Scontri a Napoli per la protesta contro il G7 della Difesa: tensione e manifestazioni vivaci

Scontri a Napoli per la protesta contro il G7 della Difesa: tensione e manifestazioni vivaci

Scontri a Napoli durante il corteo contro il G7 della Difesa, con manifestanti che chiedono investimenti in servizi sociali e si oppongono al ddl 1660, mentre la tensione con la polizia cresce.
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Scontri a Napoli per la protesta contro il G7 della Difesa: tensione e manifestazioni vivaci - (Credit: www.ansa.it)

A Napoli, la centrale piazza Carità è diventata teatro di scontri tra manifestanti contro il G7 della Difesa e le forze dell’ordine. Durante le proteste, i partecipanti hanno utilizzato cartelli come scudo e lanciato oggetti contro la polizia, che ha risposto con fumogeni e manganelli. Nonostante il calo iniziale della tensione, la situazione è rimasta tesa e incerta mentre il corteo, partito da Piazza Garibaldi, ha visto la partecipazione di oltre quattrocento persone.

Il corteo di protesta e i simboli della manifestazione

Il corteo, partito da Piazza Garibaldi, ha visto il coinvolgimento di diverse associazioni, sventolando bandiere della Palestina e appartenenti a movimenti come Je so pazz, Cau delle università, Unione degli Studenti, Insurgentia e Potere al Popolo. In prima fila, un inusuale Vesuvio di stoffa ha attirato l’attenzione con immagini di simboli civili chiave, tra cui un ospedale, un scuolabus, un’ambulanza, un teatro e una scuola. Questi elementi rappresentano le richieste dei manifestanti per un cambiamento nelle priorità di investimento del governo, suggerendo che i fondi destinati alle armi dovrebbero, invece, essere investiti in servizi sociali essenziali. In cima al soggetto, gabbiani in volo simboleggiavano la libertà e la speranza di un futuro migliore, una manifestazione artistica del desiderio di promuovere il benessere collettivo.

Azioni contro il ddl 1660 e il gesto verso Fratelli d’Italia

Durante il corteo, i manifestanti hanno anche voluto esprimere la loro opposizione al ddl 1660, una legge che considerano una minaccia per i diritti di protesta. Sulla strada, davanti alla sede del partito Fratelli d’Italia, è stata scritta in vernice bianca la frase “A pieno regime. No ddl 1660“. La presenza di furgoni della Guardia di Finanza ha aumentato la tensione, con agenti già schierati in tenuta antisommossa. Un attivista ha approfittato dell’attenzione per lanciare un messaggio sulla necessità di difendere la democrazia e i diritti civili, proclamando che non permetteranno l’implementazione di una legge che possa portare a una deriva autoritaria.

La deviazione del corteo e l’inseguimento della polizia

Dopo aver raggiunto Corso Umberto, il corteo ha preso una sorprendente deviazione percorrendo via Mezzocannone, anziché dirigersi verso Piazza Bovio, il luogo stabilito per la conclusione della manifestazione. La decisione di deviare è stata accolta con entusiasmo da alcuni manifestanti, che hanno celebrato l’atto di ribellione lanciando slogan e facendo riferimento al potere dell’azione collettiva. Il grido di un attivista che ha annunciato il cambio di percorso ha innescato una corsa, costringendo la polizia a intervenire e inseguire i partecipanti.

Finalmente, i manifestanti si sono arrestati a metà strada, esponendo un modello di carro armato accompagnato dalla frase “No war stop genocide“. Questa immagine ha rappresentato non solo una critica alla guerra, ma anche una forte affermazione contro il genocidio, riflettendo la sensibilità dei partecipanti verso questioni globali di giustizia.

L’eco di questa protesta a Napoli continua a risuonare, mentre le forze di polizia cercano di mantenere l’ordine in un clima di crescente tensione e malcontento sociale.

Ultimo aggiornamento il 19 Ottobre 2024 da Laura Rossi

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