Il futuro di Sergio Perez con la Red Bull Racing è al centro del dibattito tra gli appassionati di Formula 1 e gli esperti del settore. Con un contratto in scadenza nel 2026, il pilota messicano si trova ora a fronteggiare non solo un guscio di prestazioni deludenti, ma anche la crescente pressione dell’intera scuderia. La Red Bull, che ha visto il proprio campione Max Verstappen conquistare il titolo Piloti, si è trovata a scivolare nella classifica Costruttori, sorpassata dalla McLaren e dalla Ferrari. Questo scenario complicato solleva dubbi sul permanere di Perez nel team austriaco, ponendo interrogativi sulle sue capacità e sul futuro della scuderia.
Il declino delle prestazioni di Sergio Perez
Sergio Perez sta affrontando un periodo difficoltoso che si protrae ormai da diverse gare. Dopo un inizio di stagione promettente, la sua mancanza di vittorie nel 2023 e i soli quattro podi guadagnati nelle prime cinque gare hanno gettato un’ombra sulla sua reputazione. A tal proposito, le prestazioni della Red Bull stessa non sono state impeccabili: anche il compagno di squadra Verstappen ha riscontrato problemi con la vettura, segno di un calo generale nella competitività della moto.
Le gerarchie in Red Bull sono ferree e ben definite. Max Verstappen è chiaramente il pilota di punta, mentre Perez sta vivendo un momento di stagnazione. La scuderia austriaca cercava un secondo pilota che non fosse una minaccia per Verstappen, ma piuttosto una figura di supporto. Tuttavia, questa strategia potrebbe rivelarsi controproducente. La sensazione è che Perez abbia vissuto troppo nel riflesso delle vittorie del compagno, senza sviluppare il suo pieno potenziale. Le prestazioni costanti attese da un pilota in Red Bull non si sono concretizzate e i risultati recenti non fanno che confermare questa stasi.
Il 29 novembre, durante le qualifiche della gara Sprint in Qatar, Perez è uscito nel Q1, un chiaro segnale delle sue difficoltà nella situazione attuale. Ogni gara passata sembra solo aggiungere peso a una crisi che, per ora, non mostra segni di miglioramento. Le prospettive per il resto della stagione non paiono ottimistiche e la Red Bull dovrà prendere in considerazione seriamente il futuro del suo secondo pilota.
La ricerca di un nuovo pilota in Red Bull
In questo contesto di crisi e risultati sottotono, il team principal Christian Horner sta già considerando la strategia di squadra per il 2025. La Red Bull, desiderosa di non perdere il predominio nel campionato, deve rimanere competitiva sia nel mondiale Piloti che in quello Costruttori, specialmente ora che team come Mercedes e McLaren stanno compiendo significativi progressi.
Carlos Sainz era uno dei candidati preferiti per affiancare Verstappen, ma la sua scelta di trasferirsi alla Williams, in vista di un futuro ingresso in Mercedes, ha spiazzato la Red Bull. La scuderia non sta escludendo l’idea di schierare un talento emergente. Attualmente, Yuki Tsunoda, in forza al team satellite, rappresenta una delle opzioni più logiche. Ha dimostrato di sapere raccogliere risultati soddisfacenti e potrebbe apportare una freschezza necessaria al team. Tuttavia, Tsunoda ha confermato di non essere stato ancora contattato per una promozione.
Un’altra delle opzioni che potrebbero venire in gioco è Liam Lawson. Il giovane pilota neozelandese ha già dimostrato il suo valore nella corsa, ma la Red Bull deve necessariamente ponderare la suddivisione dei contratti e valutare le performance future. Horner, con un occhio attento verso le nuove leve, ha manifestato interesse anche per Franco Colapinto, pilota che sta attirando l’attenzione nel paddock. La sua crescita in Williams ha impressionato, suggerendo che potrebbe rappresentare un’ottima aggiunta in caso di apertura di un posto in Red Bull.
In un ambiente così competitivo e in continua evoluzione, la Red Bull si è trovata a dover riflettere su come mantenere il proprio status e il prestigio conquistato. Le prossime decisioni riguardanti Sergio Perez solleveranno sicuramente dibattiti e prenderanno forma man mano che la stagione volgerà al termine.
Ultimo aggiornamento il 30 Novembre 2024 da Marco Mintillo