L’Emilia-Romagna sta preparando un ambizioso progetto per il prossimo quinquennio nel campo della sanità, puntando su innovazione, prevenzione, e assistenza sociosanitaria. L’assessore Massimo Fabi ha presentato in commissione gli obiettivi che mirano a migliorare l’assistenza, soprattutto per le persone anziane e fragili, con il paziente al centro delle scelte. Questi cambiamenti si rendono necessari non solo per affrontare le sfide legate al sottosfinanziamento del sistema sanitario, ma anche per rispondere al crescente invecchiamento della popolazione.
La nuova governance del servizio sanitario
Il piano per il servizio sanitario dell’Emilia-Romagna si fonda su un’innovativa governance. Massimo Fabi ha illustrato come la regione intende ristrutturare l’intero sistema sanitario, puntando sulla costruzione di una rete ospedaliera moderna e una rivisitazione dell’emergenza urgenza. Fabi ha dichiarato che l’obiettivo principale è mantenere il paziente al centro, contribuendo così a una fruizione più efficace dei servizi disponibili.
In questo contesto, verranno potenziati gli ospedali di comunità, con una previsione di 900 posti letto entro il 2026, un notevole aumento rispetto ai 378 attuali. Questo potenziamento non solo garantirà una maggiore capienza, ma anche la possibilità di offrire un servizio più vicino ai cittadini. La sfida è quindi non semplicemente quella di aumentare la disponibilità di posti letto, ma anche di rendere l’intero sistema sanitario più accessibile e funzionale.
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Strategia per le liste d’attesa e la produzione specialistica
Affrontare il problema delle liste d’attesa rappresenta un altro punto cruciale del piano di Massimo Fabi. L’assessore ha messo in evidenza che l’Emilia-Romagna ha la più alta produzione specialistica ambulatoriale d’Italia e la strategia ora sarà volta a gestire meglio la domanda di accesso ai servizi. Questo richiederà un forte accordo con i medici prescrittori, affinché gli accessi siano più coordinati e meno affollati, riducendo così il carico sui pronto soccorso.
Il piano prevede anche investimenti mirati per ottimizzare il funzionamento delle strutture, garantendo così un servizio più efficiente. Fabi ha sottolineato che è fondamentale non solo fissare obiettivi, ma anche creare un sistema che sostenga e valorizzi il lavoro del personale sanitario, la cui importanza non può essere sottovalutata.
Le critiche dall’opposizione e le preoccupazioni sui budget
Le reazioni all’annuncio del piano non sono mancate, con diversi membri dell’opposizione che hanno sollevato interrogativi riguardo alla chiarezza delle misure proposte e alla loro sostenibilità economica. La consigliera Marta Evangelisti ha evidenziato che è difficile comprendere in modo chiaro quali azioni concrete l’assessorato possa realmente intraprendere, data la situazione finanziaria attuale.
Valentina Castaldini ha aggiunto che è necessario un chiarimento sulle modalità di utilizzo delle tasse che i cittadini pagano. Le critiche si sono ampliate anche sul tema dei costi associati ai centri di assistenza e urgenza, con un aumento del 5% degli accessi ai pronto soccorso che ha stimolato domande sull’efficacia delle strategie attuate. Da parte sua, Elena Ugolini ha auspicato un ridimensionamento dei numeri del personale sanitario, sottolineando l’importanza di valorizzare il merito.
Il dibattito sulla riforma della sanità emiliano-romagnola evidenzia non solo l’urgenza di pianificare ma anche la necessità di un confronto costruttivo tra tutte le parti coinvolte, che potrebbe rivelarsi essenziale per raggiungere gli obiettivi prefissati.