Rottamazione quinquies: un nuovo intervento sul debito fiscale per i contribuenti

Rottamazione quinquies: un nuovo intervento sul debito fiscale per i contribuenti

La rottamazione quinquies offre ai contribuenti italiani la possibilità di saldare debiti fiscali con sconti su sanzioni e interessi, estendendo le scadenze fino al 2025 per alleviare le difficoltà economiche.
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Rottamazione quinquies: un nuovo intervento sul debito fiscale per i contribuenti - Gaeta.it

L’introduzione della rottamazione quinquies, prevista negli emendamenti al Decreto Legge 155/2024 sulla Legge di Bilancio, si annuncia come un intervento significativo per rilevare le difficoltà economiche di molti contribuenti italiani. Questa misura si presenta come un’opportunità per il governo di recuperare parte dei mancati incassi provenienti dalla precedente rottamazione e di offrire ai cittadini un’opzione per risolvere le proprie pendenze fiscali.

Cos’è e come funziona la rottamazione quinquies

La rottamazione quinquies si configura come un ampliamento della precedente rottamazione quater, permettendo ai debitori di saldare le cartelle esattoriali comprese tra il 1° gennaio 2000 e il 30 giugno 2022, estendendosi fino al 31 dicembre 2024. Mario Michelino, presidente dell’Associazione Nazionale Dottori Commercialisti , ha sottolineato che questa opzione include debiti precedentemente esclusi.

Le modalità di attuazione rimangono in linea con quelle già note: il contribuente potrà saldare il debito tramite un pagamento ridotto, che prevede uno sconto significativo su sanzioni e interessi. L’importo totale da versare sarà composto dalla somma dovuta, cui si applicherà un forfait del 5%. Le scadenze si articoleranno in un’unica soluzione, da effettuare entro il 31 luglio 2025, oppure in 18 rate, la prima delle quali deve essere corrisposta entro quella stessa data, con le successive che comporteranno un interesse del 2%.

Questo sistema offre ai contribuenti un’agevolazione concreta, rispondendo così a un’istanza diffusa di aiuto da parte di chi non è riuscito a onorare le rate della rottamazione precedente, evitando il rischio di pignoramenti patrimoniali.

Cosa comprende la rottamazione quinquies

Tra le imposte aderenti alla rottamazione quinquies figurano l’Irpef, l’Iva, l’imposta di registro, le multe stradali, il bollo auto e i tributi locali. In questo contesto, si prevede l’annullamento di sanzioni, gli interessi per ritardata iscrizione a ruolo, somme aggiuntive legate ai crediti previdenziali, e l’aggio della riscossione. Inoltre, i Comuni avranno la facoltà di decidere se aderire alla misura per quanto riguarda ingiunzioni fiscali e accertamenti esecutivi, come già stabilito per la rottamazione precedente.

Questa nuova iniziativa non solo mira a sollevare le difficoltà di milioni di contribuenti, ma si tratta anche di un gesto di mediazione da parte delle istituzioni nei confronti di una popolazione sofferente da anni di crisi e incertezze economiche.

Impatti sulla finanza pubblica e misure future

Le conseguenze di tale provvedimento sulla finanza pubblica non sono da sottovalutare. Michelino ha messo in guardia rispetto al potenziale squilibrio che potrebbe derivare dall’applicazione di questa norma, evidenziando che ci si aspetta un ulteriore impatto sulle già precarie finanze statali. Già in discussione ci sono misure alternative, come il ravvedimento speciale per le dichiarazioni dell’anno d’imposta 2023, insieme alla possibilità di rateizzare gli acconti fiscali per i titolari di partita Iva.

Un elemento innovativo è legato alla cartolarizzazione di circa 1.247 miliardi di euro di crediti non riscossi, che si intende affidare a un soggetto pubblico per la riscossione. Questa strategia nasce dall’esigenza di ristrutturare il sistema di riscossione dei crediti, disegnando un nuovo approccio alla gestione del debito.

Riflessioni sulla sistematicità della rottamazione

Francesco Cataldi, presidente dell’Unione Giovani Dottori Commercialisti, ha osservato che la rottamazione quinquies rappresenta la quinta volta che tale misura viene introdotta negli ultimi otto anni. Questa ricorrenza fa sorgere interrogativi sulla metodologia di riscossione e sull’assolvimento delle obbligazioni fiscali da parte dei contribuenti.

Sebbene la sua attuazione possa fornire aiuto concreto, Cataldi ha evidenziato il rischio che l’esistenza di tali misure straordinarie possa disincentivare comportamenti di adempimento regolare da parte di una certa platea di contribuenti. La frequente introduzione di strumenti simili potrebbe indicare la necessità di ripensare le modalità di riscossione, puntando verso una strategia più strutturata e sostenibile per il futuro della fiscalità in Italia.

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