La guardia di finanza di latina ha bloccato beni per un valore superiore a mezzo milione di euro a una società edile di priverno e al suo rappresentante legale. La misura cautelare arriva al termine di una lunga indagine sulle omissioni fiscali relative agli anni 2020 e 2021. Il provvedimento riguarda immobili e sottolinea l’impegno delle autorità nel contrasto all’evasione fiscale nella provincia pontina.
Intervento della guardia di finanza e decreto di sequestro
Nel 2025, la compagnia di terracina della guardia di finanza ha eseguito un decreto di sequestro preventivo su richiesta della procura della repubblica di latina. Il decreto, emesso dal gip del tribunale di latina, riguarda una società di capitali attiva nel settore dell’edilizia e il suo legale rappresentate. L’accusa principale si basa sull’omissione volontaria delle dichiarazioni fiscali relative alle imposte dirette e all’iva per due anni consecutivi.
Indagini e accertamenti
Le investigazioni sono nate a seguito di una verifica fiscale approfondita, integrata da accertamenti patrimoniali e di polizia giudiziaria. Le fiamme gialle hanno raccolto elementi che dimostrano un mancato adempimento degli obblighi fiscali, nonostante l’azienda avesse emesso rilevanti fatture per lavori e servizi. Il sequestro mira dunque a evitare che il patrimonio indebitamente accumulato sfugga alla confisca, per garantire un risarcimento adeguato allo stato.
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Risultati dell’indagine e ricostruzione del volume d’affari
L’analisi condotta dalla guardia di finanza ha ricostruito il volume d’affari reale della società, concentrandosi soprattutto sulle annualità 2020 e 2021. In quel periodo, l’impresa aveva emesso fatture per un valore complessivo vicino ai 3 milioni di euro. Gli investigatori hanno però riscontrato una grave omissione nella presentazione delle dichiarazioni dei redditi e dell’iva obbligatoria per legge.
Evasione fiscale e patrimoni
Questo mancato adempimento ha prodotto una rilevante evasione fiscale. Le verifiche hanno mostrato che l’azienda non comunicava i corrispettivi percepiti, sottraendo così una quota significativa di imposte allo stato. Gli accertamenti si sono spinti anche a ricostruire il patrimonio accumulato, individuando sei immobili nel territorio di priverno e di fiumicino, acquisiti probabilmente grazie a quei proventi illeciti.
Sequestri patrimoniali e implicazioni sul territorio
Tra i beni posti sotto sequestro figurano immobili dislocati non solo nella cittadina di priverno ma anche nella zona di fiumicino, in provincia di roma. Questi immobili rappresentano la parte tangibile del patrimonio oggetto di confisca, un ammontare che supera i 500 mila euro. I beni sono stati individuati grazie all’analisi dettagliata dei flussi finanziari e delle proprietà segnalate dalla società indagata.
Blocco e recupero delle somme evase
Il blocco di questi beni serve a garantire che le somme evase vengano recuperate attraverso la vendita o altre procedure. Impedire la dispersione dei patrimoni accumulati con modalità illegali è uno degli obiettivi centrali dell’azione delle fiamme gialle in questa indagine.
Il messaggio della guardia di finanza sul contrasto alle forme evasive
Il comando provinciale di latina ha sottolineato, con una nota ufficiale, l’importanza dell’operazione per la lotta contro l’evasione fiscale. In particolare, è stato evidenziato come il contrasto a queste pratiche aiuti a proteggere la concorrenza tra imprese e contribuisca a mantenere condizioni di lavoro e produzione corrette.
“Il presidio fiscale tutela le libertà economiche non solo degli imprenditori onesti ma di tutti i cittadini”, ha dichiarato la guardia di finanza. La confisca di beni e somme non dichiarate mira a riportare risorse nelle casse pubbliche garantendo un equilibrio di mercato più giusto e trasparente.
L’intervento nelle province pontine si inserisce nel più ampio sforzo di garantire il rispetto delle normative fiscali e di evitare il proliferare di comportamenti evasivi che danneggiano l’economia reale e lo sviluppo del territorio.