Ripartiti i lavori per il collegamento tra diga di Acerenza e diga di Genzano di Lucania in Basilicata

Ripartiti i lavori per il collegamento tra diga di Acerenza e diga di Genzano di Lucania in Basilicata

Il progetto Acerenza-Genzano in Basilicata riprende con l’avvio dei lavori per collegare le dighe di Acerenza e Genzano di Lucania, garantendo una gestione idrica più sicura entro la primavera 2026.
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Ripresi i lavori per collegare le dighe di Acerenza e Genzano di Lucania tramite l’adduttore Basento-Bradano, con l’obiettivo di garantire una gestione idrica più sicura e stabile in Basilicata entro il 2026. - Gaeta.it

Il progetto per collegare le dighe di Acerenza e Genzano di Lucania, in provincia di Potenza, ha ripreso il suo corso con l’avvio dei lavori. L’intervento mira a mettere in collegamento i due bacini attraverso l’adduttore Acerenza-Genzano, parte dello schema idrico Basento-Bradano. L’opera, attesa da decenni, è finanziata con nove milioni di euro e punta a garantire una distribuzione più sicura e stabile dell’acqua sul territorio lucano, a tutela delle risorse idriche in vista di possibili crisi future.

Avvio delle trivellazioni per il tratto pensile dell’adduttore

Il 2025 segna una svolta concreta con l’inizio delle trivellazioni sul primo tronco del tratto pensile dell’adduttore. Il vicepresidente e assessore alle infrastrutture della regione Basilicata, Pasquale Pepe, ha annunciato personalmente l’apertura dei cantieri. Le operazioni riguardano una parte critica del collegamento, che attraversa zone complesse dal punto di vista ingegneristico. L’attività di scavo e perforazione rappresenta un passaggio fondamentale per la posa delle condotte e la realizzazione del sistema che collegherà le due dighe.

La gestione dei lavori e le aspettative

I lavori sono curati dall’autorità di distretto dell’appennino meridionale, guidata da Vera Corbelli. Da questa collaborazione nasce la promessa di un progetto in grado di “diventare un gioiello ingegneristico”, secondo le parole di Pepe. Si tratta di una struttura pensata per stabilizzare il flusso idrico nelle province interessate e ridurre sensibilmente il rischio di emergenze nell’approvvigionamento d’acqua.

Importanza strategica per il territorio lucano e scadenze dei lavori

Pasquale Pepe ha sottolineato che il cronoprogramma dei lavori è rispettato senza ritardi, con l’obiettivo di completare l’intervento entro la primavera del 2026. Questo collegamento idrico è considerato cruciale per evitare l’isolamento di alcune zone specie in periodi di siccità o ridotto afflusso d’acqua. L’idea alla base del progetto è assicurare una rete più funzionale e inclusiva, capace di distribuire risorse in modo uniforme su tutto il territorio custodito dalle due dighe.

La ripresa del progetto e monitoraggio

Il progetto, bloccato per lunghi anni sulla carta, è ripreso con determinazione in questi mesi. Pepe ha confermato che venerdì prossimo visiterà i cantieri accompagnato dai tecnici per monitorare lo sviluppo dei lavori. La messa in funzione dell’adduttore non solo risolverà problemi legati alla gestione idrica ma offrirà un modello utile per interventi futuri in ambito infrastrutturale regionale.

L’opera rappresenta un investimento rilevante, finanziato con fondi pubblici, pensato soprattutto per garantire sicurezza e continuità nel rifornimento d’acqua. Le comunità locali potranno beneficiare di un sistema più efficiente, fondamentale in un contesto di cambiamenti climatici e aumento della domanda idrica.

Impegno delle autorità e trasparenza

Con l’avanzare delle lavorazioni, le autorità regionali restano impegnate a seguire da vicino ogni fase del progetto, assicurando trasparenza e attenzione alle esigenze del territorio.

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