Dopo sei mesi di chiusura per lavori, lo studiolo di Federico da Montefeltro riapre al pubblico. Situato nel palazzo ducale di Urbino, l’ambiente torna accessibile con un allestimento rinnovato, grazie anche ai fondi del Pnrr. L’intervento ha coinvolto restauro, adeguamenti impiantistici e nuove collocazioni per le opere, con l’obiettivo di valorizzare uno degli spazi più emblematici del museo.
Interventi per la riapertura e coinvolgimento delle istituzioni
Il 30 maggio 2025, alle 16:00, si è svolta la presentazione delle opere di restauro e degli interventi tecnici eseguiti nello studiolo. L’incontro è servito a spiegare le scelte compiute durante la chiusura iniziata lo scorso novembre, quando l’ambiente è stato sottoposto a un’importante rifunzionalizzazione degli impianti. L’iniziativa vuole garantire il miglioramento dell’accessibilità e portare il palazzo a rispondere ai criteri contemporanei della museografia. La cerimonia di inaugurazione è seguita alle 17, con la presenza di autorità cittadine, la direzione della Galleria nazionale delle Marche, e Massimo Osanna, direttore generale dei musei del Ministero della cultura. Questo coinvolgimento istituzionale sottolinea l’importanza del progetto sul piano regionale e nazionale.
Il direttore Luigi Gallo ha sottolineato come i finanziamenti del Piano nazionale di ripresa e resilienza abbiano permesso un intervento su impianti che, fino a poco tempo fa, risultavano ormai superati. Oltre all’ammodernamento tecnico, l’intervento ha comportato uno studio approfondito del palazzo e delle sue collezioni, con un lavoro di restauro e riallestimento costante, che sta interessando tutti gli spazi del palazzo.
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Lavori di restauro, studio e riallestimento nel palazzo ducale
Il progetto ha riguardato più zone del palazzo, cominciando dall’ala orientale con l’appartamento della Jole, proseguendo per quella occidentale con le stanze degli Ospiti, per arrivare all’appartamento del duca, dove si trova lo studiolo. Nei mesi scorsi si è svolto lo smontaggio delle tarsie lignee e del soffitto a cassettoni, spostati nei depositi per poter eseguire gli interventi antincendio e adeguamenti di tipo elettrico. Questi interventi hanno richiesto una grande attenzione per evitare danni ai materiali originali e rappresentano un passaggio fondamentale per la tutela a lungo termine degli spazi e delle opere.
Il riallestimento dello studiolo mira a un’interpretazione rispettosa dell’originale, prendendo spunto da documenti e studi precedenti che raccontano la storia e le trasformazioni di questo ambiente. Il risultato è un allestimento che cerca di mettere in luce le peculiarità di uno dei luoghi più suggestivi e rappresentativi dell’intero percorso museale della Galleria nazionale delle Marche.
Significato storico e culturale dello studiolo di federico da montefeltro
Lo studiolo costituisce un ambiente raccolto e privato all’interno dell’appartamento ducale, destinato alla meditazione e allo studio. Nasce come uno spazio intimo, in cui Federico da Montefeltro conservava non solo le sue opere ma anche gli strumenti della sua cultura e del suo potere. Questa stanza riprende modelli antichi, con radici nel monastero medievale, dove il silenzio e il raccoglimento erano fondamentali per lo studio e la riflessione personale.
Lo studiolo rappresenta anche un simbolo pubblico di Federico da Montefeltro, la cui figura ha segnato profondamente la storia e l’arte urbinate. Il luogo custodisce ancora oggi le tarsie lignee che raccontano episodi della sua vita e i simboli della sua corte, rendendolo un’area chiave per comprendere la storia del ducato. La nuova sistemazione permette al visitatore di osservare e apprezzare questi dettagli in un contesto che vuole rimanere fedele all’atmosfera originale.
Restauro e conservazione per il futuro
Lo restauro appena completato garantisce la conservazione di questo importante ambiente storico, preservandone l’atmosfera e il valore culturale. Il palazzo e la sua Galleria restano così un punto di riferimento per chi studia il Rinascimento e desidera conoscere da vicino una delle figure più influenti di quel periodo e le dimore che l’hanno ospitata.