Un incidente alla scuola alberghiera colombatto di Torino ha acceso l’attenzione sulla sicurezza negli istituti durante i cantieri attivi. Il 12 maggio 2025 una studentessa di 14 anni è caduta da una porta antipanico aperta sul cortile, che dava accesso a una buca di un cantiere, procurandosi ferite lievi. La vicenda pone nuovamente il problema di come vengono gestiti i lavori nelle scuole e delle misure di prevenzione adottate a tutela degli studenti.
L’incidente nel cortile dell’istituto alberghiero colombatto
Il mattino del 12 maggio, poco dopo l’inizio delle lezioni, nella cucina didattica dell’istituto colombatto, una ragazzina ha aperto una porta antipanico con l’intenzione di aiutare un operaio che pareva in difficoltà dall’altra parte. La porta dava però su un cantiere ancora aperto, dove era stata scavata una grande buca nel terreno. La giovane è precipitata all’interno, cadendo da un’altezza di alcuni metri.
Immediato l’intervento del personale scolastico e dei soccorsi, arrivati con un’ambulanza che ha trasferito la studentessa all’ospedale mauriziano di torino. I medici hanno riscontrato contusioni e alcune ferite, fortunatamente non gravi. L’evento ha scioccato i compagni e gli insegnanti che hanno assistito alla scena, trasformando un normale inizio di giornata in un momento difficile da dimenticare.
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Presenza di rischi imprevisti
L’episodio apre dubbi immediati sulle condizioni di sicurezza attorno ai cantieri aperti all’interno della scuola. La porta antipanico, normalmente pensata come una via di fuga sicura, in questo caso ha rappresentato un rischio evidente, esponendo la studentessa a un pericolo imprevisto e pericoloso.
Dubbi e contestazioni sulla gestione della sicurezza
La famiglia della ragazza ha subito sollevato dubbi e perplessità, puntando il dito contro la scuola per non aver garantito misure di sicurezza idonee a proteggere gli studenti dal pericolo rappresentato dal cantiere. La porta interessata dall’incidente non riportava cartelli di avvertimento né era chiusa o transennata.
I genitori hanno annunciato di voler presentare una denuncia formale, ritenendo che la scuola avrebbe dovuto impedire l’accesso a quella zona, soprattutto sapendo che i lavori erano in corso da settimane. Mancava una sorveglianza adeguata e una segnaletica chiara che impedisse a chiunque di aprire la porta su un cantiere aperto. La direzione dell’istituto ha avviato un’indagine interna, mentre è attesa la verifica da parte dell’ufficio scolastico regionale.
Il disguido fa emergere problematiche legate alla mancanza di protocolli precisi e di controlli efficaci durante i lavori nelle scuole, dove la sicurezza dovrebbe essere una priorità non negoziabile. L’episodio è diventato così un caso emblematico della necessità di ripensare le regole per cantieri in ambienti frequentati da minori.
Sicurezza nelle scuole italiane: una questione ancora aperta
Non è la prima volta che la sicurezza nelle scuole italiane finisce sotto i riflettori per incidenti legati a cantieri e infrastrutture mal gestite. Da anni si segnalano carenze nella vigilanza, nella manutenzione e nella segnaletica degli spazi scolastici, anche quando sono in corso lavori di ristrutturazione o rinnovamento.
La realtà è che molti istituti affrontano difficoltà a gestire simultaneamente attività scolastiche e lavori edili, con rischi evidenti per studenti e personale. In teoria, norme precise dovrebbero impedire l’accesso a zone pericolose, ma i fatti dimostrano spesso una carenza nella loro applicazione quotidiana. Per esempio, lo scavo all’interno del cortile del colombatto era noto da settimane, ma non ha impedito la possibilità di aprire liberamente la porta antipanico.
Raccomandazioni degli esperti
Gli esperti del settore hanno più volte ricordato la necessità di installare barriere fisiche, segnaletica ben visibile e di assicurare presenza di personale qualificato negli orari di attività. Un piano di sicurezza ben definito dovrebbe prevedere l’isolamento totale delle aree di cantiere e la chiusura sicura di tutte le uscite che vi conducono. L’emergenza resta alta, perché gli incidenti avvengono con frequenza e rischiano di coinvolgere studenti di ogni età.
Le conseguenze psicologiche e organizzative nell’istituto
L’episodio ha provocato un impatto non solo fisico sulla studentessa coinvolta, ma anche emotivo per i compagni di classe, gli insegnanti e il personale scolastico. Un ambiente che diventa pericoloso provoca ansia e riduce la fiducia verso le strutture che dovrebbero proteggere e accompagnare i ragazzi nella crescita.
Tra i docenti si è creata anche una forte pressione per rivedere e rafforzare insieme al dirigente scolastico le misure preventive adottate fino a oggi. La scuola vive così un momento di revisione interna, confrontandosi con la realtà delle responsabilità e con la necessità di garantire condizioni più sicure per tutti.
Anche i lavori di manutenzione in corso rischiano di subire rallentamenti o modifiche, almeno fino a quando non verranno individuate soluzioni più efficaci per evitare simili pericoli. L’attenzione è alta per evitare che l’episodio resti un caso isolato e che la struttura ritorni a rappresentare un’area dove è possibile incorrere in incidenti evitabili.
I prossimi giorni saranno decisivi per chiarire le responsabilità e stabilire come procedere per mettere in sicurezza l’intero edificio, in modo tale da evitare nuovi rischi per tutti gli studenti.