Raddoppio ferroviario a Buonfornello svela oltre 10mila tombe dalla colonia greca di Himera

Raddoppio ferroviario a Buonfornello svela oltre 10mila tombe dalla colonia greca di Himera

Scoperta una vasta necropoli greca di oltre 10.000 tombe tra Fiumetorto e Ogliastrillo durante i lavori sulla linea Palermo-Messina, con reperti esposti nella mostra a Palermo Centrale fino al 10 novembre.
Raddoppio Ferroviario A Buonfo Raddoppio Ferroviario A Buonfo
Durante i lavori di potenziamento ferroviario Palermo-Messina sono emerse oltre 10.000 tombe della necropoli greca di Himera (400 a.C.), rivelando preziose informazioni sulla vita, la guerra e le pratiche funerarie dell’antica colonia siciliana. - Gaeta.it

Un importante ritrovamento archeologico è emerso durante i lavori di potenziamento della linea ferroviaria Palermo-Messina, precisamente nel tratto tra Fiumetorto e Ogliastrillo. Scavi effettuati per il raddoppio della tratta hanno riportato alla luce una vasta necropoli risalente al 400 a.C., appartenente alla città greca di Himera. L’area, già conosciuta dagli archeologi, ha restituito oltre 10mila sepolture e numerosi reperti del periodo greco in Sicilia, offrendoci una finestra dettagliata sulla vita e la morte in questa colonia antica.

Gli scavi tra tecnologia e ricerca storica

Tra il 2008 e il 2011, sotto la direzione di Rete Ferroviaria Italiana e con il supporto tecnico di Italferr, è stato avviato un programma di scavi esteso che ha rivoluzionato la conoscenza archeologica siciliana. L’intervento, in origine previsto per lavori ferroviari, si è trasformato in una campagna scientifica di grande rilievo. La necropoli scoperta rappresenta una delle più vaste della Sicilia: oltre 10.000 tombe, molte delle quali ben conservate, hanno permesso di ricostruire la cultura funeraria della colonia di Himera.

L’équipe archeologica coinvolta ha visto decine di specialisti sul campo, tra archeologi, antropologi, restauratori e tecnici topografi. Ognuno di loro si è occupato di documentare in modo preciso ogni reperto e ogni inumazione. Sul sito sono stati eseguiti rilievi, restauri immediati, disegni dettagliati e fotografie, tutti conservati in un archivio digitale indispensabile per studi approfonditi futuri. La ricerca non ha riguardato solo le tombe ma anche l’indagine antropologica sui resti umani e animali, migliorando la conoscenza sulle pratiche funerarie e caratteristiche biologiche degli abitanti.

L’intervento del Gruppo Fs ha quindi fornito un contributo consistente a un patrimonio archeologico finora in parte inesplorato. Si tratta di un cantiere unico nel suo genere per ampiezza e continuità, che ha aperto nuove prospettive sulla presenza greca in Sicilia tra età arcaica e classica.

La mostra a Palermo centrale: un viaggio tra i reperti degli scavi

Il 10 giugno è stata inaugurata a Palermo Centrale la mostra “Himera dagli alti dirupi”, che rimarrà aperta fino al 10 novembre. L’esposizione ha luogo nelle sale messe a disposizione da GS Retail nella stazione ferroviaria, valorizzando in modo accessibile e gratuito i ritrovamenti degli scavi. L’iniziativa è curata dall’associazione Archeolog Ets, organo culturale del Gruppo Fs, con la collaborazione del Parco archeologico di Himera, Solunto e Iato e della Soprintendenza ai Beni Culturali di Palermo.

La mostra ospita una selezione di oltre 20mila reperti, tra cui urne funerarie, gioielli, armi e oggetti di uso quotidiano, oltre ai resti umani e animali. Particolarmente significative sono le tombe dei soldati e degli abitanti uccisi durante la distruzione di Himera nel 409 a.C. ad opera dei Cartaginesi. Gli archeologi hanno trovato anche le spoglie di cavalli da battaglia e numerose armi usate nei combattimenti. Questi reperti segnalano l’importanza militare della colonia e il ruolo che ha avuto nel confronto tra le potenze nel Mediterraneo antico.

L’esposizione offre un’occasione diretta per entrare in contatto con un patrimonio archeologico sconosciuto ai più, raccontando storie di guerra, vita quotidiana e pratiche religiose attraverso oggetti conservati per millenni.

Himera: storia di battaglie e distruzioni

Himera è una città greca fondata nel 648 a.C. sulla costa siciliana da coloni originari della madrepatria. Nel corso dei secoli è stata teatro di eventi bellici che hanno segnato la storia dell’isola. Tra i più rilevanti, le battaglie del 480 e soprattutto del 409 a.C. Secondo gli storici, in quella data i Cartaginesi saccheggiarono e distrussero la colonia, ponendo fine al suo sviluppo.

Le ricerche archeologiche hanno portato alla luce testimonianze dirette di quei conflitti: tombe di soldati caduti, resti di cavalli impiegati in battaglia e armi di vario tipo. Questi elementi offrono una testimonianza tangibile dello scontro tra Cartagine e i Greci, uno snodo fondamentale nella storia antica della Sicilia.

Il sito di Himera era noto fin dal 1573, grazie agli studi dell’umanista Claudio Mario Arezzo, che si spinse a identificare i resti nei dintorni della piana di Buonfornello. I primi scavi veri e propri risalgono agli anni Venti del Novecento, che hanno portato alla luce necropoli e il tempio dorico dedicato alla Vittoria. Da allora, grazie anche all’impegno di università e soprintendenze, la conoscenza si è ampliata, con scoperte di quartieri abitativi, strutture portuali, santuari e fortificazioni.

L’area indagata oggi include vasti complessi urbani e numerose necropoli, testimonianza diretta di una città che ha avuto un ruolo strategico nelle dinamiche antiche del Mediterraneo.

I reperti archeologici: testimonianze materiali di vita e morte

I lavori tra il 2008 e il 2011 hanno aumentato notevolmente la quantità e la qualità dei reperti della necropoli di Himera. Oltre 10.000 tombe tumulate e inumate sono state studiate con attenzione meticolosa. Questi corpi sepolti offrono indicazioni precise sulle pratiche funerarie, sulle usanze culturali e sulle condizioni di vita degli abitanti, sia nella fase arcaica sia in quella classica.

I ricercatori hanno catalogato ogni oggetto ritrovato: dai gioielli più piccoli, segno di un’artigianalità raffinata, fino alle armi pesanti usate in guerra. La diversità dei materiali comprende keria, fibule, vasi e strumenti quotidiani, che compongono un quadro completo della vita degli Himera.

Il cantiere ha anche permesso di mettere a punto un archivio digitale infinito, fatto di rilievi, fotografie e disegni, unico in Sicilia per quanto riguarda la documentazione di una necropoli greca di questa estensione. Questo materiale rappresenta una risorsa preziosa per gli studiosi.

In definitiva, gli scavi offrono un patrimonio di informazioni che rende Himera uno dei siti archeologici più rilevanti per comprendere la storia e la cultura della Sicilia antica.

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