Nel mese di novembre, Savona ha visto un incremento dell’attenzione alla problematica della violenza di genere, con cinque uomini ammoniti dalla polizia per episodi verificati di violenza domestica. Gli ammonimenti sono stati emessi dalla Divisione Anticrimine, a seguito di indagini approfondite che includevano testimonianze di vittime, referti medici e altri elementi raccolti nell’ambito delle attività di prevenzione. Questi interventi si inseriscono nel quadro del ‘protocollo Zeus‘, che prevede anche un percorso rieducativo per i trasgressori.
L’importanza dell’ammonimento del questore
L’ammonimento del questore rappresenta una delle misure fondamentali previste dalla legge per combattere la violenza domestica e lo stalking. Questo provvedimento ha lo scopo di intervenire tempestivamente e con decisione prima che si raggiunga un livello di escalation che potrebbe sfociare in aggressioni gravi. Come sottolineato dalla polizia in una nota ufficiale, “l’ammonimento è un passo cruciale per fermare la spirale di violenza”. Infatti, questo strumento si propone non solo di avvisare il trasgressore, ma anche di dissuaderlo dall’intraprendere ulteriori atti violenti.
Modalità di attuazione dell’ammonimento
La procedura di ammonimento prevede che l’individuo coinvolto venga convocato per un incontro, in cui viene esposto il richiamo verbale e richiamato alla responsabilità del suo comportamento. Durante questo momento, gli agenti della polizia spiegano dettagliatamente le possibili conseguenze legali se il soggetto decidesse di continuare a perpetuare atti di violenza o molestie. Inoltre, nei casi in cui l’ammonito non prenda sul serio la reprimenda, la legge prevede che possa essere avviata un’azione penale d’ufficio, che comporterebbe un severo inasprimento della pena.
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L’approccio terapeutico nel ‘protocollo Zeus’
All’interno del ‘protocollo Zeus‘, attivo a Savona, l’emissione di un ammonimento non è una misura fine a se stessa, ma si accompagna all’invito per il soggetto ammonito a intraprendere un percorso rieducativo in centri specializzati. Questi centri hanno come obiettivo principale la presa di coscienza da parte dei maltrattanti del loro comportamenti violenti, allo scopo di accompagnarli verso una modifica profonda del loro approccio relazionale. La polizia ha chiarito che il primo incontro nel centro terapeutico viene fissato immediatamente al momento dell’ammonimento, rendendo il percorso di recupero non solo un’opzione ma una necessità allertante.
In caso di reiterazione della violenza, i soggetti ammoniti affrontano conseguenze legali più severe, e questo dato sottolinea la volontà delle forze dell’ordine di prevenire nuove vittime e garantire sicurezza nella comunità.