Sequestro di beni per usura a Torre del Greco: coppia napoletana accusata di estorsione

Sequestro di beni per usura a Torre del Greco: coppia napoletana accusata di estorsione

A Torre del Greco, una coppia di coniugi è stata accusata di usura ed estorsione, portando al sequestro di beni per quasi 90 mila euro da parte delle forze dell’ordine.
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Sequestro di beni per usura a Torre del Greco: coppia napoletana accusata di estorsione - Gaeta.it

A Torre del Greco, un’operazione congiunta della Guardia di Finanza di Torre Annunziata e del Commissariato della Polizia di Stato ha portato al sequestro di beni per un valore di quasi 90 mila euro. La misura è stata adottata nei confronti di una coppia accusata di usura ed estorsione. Il tutto è avvenuto su richiesta della Procura e con il consenso del giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Torre Annunziata.

Le indagini sull’attività usuraria

Le indagini condotte dalle forze dell’ordine hanno rivelato un’operatività sistematica della coppia nel campo dell’usura. Gli inquirenti hanno scoperto che i due coniugi, residenti a Napoli, si erano specializzati nel prestare somme di denaro a imprenditori locali, costringendo i debitori a restituire gli importi tramite minacce e intimidazioni. In particolare, si sarebbero rivolti a un imprenditore del commercio all’ingrosso di fiori e piante, praticandogli prestiti a tassi vertiginosi, che raggiungevano il 30% di interesse annuo.

Per ricostruire la situazione, gli investigatori hanno utilizzato diverse tecniche, tra cui intercettazioni telefoniche, perquisizioni e l’acquisizione di testimonianze. Da questa attività di indagine è emerso che nel periodo compreso tra il 2015 e il 2016, la coppia avrebbe elargito prestiti, accumulando un debito non ripagato di circa 90 mila euro.

La dinamica delle minacce e delle intimidazioni

La coppia di usurai non si è limitata a prestare denaro a condizioni disagevoli. Sono emerse prove concrete che attestano l’uso della violenza verbale e di minacce di morte verso la vittima, un’azione finalizzata a garantire il rimborso delle somme prestate. Questa è una pratica purtroppo comune nel crimine organizzato, dove la paura gioca un ruolo cruciale nel mantenere il controllo sui debitori.

Le testimonianze raccolte e i documenti trovati durante le perquisizioni hanno svolto un ruolo chiave per sostenere le accuse contro i coniugi. Le indagini hanno messo a nudo la penetrazione dell’usura nel tessuto economico locale, creando preoccupazioni tra gli imprenditori della zona.

Il sequestro e le prossime fasi legali

Il sequestro preventivo di beni, del valore di 89.787 euro, è avvenuto come misura per tutelare l’integrità patrimoniale della vittima e per prevenire ulteriori violenze o estorsioni. Tra i beni sotto sequestro c’è un immobile, insieme a varie disponibilità finanziarie collegabili ai profitti derivanti dalle attività illecite.

Ora, le forze dell’ordine e la Procura procederanno nel corso delle indagini per raccogliere ulteriori prove e testimonianze, mentre la coppia di coniugi si troverà a dover affrontare un processo per usura e estorsione. La situazione ha sollevato un dibattito più ampio sulla necessità di interventi e strategie più efficaci per combattere l’usura e tutelare le vittime di reati di questo tipo.

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