I carabinieri di Capri hanno messo fine a un’attività di spaccio attiva sull’isola dopo aver seguito i movimenti sospetti intorno a un’abitazione. L’intervento ha portato al sequestro di una quantità rilevante di droga, materiale per il confezionamento e una somma in contanti ritenuta frutto dell’attività illecita. Il coinvolgimento di un figura nota nel territorio ha acceso un riflettore su un commercio di stupefacenti che coinvolgeva clienti residenti e turisti.
L’osservazione e il momento decisivo per il blitz dei carabinieri
Da alcuni giorni i militari della stazione di Capri notavano una presenza insolita nei pressi di un’abitazione dell’isola. Il continuo via vai ha spinto le forze dell’ordine a intensificare i controlli in quella zona. La strategia si è basata sull’attesa del momento giusto per entrare in azione senza rischiare inutili fughe o distruzione delle prove.
Quando le condizioni sono sembrate favorevoli, i carabinieri hanno eseguito la perquisizione, cercando con cura all’interno dell’appartamento e negli spazi circostanti. I risultati non si sono fatti attendere: oltre alla sostanza stupefacente è stato trovato tutto quello che serve per la commercializzazione e la suddivisione delle dosi, come bilancini di precisione e materiali per il confezionamento. Questo intervento ha fatto emergere un quadro chiaro dell’attività illecita, confermando che la sorveglianza attenta era giustificata.
Leggi anche:
Hashish nascosto in una scatola di scarpe
La droga sequestrata è quasi mezzo chilo di hashish suddiviso in cinque panetti. Una quantità consistente, destinata a un’area ristretta, come dimostra il peso di 431 grammi indirizzato specificamente alla clientela dell’isola di Capri. La scelta del nascondiglio, una scatola di scarpe, dimostra il tentativo del pusher di minimizzare rischi ed evitare controlli troppo invasivi.
Hashish nascosto in una scatola di scarpe e contanti riconducibili allo spaccio
A fianco alla droga i carabinieri hanno anche trovato 1200 euro in contanti, somma che è stata definita provento illecito. Questi soldi erano custoditi insieme allo stupefacente, il che lascia intuire che fossero frutto delle vendite dirette nel territorio isolano. La struttura messa in piedi da chi gestiva lo spaccio doveva essere abbastanza solida per operare anche in un ambiente turistico come Capri, dove il rischio di controlli è alto.
Il ruolo di luciano miccio e le indagini che continuano
L’uomo arrestato è Luciano Miccio, 55 anni, un nome noto per le forze dell’ordine sull’isola. Adesso è in carcere, in attesa di giudizio per il reato di spaccio. La vicenda non si chiude con il suo arresto: i carabinieri hanno avviato un’indagine per ricostruire tutta la rete intorno alla droga sequestrata.
L’obiettivo principale degli inquirenti è individuare chi ha fornito la sostanza stupefacente a Miccio e soprattutto capire chi fosse la sua clientela. Il sospetto è che il sistema di spaccio coinvolga non solo residenti ma anche turisti che frequentano Capri nei periodi di maggiore afflusso. La situazione fa emergere quanto sia delicata la gestione di micro traffici in contesti turistici e piccoli centri, dove le attività illegali possono passare inosservate per tempi prolungati prima di essere smascherate dalle forze dell’ordine.
“Il coinvolgimento di un nome noto nello spaccio sull’isola sottolinea la complessità del fenomeno,” hanno commentato le autorità.