La AS Roma torna in campo all’Olimpico con l’obbiettivo di riscattarsi dopo un inizio di stagione deludente. Dopo le prestazioni insoddisfacenti contro Firenze e Bruxelles, i giallorossi speravano in una vittoria convincente contro il Bologna. Tuttavia, la partita si è rivelata una battaglia piuttosto incolore, con una squadra che ha mostrato segni evidenti di crisi e disorientamento.
Assenze pesanti e formazioni a confronto
Fin dalla prima fase del match, la Roma deve fare fronte alla mancanza di alcuni elementi chiave della rosa, tra cui Dybala, Pellegrini e Zalewski, tutti fermi ai box per infortuni. La difesa è composta da Mancini, Ndika e Angelino, mentre Hummels continua a rimanere in panchina, suscitando interrogativi tra i tifosi. A centrocampo, Konè e Cristante provano a orchestrare il gioco, supportati dal duo Celik ed El Shaarawy, mentre la solitaria figura di Dovbyk, poco servito, è costretta a fronteggiare le marcature avversarie senza ricevere il supporto necessario.
Il Bologna, al contrario, appare più incisivo e propositivo. Con Orsolini che si fa notare fin dai primi minuti, gli ospiti danno l’idea di avere il controllo del gioco, approfittando della paura e dell’incertezza che contraddistinguono la squadra giallorossa. La strategia predominante della Roma risulta essere un ricorso ai lanci lunghi per Dovbyk, ma la prevedibilità delle azioni rende facile il compito per la difesa rossoblù.
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Un avvio difficile e un gol subito
Dopo solo 25 minuti, il Bologna riesce a sbloccare il punteggio grazie a un calcio d’angolo. Mancini e Celik commettono errori nella copertura difensiva, permettendo a Castro di segnare con facilità. Questo gol iniziale non fa altro che allargare il divario di fiducia tra i giocatori romani, i quali mostrano una reazione fiacca e poco incisiva. Solo una traversa di Soulè sembra dare speranza, ma la Roma appare incapace di costruire vere occasioni da gol.
Al 63’ El Shaarawy riesce finalmente a pareggiare, raggiungendo un cross di Mancini con un colpo di testa. La speranza per il riscatto dura poco, poiché a poco distanza il Bologna ristabilisce il vantaggio. Orsolini sfrutta una disattenzione e porta il punteggio sul 2-1, incassando così un altro colpo morale per la Roma. La situazione si aggrava ulteriormente quando Karlsson conclude un’azione con un bel gol, chiudendo temporaneamente il discorso sul 3-1.
Reazioni dello stadio e futuro di Juric
Nonostante il parziale, il clima sugli spalti riflette la crescente frustrazione dei tifosi che reagiscono con cori e striscioni. Già dall’80’ i seggiolini cominciano a svuotarsi, segno di una delusione palpabile. La partita finisce con il Bologna che controlla il risultato senza eccessivi sforzi, mentre la Roma si ritrova a soli quattro punti dalla zona retrocessione, una situazione dire nella quale pochi avrebbero mai pensato di vedersi.
Al termine dell’incontro, l’attenzione si sposta su Juric, il tecnico che supporta la squadra nonostante le dure critiche ricevute. I comunicati ufficiali della società annunciano l’esonero dell’allenatore, a seguito di un periodo che ha lasciato il pubblico perplesso. La Roma comunica che la ricerca di un nuovo allenatore è già in corso, creando attesa tra i tifosi e alimentando le speculazioni su chi possa prendere il suo posto in un momento così cruciale dell’annata.
La sosta del campionato rappresenta una chance per la società di riflessioni urgenti. Con avversari di peso come Napoli, Tottenham e Atalanta all’orizzonte, è necessario affrontare i prossimi incontri con una nuova prospettiva. Senza cambiamenti significativi, si rischia di precipitare in una crisi senza precedenti, in cui l’unico obiettivo praticabile sarebbe la conquista di 40 punti per allontanarsi dalla retrocessione, uno scenario impensabile per un club con le ambizioni della Roma.