Saipem punta su geotermia, nucleare e idrogeno per la transizione energetica verso il Net Zero 2050

Saipem punta su geotermia, nucleare e idrogeno per la transizione energetica verso il Net Zero 2050

Saipem punta a raggiungere il Net Zero entro il 2050, investendo in geotermia, nucleare e idrogeno verde attraverso innovazioni tecnologiche e collaborazioni strategiche per una transizione energetica sostenibile.
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Saipem punta su geotermia, nucleare e idrogeno per la transizione energetica verso il Net Zero 2050 - Gaeta.it

Saipem, azienda leader nel settore energetico, si impegna a esplorare soluzioni all’avanguardia per affrontare la transizione energetica. Con l’obiettivo di raggiungere il Net Zero entro il 2050, l’azienda sta concentrando i suoi sforzi su tecnologia e innovazione. Tra le sue iniziative chiave vi sono la geotermia, il nucleare di nuova generazione e l’idrogeno verde.

L’intesa per la geotermia

Nel 2024, Saipem ha formalizzato un Memorandum d’Intesa con Geolog e Ignis H2 Energy. Questa collaborazione mira a sfruttare appieno il potenziale dell’energia geotermica, una risorsa ancora poco sfruttata rispetto alle sue capacità effettive. Con l’obiettivo di implementare sistemi geotermici di prossima generazione, Saipem e i suoi partner si concentreranno sull’energia geotermica offshore e sulla riconversione di pozzi oil&gas. L’alleanza prevede studi dettagliati su fonti di energia geotermica non convenzionale, mirate a identificare nuovi metodi di estrazione e sfruttamento delle risorse.

Saipem farà affidamento sulla sua lunga esperienza nel settore della perforazione, combinando questa competenza con la valutazione delle formazioni geologiche di Geolog e Ignis H2 Energy. Questo approccio multi-disciplinare consentirà di affrontare le sfide tecniche e ambientali associate all’estrazione dell’energia dal sottosuolo e di esplorare opportunità in aree geotermicamente promettenti, come quelle del bacino del Mediterraneo.

La strategia di Saipem prevede anche l’ibridazione di tecnologie esistenti, integrando processi come la cattura della CO2 e l’energia geotermica. La tecnologia Bluenzyme, ad esempio, è studiata per ridurre ulteriormente le emissioni, sfruttando il calore geotermico per scopi industriali. In tale contesto si colloca il progetto CapturEste, frutto di una collaborazione con il Gruppo Hera, recentemente riconosciuto dalla Commissione Europea con un’importante sovvenzione per promuovere l’innovazione tecnologica.

Il ruolo del nucleare

Oltre alla geotermia, Saipem sta esplorando la valenza dei Small Modular Reactors per il settore energetico offshore. Attraverso un accordo con newcleo, l’azienda intende studiare l’applicazione di reattori a piombo raffreddato per la produzione di energia elettrica. Questi reattori, progettati per garantire un utilizzo più efficiente del combustibile nucleare, si allineano con i principi dell’economia circolare.

L’obiettivo di Saipem è avvalersi di tale tecnologia per generare energia a zero emissioni, anche in combinazione con impianti di produzione di calore per applicazioni industriali. La sinergia tra nucleare e altre forme di energia rinnovabile si configura come una strada promettente per garantire una transizione energetica efficace e sostenibile, sfruttando il know-how dell’azienda nella costruzione e gestione di impianti complessi.

L’innovazione nell’idrogeno

Un altro elemento cruciale nel piano di transizione energetica di Saipem è l’idrogeno verde. Durante la World Hydrogen Week 2024 a Copenaghen, l’azienda ha presentato “Ivhy 100“, un prototipo di elettrolizzatore da 100 MW. Ideato in collaborazione con Nel Asa, questo prototipo rappresenta un passo avanti significativo nella produzione di idrogeno rinnovabile. La tecnologia di elettrolisi alcalina atmosferica mira a garantire sistemi scalabili e moduli di facile installazione, che possono soddisfare la crescente domanda di idrogeno rinnovabile.

Saipem prevede di utilizzare l’idrogeno come vettore energetico in vari settori ad alta emissione di carbonio, mirando a ottenere derivati come ammoniaca e metanolo. La trasformazione di idee in applicazioni pratiche nel campo dell’idrogeno è fondamentale per contribuire al raggiungimento degli obiettivi climatici globali. Le tecnologie associate, come la cattura della CO2, si integrano per garantire un ciclo produttivo sostenibile, contribuendo a mitigare le emissioni dei processi industriali tradizionali, particolarmente nei settori che faticano a decarbonizzarsi.

Sostenibilità e cattura della CO2

Saipem ha sviluppato la soluzione Bluenzyme, che impiega enzimi per la cattura della CO2. Questo approccio è già stato adottato in progetti come quello con il Gruppo Hera a Ferrara e recentemente anche in un impianto di cattura carbonica a Tampere, in Finlandia. Qui, Saipem guiderà la progettazione e la realizzazione di un impianto innovativo, che trasformerà la CO2 catturata in carburante rinnovabile per il trasporto.

Grazie a questo progetto, si prevede la produzione di significative quantità di e-metano, preservando oltre 180 GWh di teleriscaldamento a zero emissioni di CO2 per il sistema locale. Grazie a questi sviluppi, Saipem si colloca tra i leader nell’implementazione di tecnologie pulite, favorendo l’emergere di un futuro energetico più sostenibile e resiliente.

Le iniziative di Saipem rappresentano una risposta concreta e indirizzata verso necessità globali di riduzione delle emissioni e uso di energie rinnovabili, sottolineando l’importanza cruciale di innovazione e collaborazione nel panorama energetico moderno.

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