Scoperta a Savona: evasione fiscale per oltre 280mila euro in locazioni brevi

Scoperta a Savona: evasione fiscale per oltre 280mila euro in locazioni brevi

Operazione della Guardia di Finanza a Savona svela un’evasione immobiliare da 280 mila euro legata ad affitti non dichiarati, evidenziando irregolarità nel settore delle locazioni brevi e turistiche.
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Scoperta a Savona: evasione fiscale per oltre 280mila euro in locazioni brevi - Gaeta.it

Un’importante operazione condotta dai finanzieri del Comando Provinciale di Savona ha portato alla luce una significativa evasione immobiliare associata ad affitti non dichiarati, per un valore complessivo di 280 mila euro. Questa attività rientra nel più ampio contesto delle indagini ispettive mirate al settore delle locazioni brevi e turistiche. Le indagini hanno evidenziato irregolarità che potrebbero avere un impatto non solo sul gettito fiscale, ma anche sulla concorrenza tra operatori del settore.

Irregolarità nelle locazioni brevi

Le indagini condotte dai finanzieri hanno rivelato che numerose unità immobiliari, destinate ad attività di locazione breve, non disponevano delle necessarie autorizzazioni rilasciate dalla Regione Liguria e dai singoli Comuni. Tali autorizzazioni sono fondamentali per garantire il rispetto delle normative vigenti in materia di turismo e attività ricettive. La mancanza di queste necessarie approvazioni non solo contravviene alle leggi regionali e comunali, ma potrebbe anche comportare sanzioni per i proprietari degli immobili coinvolti.

Inoltre, è emerso che molte di queste proprietà non avevano rispettato un’altra importante normativa: la dichiarazione annuale per le imposte dirette. Questa omissione ha contribuito in modo significativo all’evasione fiscale, creando un danno economico per le casse pubbliche. Questo tipo di evasione non solo mette a rischio la stabilità economica locale, ma compromette anche l’integrità del mercato delle locazioni, penalizzando coloro che operano in conformità con le leggi.

Affitti al nero e conseguenze legali

Oltre alla mancanza di autorizzazioni formali, è stata rilevata un’ulteriore anomalia: alcuni immobili sono stati affittati senza alcun contratto. Questa prassi, comunemente nota come affitto “al nero”, rappresenta una violazione delle norme fiscali e contrattuali e si traduce in un ulteriore danno per il sistema di controllo di questo settore.

I provvedimenti presi dalle autorità competenti non si fermeranno all’accertamento dei ricavi non dichiarati, che ammontano a oltre 280.000 euro, ma si estenderanno anche alla segnalazione dei proprietari degli immobili ai Comuni per il recupero dell’imposta di soggiorno. Quest’ultima è un tributo che deve essere corrisposto da chi gestisce attività ricettive e la cui raccolta è vitale per sostenere i servizi turistici locali e migliorare l’offerta delle destinazioni.

L’importanza della compliance fiscale nel settore turistico

Questa operazione di controllo sottolinea l’importanza della compliance fiscale nel settore turistico, un ambito in continua evoluzione grazie anche all’aumento delle piattaforme di affitto breve. Le irregolarità emerse non solo mettono in luce le vulnerabilità del sistema, ma evidenziano anche la necessità di una maggiore sensibilizzazione da parte dei proprietari di immobili sulle normative esistenti.

L’evasione fiscale non solo danneggia l’economia locale, ma crea anche un ambiente di competizione sleale, penalizzando chi, invece, rispetta le leggi e contribuisce attivamente alla comunità. Le azioni messe in atto dalle forze dell’ordine e dalle autorità locali indicano una crescente determinazione nel combattere queste pratiche illecite e nel garantire che tutti gli operatori del settore siano in regola, contribuendo così alla sostenibilità economica delle destinazioni turistiche.

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