Roma punta a ridurre gli incidenti con nuove zone 30 e tutor attivi sulla via del mare

Roma punta a ridurre gli incidenti con nuove zone 30 e tutor attivi sulla via del mare

Roma estende le zone a 30 km/h e potenzia controlli elettronici per migliorare la sicurezza stradale, con interventi su incroci critici e modifiche infrastrutturali per ridurre incidenti e vittime.
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Roma introduce nuove zone a 30 km/h, potenzia controlli elettronici e migliora la sicurezza stradale con interventi mirati per ridurre incidenti e vittime. - Gaeta.it

La capitale si prepara a una serie di interventi concreti per migliorare la sicurezza sulle strade. Dopo le vacanze estive, romani e pendolari si troveranno a dover rispettare nuove limitazioni di velocità, con l’estensione delle zone a 30 km/h in diverse aree e un incremento dei controlli elettronici. L’assessore alla mobilità Eugenio Patané ha spiegato all’adnkronos le strategie previste dal cosiddetto ‘Piano Marshall per la sicurezza stradale‘, pensato per ridurre incidenti e vittime in città.

L’estensione delle zone a 30 km/h nelle aree urbane

Roma non è una città facile da gestire in fatto di traffico: strade complesse e percorsi variegati richiedono soluzioni calibrate. Per questo, la decisione di allargare le zone a 30 km/h riguarda soprattutto le strade locali di secondo livello e alcune zone urbanisticamente omogenee, come il centro storico e la zona a traffico limitato . Patané ha confermato che entro agosto saranno completati la segnaletica e le disposizioni per 52 nuove strade locali interessate da questo limite.

L’obiettivo è coprire mille strade locali e alcune macrozone della città. La scelta di abbassare la velocità punta non solo a ridurre la gravità degli incidenti, ma anche a limitare la concentrazione di episodi pericolosi in punti specifici. Nel centro storico, dove le vie a rapido scorrimento come corso Vittorio Emanuele e via Nazionale hanno visto tragici incidenti, si prepara una delibera per trasformare l’intera area in una zona 30 già da settembre.

Le modifiche non riguardano solo il limite sulla carta. A Casal Monastero, per esempio, si è intervenuti sull’assetto stradale con piccoli restringimenti delle carreggiate, l’installazione di attraversamenti pedonali rialzati e miglioramento della visibilità. Questi interventi fisici segnalano chiaramente al guidatore l’ingresso in una nuova area di circolazione più lenta e controllata.

Il potenziamento degli strumenti di controllo elettronico

Al di fuori delle zone 30, sulle arterie principali della città si punta a rafforzare il controllo della velocità con sistemi tecnologici collaudati. Dopo il successo ottenuto con il tutor nella galleria Giovanni XXIII, dove grazie al monitoraggio in tre punti la riduzione degli incidenti è stata del 70%, l’amministrazione comunale vuole replicare quell’effetto anche sulla via del mare.

Il tutor su questa strada, già completato ma mai attivato, sarà acceso nei prossimi mesi. In più, sono previsti 60 nuovi dispositivi tra autovelox e tutor fissi distribuiti in punti strategici, affiancati dai 20 velox mobili in dotazione alla polizia locale. A settembre, inizieranno le prime sanzioni su tre strade importanti: la tangenziale, via Isacco Newton, e appunto la via del mare.

L’assessore ha evidenziato come questi sistemi non servano solo a fermare chi supera il limite, ma contribuiscano anche a educare gli automobilisti a rispettarli. L’esperienza fatta con il tutor, dove da tempo non si registrano incidenti mortali, dimostra come il controllo diffuso influisca sul comportamento stradale.

Monitoraggio del passaggio con il rosso e interventi sui punti più rischiosi

Non solo velocità: il piano sicurezza include anche la sorveglianza del rispetto dei semafori. A Roma sono stati già installati 11 sistemi ‘vista red‘ in incroci con elevata pericolosità, con l’aggiunta di 15 nuove telecamere che copriranno altri 38 attraversamenti critici. La scelta di posizionare questi strumenti sugli incroci più ampi è legata alla maggiore pericolosità nel passaggio.

I controlli attivi da novembre sanzioneranno chi attraversa con il rosso, riducendo così un fattore importante di incidenti gravi. Questi interventi si affiancano a un lavoro più complesso, che vede un censimento completo dei circa 30 mila incidenti occorsi a Roma negli ultimi anni.

Dall’analisi, compiuta dalla giunta, sono emersi 175 ‘black point‘, ossia luoghi con numero elevato di incidenti, alta densità di traffico e costi sociali rilevanti. Di questi, 75 sono stati riconosciuti come i più critici e almeno 45 stanno già ricevendo interventi ingegneristici. Questi riguardano la modifica delle geometrie stradali e l’aggiornamento delle fasi semaforiche per eliminare traiettorie pericolose.

In certe situazioni, questa revisione degli incroci ha fatto diminuire gli incidenti, in alcuni casi azzerandoli. Questi risultati evidenziano come la sicurezza si costruisca agendo su diversi livelli, dalla prevenzione alla regolamentazione, fino alle modifiche strutturali.

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