Raid aerei israeliani colpiscono l’aeroporto di Sanaa e altre infrastrutture nel Yemen

Raid aerei israeliani colpiscono l’aeroporto di Sanaa e altre infrastrutture nel Yemen

Gli attacchi aerei israeliani colpiscono l’aeroporto internazionale di Sanaa, la centrale elettrica di Dhahban e la fabbrica di cemento ad Amran, aggravando la crisi umanitaria e il conflitto in Yemen.
Raid Aerei Israeliani Colpisco Raid Aerei Israeliani Colpisco
Il 19 febbraio 2025 l'aeroporto internazionale di Sanaa e infrastrutture chiave in Yemen sono stati colpiti da attacchi aerei israeliani, aggravando la crisi umanitaria e ampliando il conflitto nella regione. - Gaeta.it

Lunedì 19 febbraio 2025, l’aeroporto internazionale di Sanaa, capitale dello Yemen, è stato oggetto di una serie di attacchi aerei portati avanti da caccia israeliani. La notizia giunge dall’emittente al Masirah, vicina al movimento Houthi che controlla gran parte del nord del paese. Questi raid hanno interessato non solo l’aeroporto, ma anche infrastrutture chiave come la centrale elettrica di Dhahban e la fabbrica di cemento situata ad Amran. Le azioni militari israeliane si inseriscono nel contesto del conflitto che da anni imperversa nella regione, complicando ulteriormente la situazione umanitaria.

Colpi anche a infrastrutture energetiche e industriali nella regione

Non si sono limitati agli spazi aeroportuali gli attacchi israeliani. La centrale elettrica di Dhahban ha subito dei danni seri in seguito ai bombardamenti. Questo impianto rappresenta una fonte cruciale per l’alimentazione elettrica della zona di Sanaa e dei suoi dintorni, quindi la sua messa fuori uso contribuisce a interrompere servizi essenziali, già fragili in una nazione devastata dalla guerra.

Parallelamente, è stata colpita la fabbrica di cemento ad Amran, un centro industriale chiave per l’economia locale e per la ricostruzione delle aree danneggiate dal conflitto. La riduzione della capacità produttiva rallenta effettivamente i lavori di ricostruzione, imprescindibili per il progresso civile e la stabilità della regione.

Queste operazioni segnano il coinvolgimento diretto di Israele nel conflitto yemenita, ampliando la portata dello scontro ben oltre i confini del paese. Le infrastrutture colpite sono vitali per la vita quotidiana e per i servizi pubblici, un fatto che probabilmente peserà dal punto di vista sociale e logistico nei prossimi mesi.

Dettagli sugli attacchi all’aeroporto internazionale di sanaa

L’aeroporto internazionale di Sanaa è stato bersaglio di molteplici incursioni aeree condotte da velivoli israeliani. Secondo quanto riferito dalla tv al Masirah, i raid si sono svolti in un arco temporale concentrato nella giornata, con un’intensità tale da destare preoccupazione tra la popolazione civile e le autorità locali. Prima degli attacchi, è stato diramato un avviso dall’IDF che esortava a lasciare l’area interessata per evitare danni collaterali. La scelta di colpire l’aeroporto evidenzia il tentativo di limitare le capacità di movimento e rifornimento, data l’importanza strategica di quell’infrastruttura per il controllo della regione.

L’aeroporto, già pesantemente danneggiato nei conflitti precedenti, vede una significativa riduzione delle operazioni civili e militari. Quel tipo di danni compromette sia l’accesso ai servizi di trasporto aereo sia la possibilità di gestire aiuti umanitari, focalizzando l’attenzione dell’opinione pubblica internazionale su un potenziale aggravamento della crisi umanitaria.

Contesto e implicazioni della campagna aerea israeliana nello yemen

Gli attacchi israeliani ribadiscono come il conflitto in Yemen coinvolga ormai anche realtà esterne, tese a contrastare gruppi come gli Houthi, che mantengono legami con altri attori regionali. Israele, preoccupata per la presenza di forze ostili nei territori confinanti, ha scelto di intervenire direttamente su obiettivi strategici per frenare qualsiasi appoggio ai gruppi armati.

L’IDF, in questa fase, segue una linea operativa che punta a indebolire le fondamenta di un controllo territoriale ritenuto pericoloso per la sicurezza regionale. A livello geopolitico, questa scelta contribuisce a esacerbare la tensione nel Medio Oriente, considerando anche l’impatto sui paesi vicini e sulle rotte commerciali.

Le violenze su infrastrutture civili e industriali approfondiscono la crisi umanitaria yemenita, già segnata da anni di conflitto e da una situazione sanitaria precaria. In questo quadro, ogni raid non solo distrugge risorse materiali, ma accentua le difficoltà di un popolo ormai provato, alimentando un clima di instabilità difficile da contenere sul lungo periodo.

Change privacy settings
×