Un intervento significativo è in corso nel cuore dell’Appennino centrale, dove il team di Rewilding Apennines ha completato la rimozione di cinque briglie lungo il fiume Giovenco. Grazie a un finanziamento di 157mila euro dell’Open Rivers Programme, questa iniziativa rappresenta un’importante azione per il ripristino dell’equilibrio ecologico nei fiumi. La rimozione delle barriere non solo promuove un ambiente fluviale più sano, ma permette anche il ritorno alla naturalità di un’area che da decenni vedeva limitato il flusso dell’acqua e la biodiversità.
L’importanza della rimozione delle briglie
Le briglie, strutture progettate per alterare il flusso dell’acqua nei fiumi, hanno avuto storicamente un impatto negativo sugli ecosistemi acquatici. Queste barriere sono state rimosse per riportare alla luce un tratto di 11 chilometri del fiume Giovenco, dando nuova vita all’ambiente circostante. L’intervento è stato descritto come pionieristico, utilizzando diversi escavatori e mezzi meccanici per effettuare la rimozione delle briglie, che erano distanziate tra loro di circa 80 metri. Accanto alle briglie, sono stati eliminati anche i muri di cemento che delimitavano le sponde fluviali. Questo restauro ambientale non solo migliorerà la qualità dell’acqua, ma favorirà anche la connessione tra diverse aree ecosistemiche.
Il progetto, denominato “Giov & Go – Giovenco libero di scorrere”, è il primo tentativo di questo tipo su scala così ampia nell’intera regione appenninica. Permettendo il libero fluire dell’acqua, il progetto offrirà un habitat rinnovato per una varietà di specie acquatiche e ripariali, contribuendo alla salute complessiva del fiume. Le migliorie attese dalla rimozione delle briglie riguardano anche il recupero e l’espansione della vegetazione ripariale, essenziale per stabilire un ecosistema equilibrato.
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Benefici ecologici e socioeconomici
Il progetto non si limita ai benefici ambientali, ma potrebbe avere un impatto significativo anche sul benessere economico locale. Il ripristino del flusso naturale del fiume Giovenco favorirà la migrazione di specie acquatiche protette. Tra queste, il gambero di fiume autoctono e la trota mediterranea, che beneficeranno di un habitat ideale per la loro crescita e proliferazione. Questo intervento presenta vantaggi diretti per la biodiversità locale, estendendo gli effetti positivi anche ad altre specie animali, come la lontra europea, che ha iniziato a riconquistare l’area.
Il ripristino degli habitat naturali non influisce solo su flora e fauna, ma supporta anche le comunità locali, incentivando attività come l’ecoturismo. Con un ecosistema fluviale rinnovato, si possono creare opportunità per valorizzare le bellezze naturali del territorio, promuovendo così un’inversione di tendenza verso un turismo sostenibile che consideri il patrimonio naturale.
Il futuro del fiume Giovenco
Il futuro del fiume Giovenco sembra promettente dopo questo importante intervento. Fabien Quétier di Rewilding Europe ha sottolineato come la rimozione delle briglie permetterà al fiume di autogestirsi e di riprendersi naturalmente. Con il ritorno a un flusso d’acqua ininterrotto, il fiume avrà la possibilità di ritrovare la sua naturale dinamicità, migliorando le condizioni di vita delle specie che lo popolano e ripristinando la salute dell’ambiente circostante.
Queste azioni di rewilding non sono solo un obiettivo ecologico, ma un impegno a lungo termine per il ripristino dei fiumi e del loro ecosistema. La situazione del Giovenco servirà da esempio e potrà ispirare altri progetti di rimozione delle briglie in diverse regioni, contribuendo a creare un presente e un futuro sostenibili per i nostri corsi d’acqua.