Scontri nel distretto di dhahar aumentano la crisi umanitaria in punta il puntland tra milizie e al shabaab

Scontri nel distretto di dhahar aumentano la crisi umanitaria in punta il puntland tra milizie e al shabaab

Scontri tra milizie filogovernative e forze separatiste nel distretto di Dhahar, Puntland, aggravano la crisi umanitaria in Somalia mentre al Shabaab intensifica gli attacchi contro peacekeepers e civili.
Scontri Nel Distretto Di Dhaha Scontri Nel Distretto Di Dhaha
La regione somala del Puntland è nuovamente teatro di violenti scontri tra milizie filogovernative e forze separatiste nel distretto di Dhahar, aggravando la crisi umanitaria e la minaccia terroristica di al Shabaab. - Gaeta.it

La regione del Puntland in Somalia torna al centro di violenze acute con scontri scoppiati a inizio settimana nel distretto di Dhahar. Le tensioni tra milizie filogovernative e forze separatiste locali hanno causato morti e feriti, aggravando ulteriormente la fragile situazione già segnata dalla presenza di al Shabaab. Questi episodi si inseriscono in un quadro più ampio di instabilità politica e territoriale che riguarda la Somalia da anni, complicata dal rischio terroristico e dalla crisi umanitaria.

Scontri tra milizie filogovernative e forze separatiste nel distretto di dhahar

Nelle prime giornate di questa settimana i combattimenti nel distretto di Dhahar, situato a circa 260 chilometri dalla capitale regionale Garowe, hanno provocato almeno otto morti e 24 feriti. I protagonisti dello scontro sono le milizie legate al governo del Puntland e gruppi separatiste che rivendicano maggiore autonomia o indipendenza. Il Puntland è una regione con un passato particolare: ha dichiarato ufficialmente la sua autonomia nel 1998 e da allora vive un equilibrio spesso teso con il governo centrale di Mogadiscio.

La ricchezza petrolifera del territorio alimenta la contesa per il controllo politico e delle risorse. In questo contesto, la violenza torna a farsi sentire con frequenza in un’area strategica per gli interessi sia locali sia esterni. Il conflitto nel distretto di Dhahar rappresenta solo l’ultimo di una serie di episodi che mettono a rischio la sicurezza dei civili e bloccano ogni ipotesi di sviluppo stabile.

Le tensioni politiche del puntland e la sfida con mogadiscio

Il Puntland ha una posizione particolare nel mosaico etnico e politico della Somalia. La regione ha sempre cercato di tutelare la propria autonomia nell’ambito di uno Stato nazionale frammentato. Nel 2024, la situazione si è complicata per via di modifiche costituzionali imposte dal governo centrale di Mogadiscio, ritenute dalle autorità locali una minaccia per la loro stabilità.

Di fronte a tali riforme, il Puntland ha dichiarato la volontà di agire da Stato indipendente, facendo emergere un conflitto istituzionale che sfocia anche in scontri armati. La lotta attorno a Dhahar rispecchia questa doppia dinamica: da un lato il controllo territoriale e dall’altro la difesa di una sovranità che il governo centrale non riconosce. Il risultato sono scontri violenti che alimentano un clima di insicurezza diffusa. Questo quadro politico rende difficile qualsiasi iniziativa efficace per la pace e il dialogo.

La minaccia di al shabaab nella regione e gli attacchi ai peacekeepers

Al Shabaab è uno dei fattori più pericolosi nel contesto somalo. Il gruppo militante salafita si è imposto nel panorama del terrorismo internazionale a partire dal 2006, quando tentò di conquistare la capitale Mogadiscio. Da allora ha consolidato la sua presenza non solo in Somalia ma anche nei Paesi confinanti come Kenya, Etiopia e Uganda.

Nel 2025, al Shabaab continua a essere responsabile di numerosi attacchi, compresi quelli contro le missioni internazionali di pace. Recentemente convogli della missione AUSSOM, diretta da militari ugandesi nel Basso Shabelle, sono stati colpiti da attentati suicidi. L’ultimo episodio ha causato 20 morti e decine di feriti, una delle molteplici aggressioni che hanno rafforzato la tensione sul territorio e messo in discussione la capacità delle forze di peacekeeping di garantire sicurezza. La presenza armata di al Shabaab rende ogni operazione molto più rischiosa e complessa.

Impatto della guerra sulla situazione umanitaria in somalia

Il ritorno degli scontri nel Puntland e le minacce di al Shabaab incidono sulla crisi umanitaria già molto grave in Somalia. Il Paese soffre da decenni di conflitti interni frequenti, conflitti tra clan, instabilità politica e problemi ambientali come la siccità. Questa combinazione ha spinto milioni di persone a lasciare le proprie case.

Nel 2023, le agenzie delle Nazioni Unite hanno segnalato quasi 3 milioni di sfollati interni. Nel 2025, si prevede che 4,4 milioni di somali affrontino difficoltà crescenti nel reperire cibo sufficiente. La violenza recente nel Puntland peggiora il quadro poiché limita gli aiuti umanitari e costringe ancora più persone a spostarsi, mettendo sotto pressione risorse scarse e sistemi locali già fragili. L’insicurezza e la scarsità alimentare nelle zone colpite dagli scontri ostacolano qualsiasi speranza di stabilizzazione rapida.

Change privacy settings
×