Sit-in a trieste contro la nuova cabinovia che collegherà la città all’altipiano carsico

Sit-in a trieste contro la nuova cabinovia che collegherà la città all’altipiano carsico

Il comitato no ovovia protesta a Trieste contro la cabinovia metropolitan che collegherebbe l’altipiano carsico, denunciando impatti ambientali e urbanistici sull’area natura 2000 di bosco bovedo.
Sit In A Trieste Contro La Nuo Sit In A Trieste Contro La Nuo
A Trieste, il comitato "No Ovovia" protesta contro la cabinovia prevista tra la città e l'altipiano carsico, evidenziando rischi ambientali e urbanistici legati al passaggio in un’area naturale protetta. - Gaeta.it

Un gruppo di cittadini contrari alla cabinovia metropolitan che dovrebbe collegare trieste all’altipiano carsico ha organizzato oggi una manifestazione davanti al municipio. La protesta si è svolta parallelamente alla riunione della commissione consiliare ambiente, chiamata a discutere la variante al piano regolatore che riguarda il passaggio dell’impianto in un’area protetta. Il comitato no ovovia ha espresso i propri dubbi e critiche alle scelte urbanistiche che autorizzerebbero l’opera in un luogo delicato dal punto di vista ambientale.

La protesta del comitato no ovovia davanti al municipio di trieste

L’azione di oggi ha visto una presenza visibile in piazza con uno striscione recante la scritta “l’ovovia ci lascerà tutti in mutande”, ben visibile ai passanti. I partecipanti hanno distribuito volantini con riassunti delle osservazioni già inviate in passato agli enti locali per contestare il progetto. Il comitato no ovovia sostiene che la cabinovia sia un’iniziativa illegittima perché non rispetterebbe le regole urbanistiche e ambientali, pericolosa sotto il profilo della sicurezza, inutile visto il contesto territoriale e insostenibile per l’impatto ambientale.

I manifestanti hanno voluto ribadire anche oggi la loro ferma opposizione. L’appuntamento è servito a sottolineare come il progetto venga percepito dalla comunità contraria come un errore che comprometterà un’area naturale protetta senza portare benefici tangibili. Il confronto con le istituzioni continua, ma la protesta ha voluto evidenziare la determinazione di chi si oppone.

La variante al piano regolatore e la commissione consiliare ambiente

Nel frattempo, in municipio si è tenuta la seduta della commissione consiliare ambiente di trieste. All’ordine del giorno c’era la variante al piano regolatore che autorizzerebbe il passaggio della cabinovia nell’area natura 2000 di bosco bovedo. Questa zona è catalogata come territorio protetto per il suo valore naturalistico. Il progetto prevede il collegamento diretto della città con l’altipiano carsico tramite l’impianto di risalita.

La discussione si è focalizzata sull’impatto ambientale che dovrebbe derivare dall’intervento. Sono stati valutati gli aspetti tecnici e autorizzativi della variante, con attenzione particolare alle prescrizioni europee e nazionali legate alle aree protette. La presenza del comitato no ovovia ha contribuito a mantenere alta l’attenzione sull’aspetto delle conseguenze ecologiche che questa opera comporterebbe. La decisione finale dovrà tenere conto anche delle opposizioni e garantire il rispetto delle normative vigenti.

Le principali obiezioni del comitato no ovovia sull’impianto di risalita

Il gruppo no ovovia ha concentrato le sue critiche su più fronti nel corso degli ultimi mesi. Tra le ragioni principali si segnala l’obiezione sull’illegittimità dell’opera. Il progetto, a loro avviso, non rispetta alcune prescrizioni urbanistiche e ambientali, oltre a mancare di trasparenza nelle autorizzazioni. Oltre a questo, si evidenzia il forte impatto paesaggistico e ambientale che la cabinovia avrebbe sull’area natura 2000, considerata una riserva fondamentale per la biodiversità locale.

L’opera è giudicata inoltre inutile, visto che molti ritengono che il collegamento tra trieste e l’altipiano carsico possa essere garantito con altre soluzioni meno invasive. Dal punto di vista della sicurezza, il comitato sottolinea preoccupazioni legate alla stabilità e al mantenimento dell’impianto nelle condizioni del territorio carsico, soggetto a fenomeni naturali complessi. L’insostenibilità ambientale riguarda poi l’immissione di infrastrutture in un contesto poco urbanizzato, con il rischio di alterare habitat sensibili e la qualità della vita degli abitanti.

Le obiezioni sono dettagliate anche attraverso le osservazioni scritte e raccolte nei volantini distribuiti durante la manifestazione, che testimoniano un’opposizione strutturata, basata su punti specifici e documentati.

La centralità del dibattito pubblico e le prossime tappe amministrative

Il progetto della cabinovia ha acceso un confronto politico e sociale nella città di trieste. La convocazione della commissione ambiente e la mobilitazione del comitato no ovovia mostrano come la questione sia diventata un tema rilevante per il futuro urbano e ambientale. Le autorità locali devono decidere se procedere con la variante al piano regolatore lasciando spazio all’installazione dell’impianto oppure tenere conto delle segnalazioni urgenti di tutela del paesaggio e della natura.

Le prossime settimane saranno decisive per il destino dell’opera. Le istituzioni devono valutare attentamente gli impatti e garantire il rispetto delle normative europee di tutela ambientale. Nel frattempo il comitato continua a organizzare incontri e momenti pubblici per mantenere alta la vigilanza sulla vicenda. Non è escluso che si arrivi a ulteriori richieste formali o a nuovi ricorsi per bloccare il progetto. Trieste resta al centro di un dibattito che riguarda la gestione del territorio e la tutela degli spazi verdi maggiormente protetti.

Change privacy settings
×