Riforma e rilancio della linea ferroviaria Pescara-Roma: le proposte di Italia Viva

Riforma e rilancio della linea ferroviaria Pescara-Roma: le proposte di Italia Viva

La linea ferroviaria Pescara-Roma è sottoutilizzata e costosa; si propongono modifiche agli orari per aumentare l’affluenza e promuovere un trasporto più ecologico e intermodale.
Riforma E Rilancio Della Linea Riforma E Rilancio Della Linea
Riforma e rilancio della linea ferroviaria Pescara-Roma: le proposte di Italia Viva - (Credit: abruzzolive.it)

La questione della linea ferroviaria Pescara-Roma sta attirando l’attenzione dei politici locali e dei cittadini abruzzesi, soprattutto a seguito delle recenti dichiarazioni del Coordinatore regionale di Italia Viva Abruzzo, Camillo D’Alessandro. Secondo D’Alessandro, il servizio attuale di treni no-stop tra Pescara e Roma Tiburtina presenta costi elevati ma un’affluenza di passeggeri insufficiente. In questo contesto, emergono proposte per rimodulare gli orari del servizio e promuovere l’utilizzo di questo importante collegamento.

Il costo e l’affluenza del treno TUA Pescara-Roma

Il treno no-stop di Trasporti Uniti Abruzzo tra Pescara e Roma è attualmente sottoutilizzato. Con un costo annuo stimato di circa 2.284.000 euro, il servizio trasporta una media di appena 30 passeggeri al giorno, distribuiti equamente tra andata e ritorno. D’Alessandro sottolinea l’importanza di rivedere gli orari per incentivare l’uso della linea e renderla più accessibile ai pendolari. La situazione attuale solleva interrogativi sulle strategie di promozione del trasporto ferroviario e sui motivi del disinteresse da parte degli utenti.

L’attuale orario prevede la partenza del treno regionale TUA 23935 da Pescara alle 10:20, un orario che non si adatta alle esigenze di molti pendolari. Per rispondere a questa carenza, D’Alessandro propone di anticipare la partenza alle 06:30, consentendo un arrivo a Roma Tiburtina intorno alle 9:45. Inoltre, suggerisce di posticipare il rientro da Roma alle 18:35, così che i passeggeri possano rientrare a Pescara per le 21:50. Questi cambiamenti potrebbero aumentare l’affluenza dei viaggiatori, rendendo il servizio più attrattivo.

Riflessioni storiche sulla tratta ferroviaria

Negli anni ’90, il viaggio in treno da Pescara a Roma era caratterizzato da maggiore efficienza, con i treni IntercityGianicolo” e “Amiternus” che richiedevano solo tre ore di percorrenza e fermavano in sole tre stazioni intermedie. Un servizio analogo esisteva anche per San Benedetto del Tronto, creando un collegamento diretto che favoriva il trasporto e la mobilità degli abruzzesi. L’attenzione verso questi servizi è andata via via riducendosi nel corso degli anni, portando alla semplificazione delle tratte e alla soppressione di servizi, come il treno delle ore 18:46 da Pescara a Roma Termini nel 2016, decisione che ha ulteriormente impoverito l’offerta.

Questo calo dell’affluenza e della qualità del servizio impone alla Regione e alle autorità nazionali di riflettere sulle scelte fatte in passato e di valutare in modo critico la pianificazione del trasporto terrestre. La scarsità di viaggiatori potrebbe infatti derivare dalla consapevolezza che le opzioni disponibili non soddisfano le esigenze di mobilità degli abruzzesi. Un approccio più strategico potrebbe portare a un ripensamento della linea, che risponde alle necessità di un’utenza in crescita.

Investimenti e futuro della linea ferroviaria

Per garantire un servizio ferroviario efficiente e competitivo, è essenziale l’impegno della Regione Abruzzo, del Governo Nazionale e della società Trenitalia nel promuovere investimenti significativi sulla linea Pescara-Roma. D’Alessandro evidenzia l’importanza di destinare fondi adeguati per il potenziamento dell’infrastruttura, che rappresenta un’opportunità non solo per migliorare il servizio, ma anche per ridurre il traffico stradale e l’inquinamento ambientale, temi di crescente rilevanza nel dibattito attuale.

Un importante stanziamento di fondi fu previsto nel contratto di programma tra RFI e il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti: 1 miliardo e 556 milioni di euro destinati all’adeguamento della linea, ma il destino di tali fondi resta incerto. Soprattutto, la linea ha subito un ridimensionamento dei finanziamenti da parte del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, portando a riflessioni sulla necessità di ulteriori investimenti. Le promesse di adeguamento da parte del Presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, devono tradursi in azioni concrete per evitare un ulteriore deterioramento dei servizi.

La necessità di un approccio ecologico e intermodale

Il rilancio della tratta ferroviaria Pescara-Roma non è soltanto una questione di comodità per i pendolari, ma rappresenta una tappa cruciale nella transizione ecologica della regione. D’Alessandro avanza l’idea che un maggiore utilizzo dei mezzi pubblici possa contribuire a ridurre l’inquinamento e il numero di incidenti stradali, problemi che affliggono il territorio abruzzese. L’importanza di un sistema di trasporti intermodale è evidente, consentendo collegamenti più fluidi tra le diverse modalità di trasporto.

Il raddoppio della tratta e il completo adeguamento della linea porteranno a un interconnesso corridoio di trasporti tra il Tirreno e l’Adriatico e sosterranno l’economia locale, contribuendo a una ripresa dopo anni di crisi nel settore dei trasporti. La situazione attuale richiede una maggiore volontà politica e visione futuristica, affinché il sistema di trasporto ferroviario possa rispondere alle sfide moderne e alle esigenze degli utenti. Con una pianificazione adeguata e una seria intenzione di ripristinare e potenziare i legami ferroviari nella regione, si potrà davvero promuovere una mobilità sostenibile e accessibile a tutti.

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