Sopralluogo e richiesta di esperimento giudiziale nel caso di fallou sall a bologna

Sopralluogo e richiesta di esperimento giudiziale nel caso di fallou sall a bologna

La difesa del 16enne accusato dell’omicidio di Fallou Sall a Bologna chiede un esperimento giudiziale per ricostruire la dinamica dei fatti, mentre il tribunale dei minorenni valuta la richiesta entro settembre 2025.
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Il processo per l'omicidio di Fallou Sall a Bologna vede la difesa del 16enne imputato richiedere un esperimento giudiziale sul luogo del delitto per chiarire la dinamica dei fatti e le responsabilità. - Gaeta.it

Il caso dell’omicidio di Fallou Sall, avvenuto il 4 settembre 2024 a Bologna, continua a svilupparsi in tribunale con nuove mosse difensive. La difesa del 16enne italiano accusato dell’omicidio ha chiesto un esperimento giudiziale nel luogo della tragedia, per chiarire la dinamica dei fatti e valutare le responsabilità. Il processo procede con rito ordinario e coinvolge altre persone legate alla vicenda.

La richiesta di esperimento giudiziale e il ruolo del tribunale dei minori

L’avvocato Pietro Gabriele, che assiste il giovane imputato, ha presentato al Tribunale per i minorenni di Bologna una richiesta formale per effettuare un sopralluogo e un esperimento giudiziale sul luogo dove è morto Fallou Sall, in via Piave. Questa procedura serve a ricostruire nel dettaglio come sono andati i fatti direttamente sul posto, con l’obiettivo di meglio comprendere le condotte e le eventuali responsabilità dei coinvolti.

Uno strumento processuale importante

L’esperimento giudiziale è uno strumento che può funzionare in vari modi, secondo le esigenze processuali. Può integrare o supportare testimonianze e altre prove, permettendo di verificare ipotesi ricostruite con dati concreti. L’avvocato ha sottolineato che, per questa vicenda, è fondamentale agire direttamente nel luogo dove si è consumato il reato.

Il collegio giudicante presieduto dalla presidente Gabriella Tomai valuterà la richiesta entro la prossima udienza, fissata per il 17 settembre 2025. A quel punto deciderà se ammettere o respingere la proposta e quali modalità adottare per la prova sul campo. Questo passaggio è cruciale per chiarire gli aspetti rimasti oscuri nel corso dell’inchiesta.

La vicenda e le accuse contestate ai ragazzi coinvolti

La tragedia si è consumata proprio in via Piave, nel centro di Bologna, il 4 settembre 2024, ma i fatti preparatori risalgono a qualche giorno prima. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, il 31 agosto c’era stata una lite verbale tra il 16enne italiano e un altro giovane coinvolto, un 17enne bengalese. Quel giorno non sembrarono esserci conseguenze immediate.

La situazione è degenerata il 4 settembre, quando i due si sono nuovamente incontrati e sono passati agli scontri fisici. Durante questa rissa, il 16enne italiano ha cercato di allontanarsi ma è stato inseguito da un gruppo di ragazzi e infine bloccato a terra. Tra chi interveniva c’era Fallou Sall, coetaneo e amico del bengalese cercando di difenderlo.

Dettagli della dinamica dell’evento

A quel punto, sempre secondo la versione fornita dal 16enne, per difendersi avrebbe estratto un coltello colpendo alla cieca. I fendenti hanno raggiunto Fallou Sall al cuore e il 17enne bengalese al collo. La procura ha contestato il reato di omicidio volontario, sostenendo che l’azione non fosse casuale ma deliberata.

Altre accuse e sviluppi processuali collegati

Oltre al capocontestato omicidio per il 16enne italiano, arrivano anche altre imputazioni. L’uomo risponde anche per il tentato omicidio nei confronti del 17enne bengalese, ferito durante lo stesso episodio, e per altre accuse minori come molestie telefoniche rivolte a lui dal ragazzo bengalese.

Quest’ultimo, a sua volta, si trova sotto indagine per lesioni e molestie. Ha scelto di richiedere la messa alla prova, un percorso previsto per i minorenni, che è stato accolto e lo ha portato a stralciare la sua posizione nel procedimento principale.

Elementi che complicano la vicenda

Questi elementi rendono la vicenda complessa, con posizioni processuali distinte e prove da verificare. La richiesta di esperimento giudiziale presentata dall’avvocato difensore mira proprio a sciogliere alcuni nodi irrisolti, nel tentativo di ricostruire che cosa sia realmente successo nel violento scontro tra i giovani.

Il caso resta sotto osservazione, con udienze previste per approfondire le prove raccolte e definire il percorso giudiziario di chi ora risponde all’accusa più grave.

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