Riprende l'iter della manovra al Senato: polemiche e dimissioni interrompono il dibattito

Riprende l’iter della manovra al Senato: polemiche e dimissioni interrompono il dibattito

Il dibattito sulla manovra economica si intensifica al Senato, con oltre 800 emendamenti presentati e critiche delle opposizioni riguardo alla gestione legislativa e alla richiesta di una doppia lettura.
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Riprende l'iter della manovra al Senato: polemiche e dimissioni interrompono il dibattito - Gaeta.it

Con il ritorno della commissione Bilancio del Senato ai lavori, dopo la pausa natalizia, il dibattito sulla manovra economica si intensifica. I legislatori si trovano di fronte a un compito arduo, con un bagaglio di oltre 800 emendamenti presentati dall’opposizione. I tempi si fanno serrati, tanto che i lavori della commissione sono stati portati a termine senza conferire un mandato diretto al relatore. Ora, l’attenzione si sposta sull’Aula di Palazzo Madama, dove è prevista l’espressione di fiducia sul testo in discussione.

Le dichiarazioni di Gasparri e il contesto economico

Maurizio Gasparri, presidente dei senatori di Forza Italia , ha espresso la sua convinzione che l’approvazione della legge avverrà con tempi più rapidi rispetto ai precedenti governi del Partito Democratico e del Movimento 5 Stelle . Gasparri ha sottolineato l’importanza dei contenuti della manovra, che dovrebbero essere analizzati nel dettaglio nelle prossime ore. Il senatore ha messo in rilievo i risultati ottenuti dal governo attuale, evidenziando che l’occupazione ha superato i 24 milioni, mentre la disoccupazione si attesta sotto il 6%. Al contempo, ha fatto notare che l’inflazione ha raggiunto livelli minimi e che lo spread si mantiene intorno ai 100 punti. Secondo Gasparri, questi dati confermano l’efficacia della politica economica del centrodestra e pongono in evidenza le criticità delle gestioni passate del Pd e dei grillini, i quali avrebbero compromesso i conti pubblici con decisioni discutibili come il superbonus. La dichiarazione di Gasparri segna un momento cruciale nel dibattito politico, evidenziando le diverse visioni sulla gestione economica del paese.

Le dimissioni di Liris e la richiesta di una doppia lettura

Un altro episodio di rilievo è stata l’uscita di scena del senatore Guido Liris dal ruolo di relatore della manovra. Durante la seduta finale di discussione, Liris ha avanzato la sua richiesta di far ripartire il processo legislativo con una doppia lettura, un metodo di esame che non viene più applicato dal 2018. Il senatore ha dichiarato che, data la scadenza ravvicinata, non ci sono le condizioni per esaminare adeguatamente i 817 emendamenti e i 60 ordini del giorno prima della scadenza prevista per le 14:00. Liris ha rimarcato che i recenti tempi di gestione al Senato non hanno giustificazione, sottolineando un’abitudine che ha preso piede durante il periodo pandemico, ma che ora è da considerarsi inaccettabile. La sua richiesta di tornare alla doppia lettura rappresenta una chiamata di attenzione per un processo legislativo più trasparente e inclusivo.

Le opposizioni e le critiche alla gestione della manovra

Le opposizioni hanno espresso il loro disappunto riguardo alla gestione della manovra, evidenziando una procedura di approvazione che limita la possibilità di discussione e modifica. Daniele Manca, capogruppo del Pd in commissione Bilancio, ha affermato che l’assenza di un confronto adeguato sulle proposte di emendamento rappresenta un limite significativo al lavoro del Parlamento. Secondo Manca, questo è particolarmente preoccupante nel contesto di un disegno di legge che non richiede urgenza. Ha sottolineato che tale situazione non è sostenibile e che ciò sta compromettendo il ruolo fondamentale del Parlamento, lasciando in secondo piano le istanze di modifica e discussione.

In un intervento congiunto, le senatrici di Italia Viva, Raffaella Paita e Dafne Musolino, hanno definito le dimissioni di Liris una “pagliacciata”, denunciando la mancanza di un reale impegno da parte della maggioranza riguardo alla centralità del Parlamento. Hanno evidenziato che la richiesta di una doppia lettura arriva in ritardo e appare poco credibile, dato il precedente iter affrettato che ha coinvolto la Camera. Anche il senatore Tino Magni, dell’Alleanza Verdi e Sinistra, ha tuonato contro l’iter legislativo, parlando di una farsa in cui il Senato sembra essere ridotto a un mero ratificatore di decisioni già prese altrove. Le sue parole amplificano l’idea di un Parlamento svuotato di potere, costretto a fronteggiare una situazione di stallo in cui la democrazia appare minacciata.

Come si evolve la situazione, i toni si fanno sempre più accesi, con le opposizioni pronte a criticare una gestione che considerano inadeguata alle parti importanti della manovra economica. Un clima di tensione che caratterizzerà certamente i prossimi dibattiti in aula.

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