Sit-in davanti all'ospedale San Salvatore per le criticità della sanità nell'Aquila e provincia

Sit-in davanti all’ospedale San Salvatore per le criticità della sanità nell’Aquila e provincia

Un presidio davanti all’ospedale San Salvatore dell’Aquila denuncia il debito sanitario record, i tagli alla Asl 1 L’Aquila-Avezzano-Sulmona e le disuguaglianze nei fondi regionali che penalizzano l’Abruzzo.
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Un presidio davanti all'ospedale San Salvatore dell'Aquila denuncia la grave crisi della sanità abruzzese, fra debiti, tagli, carenza di personale e disparità nei finanziamenti regionali, chiedendo una riforma urgente del sistema sanitario. - Gaeta.it

Un presidio organizzato questa mattina davanti all’ospedale San Salvatore ha puntato i riflettori sulle difficoltà del sistema sanitario nella provincia dell’Aquila e più in generale in Abruzzo. L’iniziativa è stata promossa dalla coalizione di centrosinistra in consiglio regionale, Patto per l’Abruzzo, con il supporto delle forze di opposizione del comune dell’Aquila. Al centro della protesta sono soprattutto i problemi legati alla gestione della Asl 1 L’Aquila-Avezzano-Sulmona, ma emergono anche questioni più ampie legate ai fondi assegnati alla sanità pubblica regionale.

Il debito e i tagli che penalizzano i servizi sanitari in abruzzo

Gli organizzatori del sit-in hanno puntato il dito contro la giunta regionale di centrodestra. Secondo loro, la gestione attuale ha creato un debito enorme, che arriva a 213 miliardi di euro previsti per il 2024, con una stima di ulteriori centoventi milioni per il 2025. Questa situazione finanziaria pesante rischia di essere scaricata sui cittadini, attraverso l’aumento delle tasse, mentre i servizi sanitari peggiorano. Il quadro denunciato comprende liste d’attesa molto lunghe, prestazioni ridotte e personale sanitario spesso in condizioni di precariato, con diversi lavoratori costretti ad andare via.

Sospensione dell’appalto e conseguenze occupazionali

A peggiorare la situazione, si aggiunge la recente sospensione dell’appalto per il supporto tecnico e amministrativo della Asl 1. Questa decisione, presa nei giorni scorsi, mette a rischio circa centocinquanta posti di lavoro a tempo determinato che sostengono parte delle funzioni operative dell’azienda sanitaria. I rappresentanti politici sottolineano quanto questa scelta aggravi ulteriormente un sistema già sotto pressione, intaccando l’efficienza dei servizi forniti.

Disuguaglianze nella ripartizione dei fondi e l’impatto sul territorio della provincia dell’aquila

Uno dei punti al centro delle critiche riguarda la distribuzione del fondo sanitario regionale. La provincia dell’Aquila, malgrado copra un territorio molto ampio e ospiti oltre settanta punti di erogazione sanitaria, riceve soltanto 43 milioni di euro. Questo ammontare è nettamente inferiore a quello destinato ad altre province abruzzesi: 86 milioni per Teramo, 83 per Pescara e 63 per Chieti. Tale disparità viene giudicata ingiustificata, specie considerando la vastità e le esigenze territoriali della provincia aquilana.

La mancanza di fondi adeguati si riflette sulle strutture ospedaliere e sull’offerta dei servizi, generando difficoltà nell’accesso a prestazioni sanitarie e nella gestione delle emergenze. I cittadini lamentano un calo nella qualità dell’assistenza, mentre le risorse scarseggiano, e questo complica ulteriormente il lavoro del personale sanitario, già impegnato in condizioni precarie.

Il san salvatore e la mancata riqualificazione dell’ospedale capoluogo

L’ospedale San Salvatore dell’Aquila rappresenta un altro tema rilevante della protesta. Si tratta dell’unico ospedale di capoluogo nella regione che, a differenza degli altri, risulta ancora indietro negli interventi di ammodernamento e riqualificazione. La struttura versa in una condizione critica, che mette in difficoltà non solo i pazienti ma anche i medici e gli operatori sanitari.

Inoltre, sta circolando l’ipotesi di trasferire la cosiddetta casa di comunità all’interno del San Salvatore, invece di costruirla in aree del territorio dove la domanda di assistenza è maggiore. Questo progetto suscita dubbi perché potrebbe non rispondere alle reali necessità dei residenti delle zone più isolate o bisognose.

Commento politico sul debito sanitario

Il consigliere regionale Pierpaolo Pietrucci, del Partito democratico, ha rimarcato la gravità della situazione economica provocata dalla giunta di centrodestra, definendo il debito accumulato come “mai visto nella storia”. Tale condizione finanziaria sembra vincolare il futuro della sanità abruzzese, compreso quello delle strutture più essenziali come il San Salvatore.

Le richieste di patto per l’abruzzo per la rete ospedaliera e la medicina territoriale

Luciano D’Amico, leader di Patto per l’Abruzzo, si è espresso sulla necessità di una profonda revisione della rete ospedaliera regionale. Secondo lui, serve rivedere la distribuzione dei presidi e il modello di assistenza territoriale, che in Abruzzo fatica a garantire servizi capillari e di qualità nei diversi centri abitati.

Ha inoltre sottolineato il problema delle case della salute, strutture fondamentali per l’assistenza primaria promesse ma ancora inesistenti. Questo ritardo si traduce in un sistema frammentato e poco efficace. Anche la prevenzione risulta carente: il ministero della salute assegna alla regione un punteggio di 49 su 100 nei livelli essenziali di assistenza, un valore che indica una risposta insufficiente alle esigenze di salute pubblica e che potrebbe far lievitare i costi futuri per il servizio sanitario.

La situazione critica fotografata dal presidio davanti al San Salvatore conferma un clima di tensione e insoddisfazione diffuso tra operatori, amministratori locali e cittadini. La richiesta principale è un cambiamento strutturale, capace di garantire risorse, servizi e personale che rispondano alle necessità della provincia dell’Aquila e di tutta la regione Abruzzo.

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