Nella mattinata di oggi, la Striscia di Gaza ha vissuto momenti di intensa violenza con una serie di raid aerei lanciati dalle forze israeliane. Le notizie giunte dall’agenzia Wafa riportano un bilancio tragico: ci sarebbero diversi morti e feriti in vari punti strategici della regione. I raid colpiscono soprattutto le aree civili, generando una forte preoccupazione tra la popolazione locale.
Attacco a Jabalia e altre localitÃ
Nella città di Jabalia, un bombardamento aereo ha causato la morte di quattro membri di una stessa famiglia. L’attacco ha colpito la loro abitazione a Jabalia al-Nazla, un’area densamente popolata. Nonostante gli sforzi per evitare vittime civili, altre due persone sono rimaste ferite in un’incursione militare avvenuta a Jabalia al-Balad.
Non si fermano qui le tragedie: due ulteriori vittime sono state registrate in un raid su una scuola situata a Yaffa, a nord-est di Gaza City. Inoltre, un altro bombardamento ha preso di mira una tenda che forniva riparo a sfollati a sud di Khan Yunis, risultando in un’altra vittima. Questi eventi confermano la continua escalation del conflitto, con la popolazione civile che si trova al centro degli scontri.
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Dichiarazioni delle forze di difesa israeliane
Le Forze di Difesa Israeliane hanno giustificato i raid aerei dichiarando di aver colpito una cellula di attivisti a Gaza che stava progettando attacchi imminenti contro le forze israeliane. Secondo un comunicato citato dal Times of Israel, il gruppo era localizzato all’interno di una scuola di Gaza City al momento del bombardamento.
Il comunicato aggiunge che sono state intraprese misure per minimizzare i danni ai civili. Tuttavia, questa dichiarazione solleva interrogativi sulle reali pratiche militari adottate, dato che si accusano i gruppi palestinesi di utilizzare strutture civili per operazioni militari e di impiegare scudi umani. Rimane aperta la questione sulla responsabilità e sull’attuazione del diritto internazionale in tali contesti di conflitto.
Incontro tra l’inviato di Trump e Mohammed Bin Salman
Mercoledì, l’inviato di Donald Trump per il Medio Oriente, Steve Witkoff, ha incontrato il principe ereditario saudita Mohammed Bin Salman in Arabia Saudita. Riferimenti a quest’incontro provengono da Barak Ravid su Axios, che indica che questo rappresenta il primo incontro tra Bin Salman e un membro dell’amministrazione americana dopo le elezioni di novembre.
Le discussioni si sono concentrate su vari temi cruciali, tra cui le relazioni bilaterali tra Stati Uniti e Arabia Saudita, l’attuale guerra a Gaza e la possibilità di normalizzare i legami con Israele. Questo incontro segna un punto di svolta potenziale per le dinamiche regionali, mostrando un interesse costante degli USA nel coinvolgere attivamente i loro alleati nella gestione della crisi a Gaza e delle relazioni con lo Stato ebraico.