Situazione carceraria nella basilicata tra potenza e melfi e le tensioni legate al decreto legge 48/25

Situazione carceraria nella basilicata tra potenza e melfi e le tensioni legate al decreto legge 48/25

La camera penale di basilicata denuncia criticità nel decreto legge 48/25 e promuove miglioramenti nelle carceri di potenza e melfi, con focus su vivibilità, integrazione dei detenuti e diritti umani.
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Gli istituti penitenziari di Basilicata, in particolare Potenza e Melfi, gestiscono il sovraffollamento senza gravi criticità, mentre la Camera Penale locale protesta contro il decreto legge 48/25, ritenuto restrittivo. Sono in corso miglioramenti strutturali e progetti per favorire l’integrazione e tutelare i diritti dei detenuti. - Gaeta.it

Negli istituti penitenziari della basilicata, in particolare a potenza e melfi, la questione del sovraffollamento sembra mantenersi sotto controllo, senza emergere criticità particolari. La recente apertura di una sezione femminile a potenza, che ospita attualmente sette detenute, di cui una con figli, rappresenta una novità importante per l’organizzazione carceraria locale. Rimangono invece diverse le preoccupazioni per le normative legate al decreto legge 48/25, che ha acceso un dibattito tra gli operatori della giustizia, culminato in un’astensione dalle attività per tre giorni da parte della camera penale di basilicata. Il confronto sulle condizioni dentro le carceri della regione si lega così a temi più ampi di riforma e tutela dei diritti dei detenuti.

La protesta della camera penale di basilicata contro il decreto legge 48/25

Il dissenso espresso dalla camera penale lucana nasce soprattutto dalla critica al decreto legge 48/25, introdotto come parte del cosiddetto pacchetto sicurezza. Questa normativa ha suscitato forti riserve in ambito giuridico per il modo in cui è stata adottata e per i contenuti considerati troppo restrittivi.

Il documento con cui la camera penale ha reso nota la sua posizione evidenzia un abuso dell’istituto della decretazione d’urgenza e una mancanza di dibattito parlamentare approfondito. Secondo l’organo rappresentativo dei penalisti, molte delle nuove norme penali si rivelano sproporzionate rispetto agli obiettivi perseguibili e risultano inefficaci o addirittura dannose.

Condizioni attuali delle carceri a potenza e melfi

Le carceri lucane attuali non presentano situazioni di sovraffollamento gravi. A potenza è stata da poco attivata una sezione dedicata alle donne, che permette di accogliere detenute con esigenze specifiche, compresa la gestione di figli minori. Attualmente si contano sette donne ristrette. La struttura di melfi ospita 87 detenuti, una cifra mantenuta entro limiti sostenibili. La gestione degli spazi risente però di lavori di adeguamento, in particolare nella realizzazione di docce interne alle celle. Questi interventi mirano a garantire migliori condizioni di vivibilità e favorire l’accesso a permessi aria.

In passato, era stato segnalato qualche disagio soprattutto a melfi, dove lo spazio a disposizione per ogni detenuto, tra i tre e i quattro metri quadrati, non assicurava libertà nei movimenti. Queste problematiche avevano già portato giudici a riconoscere il diritto dei detenuti a ricevere risarcimenti. Nel corso del tempo però, la riduzione della capienza della struttura ha permesso un alleggerimento delle tensioni.

La camera penale di basilicata ha annunciato un impegno costante nel seguire l’evoluzione della situazione carceraria locale e promuove iniziative per integrare i detenuti nella comunità. Obiettivi chiave riguardano anche la gestione quotidiana all’interno degli istituti, per assicurarne la corretta vivibilità durante la pena. Questi accorgimenti devono conciliare diritti e sicurezza, garantendo una detenzione non disumana.

Iniziative per migliorare la vivibilità e favorire l’integrazione dei detenuti

L’attività della camera penale di basilicata si focalizza anche sull’organizzare progetti volti ad attenuare gli effetti negativi della detenzione e favorire il reinserimento sociale. La detenzione non deve trasformarsi in isolamento totale. Servono occasioni per mantenere i legami con la società civile e sviluppare competenze utili al ritorno alla vita normale.

In questa direzione, sono stati favoriti permessi aria più frequenti grazie ai miglioramenti strutturali, come la dotazione di docce nelle celle, che agevolano la permanenza in carcere. Vengono altresì promossi percorsi che coinvolgano i detenuti nelle attività culturali, lavorative o formative, in modo da mantenere un rapporto con la realtà esterna e offrire stimoli positivi.

La camera penale segue con attenzione ogni fase, monitorando che la gestione degli istituti non cada in situazioni di degrado o di abusi. La tutela dei diritti passa dal controllo costante sulle condizioni di lavoro del personale penitenziario e sul rispetto delle normative esistenti.

Questi interventi non solo rendono la vita in carcere meno pesante, ma aiutano a contenere le tensioni e contribuiscono a ridurre fenomeni di violenza o sopraffazione interna. Sono strumenti concreti che possono influire sul mantenimento della sicurezza senza compromettere la dignità delle persone ristrette.

Richiamando le istituzioni a un impegno responsabile, la camera penale di basilicata si pone come voce critica ma costruttiva sulle trasformazioni necessarie nell’amministrazione della giustizia penale regionale.

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