La produzione industriale nella provincia di Brescia continua a subire un rallentamento nel 2024, con una flessione dell’1,3% rispetto all’anno precedente. Questo trend negativo segue un 2023 in cui si è registrato un calo dell’0,2%. Questi dati emergono dall’indagine congiunturale condotta dal Centro Studi di Confindustria Brescia, che esamina gli andamenti della manifattura locale in un contesto globale in difficoltà . L’analisi mette in luce problematiche strutturali e variazioni significative nella domanda, che continuano a influenzare la performance delle imprese.
La manifattura locale e i segni di contrazione
Negli ultimi due anni, il settore manifatturiero bresciano ha vissuto una fase di contrazione continua, simile a quanto accaduto in periodi precedenti come il biennio 2008-2009 e 2012-2013. L’indagine ha rivelato che nel quarto trimestre del 2023 la produzione ha mostrato una variazione tendenziale negativa del 1,6%. L’ultimo periodo in cui si è registrato un segno positivo risale ai primi tre mesi del 2023, evidenziando una prolungata fase di difficoltà .
Uno dei principali motivi di questa contrazione è rimasto un livello di domanda insufficiente, che continua a rappresentare un ostacolo significativo per il settore. Le aziende bresciane devono affrontare non solo una domanda interna debole, ma anche problematiche legate al contesto internazionale, contribuendo ulteriormente alla flessione della produzione.
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Fattori di crisi e sfide per il Made in Brescia
Franco Gussalli Beretta, presidente di Confindustria Brescia, ha rimarcato i fattori critici che hanno afflitto il “Made in Brescia” durante l’anno passato. Tra le principali cause evidenziate, ci sono le difficoltà croniche nel settore manifatturiero a livello globale. Un segnale preoccupante è rappresentato dall’indice Pmi globale, che a dicembre 2024 ha continuato a mantenersi in zona negativa per la quinta volta in sei mesi. La debolezza della Germania, che è il principale partner commerciale delle imprese bresciane, ha aggravato ulteriormente la situazione.
In aggiunta, le tensioni relative ai costi dell’energia, con un aumento dei prezzi di gas ed elettricità , hanno avuto un impatto diretto sugli industriali locali. La preoccupazione per la salute del settore automotive europeo, di fondamentale importanza per l’economia bresciana, ha contribuito a rendere il panorama ancora più incerto per le imprese.
Prospettive future e strategie di ripresa
Nonostante le difficoltà , Gussalli Beretta ha espresso un cauto ottimismo riguardo al futuro. Seppur il primo semestre del 2025 si preannunci complicato, esistono previsioni di un miglioramento generale per la seconda metà dell’anno. Tuttavia, il risultato complessivo dipenderà da due fattori critici: la realizzazione del Piano Industria 5.0 e l’adozione di misure strutturali atte a contenere la crescita dei costi energetici.
Il disaccoppiamento del prezzo finale di gas ed energia elettrica sarà fondamentale per alleggerire il peso sui produttori locali. Il monitoraggio delle dinamiche economiche e la capacità di adattarsi alle sfide del mercato globale saranno essenziali affinché Brescia possa tornare a livelli di produzione più sostenibili e competitivi.
Questa analisi della situazione industriale bresciana mette in evidenza le complessità di un settore in transizione e le esigenze di un approccio strategico per affrontare le sfide future.