Sequestro di armi e reperti archeologici a Pavia: denunciato un uomo per attività illecita

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Sequestro di armi e reperti archeologici a Pavia: denunciato un uomo per attività illecita - Gaeta.it

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Un'operazione della Guardia di Finanza di Pavia ha portato alla luce una sorprendente attività illecita di vendita di materiali appartenenti ad ambiti sensibili come quello delle armi, degli animali protetti e dei reperti archeologici. Grazie all'intelligenza investigativa, gli agenti sono riusciti a collegare un annuncio online alla persona coinvolta, scoprendo una vasta collezione di oggetti pericolosi e di valore.

L'operazione della Guardia di Finanza

Vendita di oggetti illeciti online

La segnalazione iniziale è giunta da un portale di annunci privati, dove un individuo aveva messo in vendita parti di un proiettile appartenente all'artiglieria russa. Questo ha innalzato i livelli di allerta tra le autorità, che hanno avviato un’indagine approfondita. L’intensificazione dei controlli da parte della Guardia di Finanza nelle piattaforme di compravendita online ha come obiettivo la prevenzione di traffico e detenzione di materiali pericolosi.

Grazie a strumenti investigativi efficaci, gli agenti sono riusciti a tracciare l'esatta identità del venditore, avviando ulteriori accertamenti. La denuncia per detenzione illecita di armi e materiali pericolosi è il risultato di un'attenta analisi e monitoraggio delle informazioni ricevute dal portale.

Perquisizione e ritrovamenti sorprendenti

Successivamente, la Guardia di Finanza ha effettuato una perquisizione nell'abitazione del soggetto denunciato, riscontrando una collezione sorprendente di armi e altri materiali illeciti. Durante il sopralluogo, gli agenti hanno trovato una serie di oggetti, tra cui 81 armi di diversa tipologia, più di 3.000 munizioni, pugnali e bastoni. Tra questi, spiccavano anche armi da soft air modificate in modo da sembrare armi da fuoco senza alcuna ambiguità.

Fortunatamente, gran parte delle munizioni rinvenute erano inerti, tuttavia la presenza di armi e degli altri oggetti ha suscitato preoccupazione, sottolineando la necessità di rigorosi controlli su queste pratiche. Il valore e il potenziale rischio legato alla detenzione di simili armi sono stati presi in seria considerazione dalle autorità competenti.

La questione degli animali protetti e dei reperti archeologici

Detenzione di animali tassidermizzati

L’operazione non si è limitata solo alla scoperta di armi. I finanzieri hanno rinvenuto anche 13 animali impagliati, appartenenti a varie specie protette dalla convenzione internazionale Cites. Di questi, sette animali erano esotici, il che ha ulteriormente complicato la posizione dell’individuo denunciato, data la gravità delle violazioni relative alla tutela della fauna selvatica.

La detenzione di animali tassidermizzati senza la corretta documentazione è considerata un reato serio e rappresenta una minaccia alla biodiversità. Gli agenti hanno proceduto al sequestro degli animali, tutelando così la legge e il benessere degli ecosistemi coinvolti.

Reperti archeologici e il sequestro di materiale energetico

Oltre agli animali e alle armi, il soggetto deteneva anche oltre 100 punte da taglio in selce, reperti di grande interesse archeologico. Questo materiale, di valore storico e culturale, è stato immediatamente sequestrato per essere affidato alle autorità competenti che si occupano di archeologia.

Infine, è stata segnalata la detenzione illecita di 600 litri di gasolio, custoditi in più taniche, senza il pagamento delle necessarie accise fiscali. Anche questo prodotto energetico è stato sequestrato, confermando l’ampiezza delle violazioni scoperte durante l'operazione.

La Guardia di Finanza ha ribadito l'importanza della vigilanza su tali fenomeni e ha messo in luce come ogni azione di questo tipo contribuisca a tutelare il patrimonio culturale e la sicurezza pubblica.

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