Recenti ricerche sui campioni lunari raccolti dal lato nascosto della Luna hanno rivelato che circa 2,8 miliardi di anni fa, ci sono stati vulcani attivi in eruzione. Questa scoperta offre nuove prospettive sulla geologia lunare e sulla sua attività vulcanica. Le analisi, pubblicate di recente, possono cambiare la comprensione della storia vulcanica del nostro satellite naturale, rendendo così la Luna un argomento di studio ancor più affascinante per scienziati e appassionati di esplorazione spaziale.
Analisi dei campioni di lava lunare
La prima indagine dettagliata di campioni di lava lunare provenienti dal lato nascosto è stata effettuata grazie alla missione Chang’e 6, che ha riportato sulla Terra circa 1,9 chilogrammi di roccia dal bacino del Polo Sud-Aitken. Questo bacino è uno dei più grandi crateri da impatto nel sistema solare e rappresenta un obiettivo significativo per la ricerca scientifica. Si tratta dei primi campioni mai raccolti dal lato lontano della Luna, un’area che era stata poco studiata fino ad oggi, in parte a causa della difficoltà di accesso.
Il team di ricerca ha utilizzato tecniche avanzate per analizzare il basalto, una roccia ignea che si forma dalla solidificazione della lava. I risultati hanno rivelato che queste rocce risalgono a un periodo geologico di 2,8 miliardi di anni fa. Se in precedenza era stata registrata un’attività vulcanica sul lato vicino della Luna fino a circa 2 miliardi di anni fa, i nuovi dati suggeriscono che anche il lato lontano ha una storia vulcanica attiva che risale a tempi simili.
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Geologia del lato nascosto della Luna
La Luna ruota attorno alla Terra in modo tale da mostrare sempre la stessa faccia, lasciando il lato distante poco esplorato. Solo due missioni, entrambe condotte dalla Cina, hanno raggiunto questo territorio. Questo studio rappresenta quindi una pietra miliare per la comprensione della geologia lunare. Grazie alla missione Chang’e 6 e all’analisi dei campioni, i ricercatori sono riusciti a mappare la composizione chimica delle rocce e a scoprire la loro provenienza.
Un aspetto interessante della ricerca riguarda la composizione chimica dei campioni. I ricercatori hanno scoperto che la lava proveniva da una parte del mantello lunare che presenta una carenza di potassio, terre rare e fosforo. Questi elementi sono comunemente trovati in altre rocce lunari, soprattutto nel lato vicino, il che porta a interrogarsi sulle cause di questo squilibrio. Secondo gli scienziati, il cratere di impatto che ha creato il bacino del Polo Sud-Aitken potrebbe aver avuto un ruolo fondamentale in questo processo, ridistribuendo diversi tipi di rocce e influenzando così la formazione della lava.
Implicazioni delle scoperte
La scoperta di vulcani attivi sulla Luna fino a 2,8 miliardi di anni fa ha importanti implicazioni non solo per la geologia lunare, ma anche per la comprensione della storia del sistema solare. Gli studi sui campioni di lava lunare possono fornire indizi preziosi sulla formazione e sull’evoluzione della Luna e dei suoi processi interni. Inoltre, la possibilità che vulcani siano rimasti attivi fino a tempi relativamente recenti, come suggeriscono altre ricerche, potrebbe far scoprire scenari più complessi riguardo alla cronologia degli eventi lunari.
Queste indagini rappresentano un passo significativo nella ricerca sulla Luna e stimolano ulteriori esplorazioni. La possibilità di ulteriori missioni lunari offre rinnovato interesse per lo studio del nostro satellite naturale e le sue caratteristiche geologiche. Gli scienziati sono sempre più convinti che continuare a esplorare la Luna porterà a scoperte ancora più intriganti, rivelando segreti che potrebbero riscrivere la nostra comprensione del sistema solare.