Settore trasporti sotto stress: le associazioni imprenditoriali chiedono maggiore sostegno

Settore trasporti sotto stress: le associazioni imprenditoriali chiedono maggiore sostegno

Le associazioni del settore trasporti chiedono un incremento dei finanziamenti e delle retribuzioni per affrontare l’inflazione crescente, evidenziando la crisi del trasporto pubblico locale in Italia.
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Settore trasporti sotto stress: le associazioni imprenditoriali chiedono maggiore sostegno - Gaeta.it

Le associazioni che rappresentano le imprese del settore trasporti stanno manifestando preoccupazione riguardo alla situazione attuale. Tra il crescente inflazionismo e la necessità di migliorie nei servizi, voci autorevoli del settore stanno richiamando l’attenzione del Governo. Arrigo Giana, vice presidente dell’Associazione Agens, ha sottolineato l’urgenza di un adeguamento dei finanziamenti, suggerendo che attualmente non si stia facendo abbastanza per affrontare i problemi esistenti. A questo scopo, è stato richiesto un incontro urgente al Governo, affiancati da altre associazioni come Asstra e Anav, al fine di discutere di un possibile incremento del sostegno finanziario.

Richiesta di incremento dei fondi per il settore

Le associazioni imprenditoriali del trasporto pubblico locale avevano già espresso chiaramente la loro posizione in merito, anticipando le necessità attraverso una lettera ufficiale. Un punto cruciale sulla tavola delle trattative è la richiesta di aumento delle retribuzioni contenuta nella “piattaforma delle organizzazioni sindacali.” La scadenza del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per gli autoferrotranvieri, avvenuta lo scorso 31 dicembre 2023, ha evidenziato la necessità di un incremento salariale del 18%, il che comporterebbe un costo annuo supplementare di circa 900 milioni di euro per il settore. Questa situazione richiede quindi un’attenzione massiccia, in quanto a fronte di un’inflazione crescente il rischio di stipendi stagnanti potrebbe compromettere la qualità dei servizi.

Le critiche di Filt-Cgil e Fit Cisl

Stefano Malorgio, segretario generale di Filt-Cgil, ha riportato con rancore che, mentre in altre aree d’Europa si investe in trasporto pubblico, in Italia la situazione sembra stagnante, se non a tal punto da regredire. Malorgio ha evidenziato che i 120 milioni di euro stanziati nella legge di bilancio non sono in alcun modo sufficienti per rimediare al gap accumulato negli anni. Il fondo per il trasporto pubblico locale ha infatti subito una riduzione di ben un miliardo e mezzo di euro. Questa realtà preoccupa, poiché interi segmenti di popolazione potrebbero rimanere esclusi dall’accesso al trasporto pubblico.

In aggiunta, Salvatore Pellecchia, segretario generale di Fit Cisl, ha puntato il dito contro la frammentazione del settore, caratterizzata da circa 900 aziende operanti in Italia, a fronte delle poche presenti negli altri paesi europei. Questo scenario rende ardua la possibilità di instaurare sinergie utili e razionalizzare i servizi. Marco Verzari, segretario generale di Uiltrasporti, ha condiviso questo punto di vista, sottolineando come un così alto numero di aziende non favorisca una gestione efficace né un utilizzo ottimale delle risorse.

La reazione dell’opposizione parlamentare

L’insoddisfazione si estende anche all’ambito politico, dove i membri dell’opposizione stanno alzando la voce contro le misure previste dalla manovra. Andrea Casu, deputato del Partito Democratico, ha descritto la situazione attuale del trasporto pubblico locale come “una crisi profonda“, affermando che il recente intervento normativo potrebbe portare ad un “colpo di grazia” per il settore. Casu ha messo in evidenza che questa manovra non considera adeguatamente l’aumento dei costi dovuto all’inflazione e la necessità di rinnovare i contratti di lavoro per i dipendenti.

La critica mossa dal parlamentare sottolinea l’enorme impatto delle scelte politiche sui servizi pubblici e la tutela dei diritti dei lavoratori. In questo contesto, si rende necessaria una riflessione approfondita sul finanziamento del settore e sulla sostenibilità delle proposte avanzate dall’amministrazione. La mancanza di adeguati interventi potrebbe avere conseguenze dirette sulle comunità, aumentando il rischio di una diminuzione del servizio per i cittadini.

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