Salvatore Ronghi critica la sanità campana: "Serve pronto soccorso, ma manca un'area definita"

Salvatore Ronghi critica la sanità campana: “Serve pronto soccorso, ma manca un’area definita”

Il dibattito sulla sanità in Campania evidenzia lunghe liste d’attesa e carenze comunicative tra ospedali e università, con richieste urgenti di intervento da parte dei leader locali per migliorare il servizio.
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Salvatore Ronghi critica la sanità campana: "Serve pronto soccorso, ma manca un'area definita" - Gaeta.it

Il dibattito sulla sanità in Campania continua a sollevare preoccupazioni, in particolare riguardo alla lunghezza delle liste d’attesa e alla comunicazione tra le strutture ospedaliere e le università. Salvatore Ronghi, presidente di Sud Protagonista, ha espresso forti critiche alla situazione attuale, chiedendo interventi urgenti. Durante una conferenza stampa, ha sottolineato l’urgenza di trasformare il Policlinico in un pronto soccorso, un argomento già sollevato tre anni fa dal presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca.

Le promesse rimaste in sospeso

Ronghi ha evidenziato il fatto che da allora non è stata presa alcuna iniziativa concreta verso la creazione di un pronto soccorso, specificando che non è neppure stata individuata un’area idonea per questa struttura. “Io sono stato l’altro ieri e non c’è ancora nulla”, ha dichiarato Ronghi. Il presidente di Sud Protagonista ha messo in discussione gli sforzi della giunta regionale, invitando De Luca a concentrarsi su questioni pratiche piuttosto che su manifestazioni politiche. “Giocare sulla sanità significa mettere a rischio la salute dei cittadini”, ha avvertito.

Ronghi ha anche chiesto al presidente di fare un passo in avanti per richiedere nuove risorse per la sanità. “Le attese fanno soffrire e in alcuni casi possono portare a conseguenze fatali”, ha ribadito, mostrando una preoccupazione reale per i cittadini che dipendono dall’assistenza sanitaria pubblica.

Le lunghe liste d’attesa: un problema drammatico

Maria Muscarà, consigliera regionale indipendente, ha analizzato il tema delle liste d’attesa nel sistema sanitario pubblico. “Chi può pagare, paga. Chi non può, muore o si ammala”, ha affermato, descrivendo la situazione in Campania come “una lista pre-morte”. Secondo Muscarà, i tempi di attesa per visite ed esami sono insostenibili. “Sono lunghissimi; il cittadino è costretto a sperare che non accada nulla mentre aspetta”, ha proseguito, evidenziando ritardi che vanno da due o tre mesi fino a un anno per ricevere una visita.

La consigliera ha anche esaminato le difficoltà che affrontano i pazienti costretti a pianificare la propria salute in mezzo a queste attese soffocanti. “Chi può programmare la propria salute in base a questo scenario lo fa, mentre gli altri sono costretti a rinunciare o a pagare di tasca propria”. Lanciare un grido d’allerta è fondamentale, e Muscarà ha sollecitato a trovare soluzioni sostenibili per migliorare il servizio sanitario, così da ridurre i tempi di attesa e garantire accesso alle cure a chiunque ne abbia bisogno.

La necessità di coordinamento tra le strutture sanitarie

Un altro punto saliente della discussione è stato il collegamento insufficiente tra gli ospedali del sistema pubblico e quelli delle università. Ronghi ha sottolineato che questa mancanza di comunicazione impedisce l’integrazione delle risorse e la gestione adeguata delle emergenze, creando il rischio che i pazienti non ricevano le cure necessarie in tempi utili.

Ronghi ha lanciato un appello a De Luca affinché attivi una maggiore collaborazione tra i diversi enti sanitari. “Servono soluzioni, non solo parole. Lavorare insieme è la chiave per migliorare il sistema”, ha affermato. Il coordinamento tra ospedali e università può facilitare la condivisione di informazioni e risorse, contribuendo a una gestione più efficace delle emergenze sanitarie.

Le dichiarazioni di Ronghi e Muscarà mettono in luce una realtà preoccupante per i cittadini, che si trovano a dover affrontare un sistema sanitario in difficoltà. L’attenzione su questi problemi rimane alta, e ci si aspetta che le autorità prendano provvedimenti per affrontare le sfide attuali.

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