Riconoscimenti per l'impegno civico: l'Associazione "Carlo La Catena" celebra trent'anni di attività

Riconoscimenti per l’impegno civico: l’Associazione “Carlo La Catena” celebra trent’anni di attività

L’Associazione “Carlo La Catena” celebra trent’anni di impegno sociale con una cerimonia al Santuario di Santa Maria del Carmine, premiando personalità che hanno contribuito al benessere della comunità.
Riconoscimenti Per L27Impegno C Riconoscimenti Per L27Impegno C
Riconoscimenti per l'impegno civico: l'Associazione "Carlo La Catena" celebra trent'anni di attività - Gaeta.it

Il mondo del volontariato e dell’arte si riunisce per onorare coloro che hanno dedicato il proprio tempo e talento al benessere della comunità. L’Associazione “Carlo La Catena”, che festeggia i suoi trent’anni, si appresta a conferire medaglie al merito a diverse personalità che si sono distinte nel campo sociale, artistico e culturale. L’evento culminerà con una cerimonia speciale presieduta dall’Arcivescovo Vincenzo Pelvi.

La cerimonia di premiazione al Santuario di Santa Maria del Carmine

La celebrazione si svolgerà nel Santuario di Santa Maria del Carmine alle ore 18, dove l’Arcivescovo Vincenzo Pelvi officiarà una messa. Dopo la celebrazione religiosa, sarà il momento di premiare un gruppo di individui che si sono distinti per il loro contributo alla cultura e alla comunità. Tra i riconoscimenti spicca la figura di Massimo Osanna, direttore generale dei Musei Statali al Ministero della Cultura e docente di Archeologia Classica presso l’Università Federico II. La premiazione includerà anche Concetta Menale, Giudice Onorario del Tribunale di Napoli, e Francesco Vaia, direttore generale della Prevenzione al Ministero della Salute.

Altri premiati includono Fanny Ficuciello, accademica di Robotica, Patrizia Gargiulo, presidente dell’Associazione Donne per il Sociale, e Serena Visone, insegnante attiva nell’Istituto Comprensivo “S.M. Milani” di Caivano. La lista prosegue con personalità come Clemente Esposito, esperto del sottosuolo di Napoli, e Vincenzo Guli, studioso del Meridione d’Italia, fino a Federico Quagliuolo, noto fotografo e formatore. Sarà presente anche Padre Francesco, carmelitano responsabile della mensa per i poveri, e Anna Sorrentino, imprenditrice e referente di importanti marchi.

Un’eredità significativa: la storia di Carlo La Catena

L’Associazione “Carlo La Catena” deve il suo nome a un giovane vigile del fuoco napoletano, morto tragicamente il 27 luglio 1993 a Milano durante l’esplosione di un’autobomba. Carlo La Catena era in servizio con tre colleghi e un senzatetto, Driss Mustafir, e la loro morte per la strage mafiosa di via Palestro segna un episodio drammatico della storia italiana. Fondata da Nicola Perna, l’associazione è diventata un punto di riferimento per valori di civile convivenza e impegno sociale a Napoli, mantenendo viva la memoria di Carlo e dei suoi compagni.

La scelta di intitolare l’associazione a La Catena non è solo un omaggio, ma un simbolo di un modello da seguire per le generazioni future. Oggi, l’associazione è attivamente coinvolta in progetti volti a migliorare la vita della comunità, tra cui il riutilizzo del Real Albergo dei Poveri, proponendo iniziative per la creazione di un museo d’archeologia greco-romana e corsi di restauro.

Progetti futuri e un impegno costante per la comunità

L’Associazione “Carlo La Catena” non si limita ai riconoscimenti, ma si concentra anche su progetti ambiziosi per promuovere il benessere sociale e culturale. Tra le varie iniziative, la ristrutturazione del Real Albergo dei Poveri emerge come un obiettivo significativo. Questo progetto non solo prevede la realizzazione di un museo, ma è anche volto a promuovere corsi di restauro e recupero di opere.

L’associazione mira a creare un legame tra la cultura e il turismo, mettendo l’accento sull’importanza di valorizzare il patrimonio storico-artistico con un approccio sostenibile. Tale fusione di cultura e comunità è fondamentale per incentivare un turismo consapevole e coinvolto, aiutando a rispettare e valorizzare l’ambiente circostante.

Grazie all’impegno di individui e associazioni, Napoli sta dimostrando che l’unione e la coscienza sociale possono rappresentare una forza per il cambiamento e una risorsa per il futuro della città e delle sue tradizioni.

Change privacy settings
×