La Settimana della Cucina Italiana nel Mondo ha fatto tappa in Bosnia-Erzegovina per il suo appuntamento annuale dal 29 novembre al 30 novembre 2024, organizzato dall’Ambasciata d’Italia in collaborazione con Ice Agenzia e il Comitato di Sarajevo della Società Dante Alighieri. Quest’iniziativa ha puntato a valorizzare i prodotti alimentari italiani e i dolci tipici del Belpaese, creando eventi che hanno unito gastronomia, formazione e cultura.
Un viaggio tra i dolci della tradizione italiana
Il 29 novembre, Sarajevo ha ospitato un evento dedicato ai dolci tipici italiani, intitolato ‘Dolcevita. Un viaggio tra i dolci della tradizione italiana’. L’evento ha visto protagonisti alcuni dei dessert più iconici del Paese, come il panettone, il babà e il tiramisù. A guidare la serata, due nomi noti nel mondo della pasticceria: Matteo Cutolo, Presidente della Federazione Italiana Pasticceria Gelateria e Cioccolateria, ed Enrico Casarano, entrambi Campioni del mondo di pasticceria. Una vera e propria celebrazione della tradizione dolciaria italiana, che ha saputo amalgamare sapori e tecniche culinarie.
Il coinvolgimento di ingredienti locali, quasi tutti forniti dalla Bosnia-Erzegovina, ha potenziato il legame tra i due Paesi. Questa scelta non solo ha sottolineato l’importanza dell’approvvigionamento locale, ma ha anche fatto parte di una più ampia promozione dei prodotti italiani tramite eventi gratuiti nei supermercati, favorendo quindi la conoscenza e l’apprezzamento della gastronomia italiana fra i cittadini bosniaci.
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Corsi e degustazioni per giovani professionisti
Nella medesima giornata, l’Ambasciatrice d’Italia, Sarah Eti Castellani, ha visitato l’Istituto alberghiero di Sarajevo. Qui, gli studenti, sotto la guida dello chef Roberto Vrgoc, hanno presentato una degustazione di piatti italiani. Questa iniziativa è stata resa possibile grazie a una collaborazione tra il Ministero degli Affari Esteri, Coldiretti-Filiera Italia e Campagna Amica. Il progetto ha fornito agli studenti un’opportunità formativa unica, offrendogli un accesso a una piattaforma digitale in lingua inglese, comprendente un programma didattico di 15 ore.
L’iniziativa ha lo scopo di formare nuove competenze e professioni nel settore agroalimentare, promuovendo il Made in Italy e contrastando il fenomeno dell’Italian sounding, che spesso confonde i consumatori a livello internazionale. In questo contesto, l’importanza di rafforzare la competitività dei prodotti italiani all’estero è stata fortemente sottolineata.
Cibo e cinema: un connubio di cultura
Il 30 novembre, il Comitato di Sarajevo della Società Dante Alighieri ha ospitato un evento dal titolo “Sapori e scene: il cibo nel cinema italiano dal dopoguerra a oggi”. Questa presentazione ha offerto una retrospettiva storica delle tradizioni gastronomiche italiane, esaminando come i costumi alimentari siano cambiati dall’immediato dopoguerra fino ai giorni nostri. Stefano Adamo, Docente di cultura italiana all’Università di Banja Luka, ha guidato la conferenza, dimostrando come la gastronomia e la cinematografia italiana si intrecciano e si influenzano reciprocamente.
Attraverso questo evento, si è voluto mettere in risalto non solo l’importanza del cibo nella cultura italiana, ma anche come questo venga rappresentato e visto nel mondo del cinema, fornendo agli spettatori un affascinante percorso tra storia, cucina e arte visiva. La SCIM in Bosnia-Erzegovina si è quindi rivelata come un’importante occasione per riflettere sulla ricchezza della cultura gastronomica italiana, promuovendo legami sempre più forti tra le due nazioni.