Il 4 luglio 2025, nel cuore del parco archeologico dell’antica Norba, andrà in scena Radici in aria, uno spettacolo che unisce narrazione, musica e immagini per raccontare le vicende di un territorio che si estende dai monti Lepini fino al mare. Lo spettacolo, pensato dall’autrice Emanuela Gasbarroni, porta il pubblico in un viaggio tra memoria storica e cultura locale, attraverso racconti, filmati d’archivio e una colonna sonora originale.
Un racconto che abbraccia il territorio dai monti Lepini alle città nuove
Il testo di Radici in aria ripercorre le vicende che hanno segnato questo lembo del Lazio, un territorio con una storia spesso complessa è ricca di contrasti. Il racconto copre un arco temporale che va dall’antica Satricum fino alla moderna città di Latina, passando per momenti cruciali come le bonifiche papali e la costruzione della centrale nucleare. Non mancano riferimenti a episodi simbolici, come la malaria e il fascismo, ma la narrazione si concentra soprattutto sulle speranze, le fatiche e i coraggi di chi ha vissuto e costruito questa terra.
Non si tratta di una celebrazione nostalgica, spiega Gasbarroni, ma di un tentativo di riflettere sul senso dell’identità di un luogo e delle sue genti. Le storie di ragazze e ragazzi che, da nord a sud, hanno trovato qui un centro, danno forma a un racconto vivo e coinvolgente, dove passato e presente si intrecciano. Il progetto nasce anche dal dialogo con le città nuove, che hanno segnato la storia recente del territorio, in particolare Latina, fondata nel 1932.
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Narrazione e contributi di storia locale tra passato e contemporaneità
La scrittura e la narrazione dello spettacolo sono curati da Emanuela Gasbarroni, che si avvale di contributi provenienti da esperti di storia locale e materiali d’archivio. Tra i testi utilizzati spiccano citazioni di Goethe, Vincenzo Rossetti, Annibale Folchi, mescolate a riflessioni di filosofi e pensatori come Hannah Arendt, Judith Butler e Buckminster Fuller. La voce di Emilia Andreoli dà vita a queste letture tra una scena e l’altra.
Un intervento di Emiliano Miliucci aggiungerà una prospettiva contemporanea alla rappresentazione. Il tutto è accompagnato da immagini e filmati d’epoca, estratti dalla vasta collezione di oltre 10 mila fotografie di Mauro Corbi. Questi elementi visivi aiutano a immergere il pubblico nella storia materiale e simbolica di un territorio che si racconta attraverso volti, paesaggi e fatti.
La musica al centro dello spettacolo tra tradizione clásica e repertorio lepino
La componente musicale di Radici in aria si basa su un ensemble di musicisti esperti, con un cast che accoglie strumenti come fisarmonica, sax, clarinetto, chitarre, violino e contrabbasso. Cristiano Lui accompagna con la fisarmonica, mentre la voce soprano è affidata ad Annalisa Biancofiore. Sandro Paoletti si occupa del sax e clarinetto, Stefano Ciotola delle chitarre, Oscar Di Raimo del violino, e Piero Ranucci del contrabbasso.
Il repertorio comprende brani di compositori come Astor Piazzolla, Kurt Weill e Ariel Ramírez, artisti che hanno affrontato il tema dell’allontanamento dalla propria terra. Oltre a questi pezzi, sono state create musiche ad hoc, che mescolano il patrimonio dei monti Lepini con influenze classiche, creando così un tessuto sonoro originale e capace di sostenere la narrazione con toni autentici e coinvolgenti.
Il ruolo del parco archeologico di norma e la partecipazione della comunità
La scelta della suggestiva cornice del parco archeologico dell’antica Norba non è casuale. Questo spazio, emblematico per la storia locale, offre un’atmosfera unica per la rappresentazione. L’amministrazione comunale di Norma, guidata dal sindaco Andrea Dell’Omo, ha sostenuto con decisione questa iniziativa culturale, riconoscendo il valore di promuovere eventi che valorizzano l’identità del territorio.
Durante la serata, i giovani di Amnesty International parteciperanno attivamente, con una postazione dedicata che arricchirà la dimensione sociale dello spettacolo. La componente tecnica e le riprese video saranno curati da Giorgio Serra di Latina Graffiti, per assicurare una qualità adeguata e mantenere traccia dell’evento. Radici in aria si propone come uno sguardo critico e poetico su un percorso storico che ancora oggi chiede di essere raccontato.