Sergio Ravaglia e Anna Maria De Stefano morti nello schianto di un ultraleggero a Brescia

Sergio Ravaglia e Anna Maria De Stefano morti nello schianto di un ultraleggero a Brescia

Sergio Ravaglia, avvocato penalista di Milano, e la compagna Anna Maria De Stefano sono morti in un incidente con ultraleggero a Brescia; le indagini puntano su possibili guasti tecnici o stallo d’ala.
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L’avvocato milanese Sergio Ravaglia e la compagna Anna Maria De Stefano sono morti in un incidente con un ultraleggero a Brescia il 22 luglio; le indagini cercano di chiarire le cause del tragico schianto. - Gaeta.it

Sergio Ravaglia, avvocato penalista noto a Milano, e la compagna Anna Maria De Stefano sono deceduti in un incidente aereo il 22 luglio sulle tangenziali di Brescia. La coppia condivideva la passione per il volo e viaggiava spesso insieme. La tragedia ha colpito non solo il mondo della giustizia ma anche gli amici e la famiglia, lasciando un silenzio pesante attorno a due figure note per la loro riservatezza.

Il profilo professionale di sergio ravaglia

Sergio Ravaglia, 75 anni, era uno degli avvocati penalisti più rispettati di Milano. La sua carriera si è svolta lontano dai riflettori, dedicata a lungo a processi significativi del panorama giudiziario italiano. Tra gli interventi più noti, ha preso parte a Tangentopoli e al caso Parmalat, così come alle udienze relative al naufragio della Costa Concordia. Ha costruito la sua esperienza al fianco di Marco De Luca prima di aprire uno studio proprio per rallentare il ritmo e dedicarsi ad altri interessi.

Il carattere e la vita privata di ravaglia

Ravaglia era conosciuto per la sua precisione e per un carattere riservato, che lo rendeva una presenza discreta ma fondamentale in aula. Colleghi e collaboratori ricordano la sua capacità di mantenere una parola mai fuori posto e una fermezza professionale distinta. Lascia due figli e due nipoti, che insieme al ricordo della sua figura unisce anche la memoria di un uomo che dopo la perdita della prima moglie aveva riscoperto la gioia nel quotidiano e nella sua passione per il volo, oltre alle auto d’epoca.

Anna maria de stefano e la passione condivisa per il volo

Anna Maria De Stefano, 50 anni, era la compagna di Ravaglia e condivideva con lui la passione per il volo. La loro relazione era caratterizzata da una discrezione totale, lontana dai clamori pubblici. La coppia amava volare insieme, vivendo questa attività come un momento di unione.

Un giorno di volo tragico

Quel 22 luglio erano a bordo del loro ultraleggero per un volo che, a quanto riferito dagli amici, doveva essere un momento felice, anche se non è chiaro se fosse collegato a impegni di lavoro o semplicemente di svago. Anna Maria era figura meno nota al grande pubblico, ma il dolore per la sua scomparsa è forte tra chi la conosceva e aveva condiviso con lei momenti di vita privata e passioni comuni, in un rapporto raccontato come profondo e silenzioso.

L’incidente dell’ultraleggero sulla corda molle

L’incidente è avvenuto il 22 luglio poco dopo mezzogiorno sulla carreggiata della Corda Molle, una zona compresa tra l’autostrada A4 e A21, vicino ad Azzano Mella, nel territorio di Brescia. Il velivolo, un modello Freccia prodotto dalla Promecc, ha perso rapidamente quota fino a cadere in verticale e prendere fuoco dopo l’impatto con il suolo.

Un testimone avrebbe visto il piccolo aereo volare a bassa quota senza apparenti segni di difficoltà, prima che improvvisamente si avvitasse e precipitasse. La scena non ha lasciato possibilità di salvezza ai due occupanti. Sono intervenute subito le autorità locali e i soccorsi, ma per Sergio Ravaglia e Anna Maria De Stefano non c’è stato nulla da fare.

Le indagini e le possibili cause del disastro

La procura di Brescia ha avviato un’inchiesta per omicidio colposo sul caso. La ricostruzione dell’incidente risulta complicata dal fatto che gli ultraleggeri come quello coinvolto non hanno dispositivi standard di registrazione come la scatola nera né sistemi di tracciamento costante.

Ipotesi sullo stallo d’ala e guasti tecnici

Gli specialisti ipotizzano che il velivolo possa aver subito uno stallo d’ala, una situazione nella quale l’aeroplano perde portanza e precipita improvvisamente. Un’altra possibilità è un guasto tecnico o strutturale, ancora da verificare. Il modello Freccia, pur diffuso in campo ultraleggero, richiede manutenzioni puntuali e verifiche di sicurezza continue. Le autorità cercano di accertare ogni dettaglio per capire se vi siano responsabilità o cause accidentali. Le indagini proseguiranno per chiarire con precisione come si è sviluppata la tragedia.

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