Scoperta massiccia di lavoro nero in Sicilia: 143 irregolari nei controlli della guardia di finanza

Scoperta massiccia di lavoro nero in Sicilia: 143 irregolari nei controlli della guardia di finanza

La Guardia di Finanza di Paternò ha scoperto 143 lavoratori in nero durante controlli nei comuni dell’Etna, imponendo sanzioni per quasi 1.9 milioni di euro e sospensioni di attività commerciali irregolari.
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Scoperta massiccia di lavoro nero in Sicilia: 143 irregolari nei controlli della guardia di finanza - Gaeta.it

La guardia di finanza della compagnia di Paternò ha recentemente condotto una serie di controlli a tappeto, rivelando un preoccupante fenomeno di lavoro irregolare nei comuni del versante Sud-Ovest dell’Etna. In soli 29 interventi, i finanzieri hanno individuato 143 lavoratori in situazione di clandestinità occupazionale, gettando luce su una pratica diffusa che evoca la necessità di interventi più severi e sistematici per tutelare i diritti dei lavoratori e garantire la regolarità di un settore commerciale che non sembra rispondere alle norme vigenti.

L’operazione della guardia di finanza nei comuni dell’Etna

In un’operazione mirata, i militari della guardia di finanza hanno ispezionato diversi esercizi commerciali, dai ristoranti alle attività di intrattenimento. Il risultato è stato allarmante: 103 lavoratori sono stati trovati completamente in nero, mentre 40 si trovavano in situazione di irregolarità. A causa di tali violazioni, le Fiamme gialle hanno proposto la sospensione immediata dell’attività imprenditoriale per ben 18 impianti. Questa drastica misura è stata adottata secondo la normativa che disciplina l’occupazione dei lavoratori, considerando che la legge stabilisce un limite del 10% per l’impiego di personale irregolare. Le segnalazioni per ulteriori accertamenti sono state inviate all’ispettorato del lavoro di Catania.

Le verifiche hanno messo in evidenza violazioni gravi, tra cui il pagamento di stipendi in contante, una pratica che non lascia tracce e quindi sottrae i lavoratori agli obblighi burocratici e fiscali, a loro volta fondamentali per la loro tutela. Le sanzioni pecuniarie, conseguenza di queste irregolarità, hanno raggiunto gli 1.869.930 euro, un importo significativo che evidenzia la serietà della situazione.

Dettagli sui controlli specifici nella movida di Adrano

Uno degli interventi più significativi ha avuto luogo in un locale nel cuore della movida ad Adrano, dove sono stati riscontrati 12 lavoratori, dieci dei quali impiegati in nero e due in condizioni di irregolarità. L’uso di mezzi di pagamento non tracciabili ha amplificato le violazioni, portando all’irrogazione di sanzioni amministrative di oltre 205.000 euro. Questi controlli non solo hanno messo in luce l’illegalità, ma hanno anche creato un precedente per contrastare fenomeni simili nel futuro, spronando i commercianti a conformarsi alla legge.

Ulteriori irregolarità riscontrate a Paternò

Anche a Paternò, un ristorante ha attirato l’attenzione della guardia di finanza con la scoperta di sette lavoratori in nero. Qui, come in altri casi, i pagamenti non tracciati sono stati una delle maggiori infrazioni riscontrate. Il ristoratore è stato penalizzato con una sanzione massima di 106.900 euro, una cifra che riflette non solo la gravità dell’infrazione, ma anche la determinazione delle autorità nel combattere il lavoro nero in un settore cruciale come quello della ristorazione.

L’operato della guardia di finanza rappresenta un passo importante per il corretto funzionamento del mercato del lavoro locale e pone le basi per un prossimo intervento normativo che potrebbe rafforzare ulteriormente le misure contro l’occupazione irregolare. La questione della legalità nei contratti di lavoro rimane una priorità da affrontare sul territorio, per garantire diritti e dignità a tutti i lavoratori.

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