Il Premio Balzan 2024 si appresta a riconoscere l’eccellenza nella ricerca scientifica e umanistica con quattro grandi studiosi che saranno premiati il 21 novembre a Roma. Quest’anno, il prestigioso riconoscimento andrà a nomi di spicco come John Braithwaite, Lorraine Daston, Michael N. Hall e Omar Yaghi. Contributi fondamentali nel campo della giustizia riparativa, della storia della scienza, dei meccanismi biologici dell’invecchiamento e dei materiali nanoporosi hanno caratterizzato le ricerche di questi premiati, il cui impegno rappresenta un’importante spinta al progresso scientifico.
I premiati del Premio Balzan 2024
John Braithwaite: giustizia riparativa
Il primo nominato è John Braithwaite, uno studioso australiano dell’Australian National University, noto per il suo lavoro nel campo della giustizia riparativa. Braithwaite è stato insignito del Premio Balzan per il suo impatto significativo nello sviluppo teorico e nella pratica della giustizia riparativa, una metodologia che mira a riparare i danni causati da crimini attraverso il coinvolgimento della comunità e delle vittime. Le sue ricerche non solo hanno aperto nuovi orizzonti per la disciplina, ma hanno anche promosso valori di giustizia sociale e comunitaria tra le giovani generazioni. Braithwaite è riconosciuto per la qualità del suo lavoro di divulgazione scientifica, prestando attenzione costante alla costruzione di istituzioni sociali più giuste.
Lorraine Daston: storia della scienza moderna e contemporanea
Il secondo premio è assegnato a Lorraine Daston, una figura di spicco nel panorama della storia della scienza, affermata ricercatrice del Max Planck Institute for the History of Science a Berlino. Daston ha ampiamente contribuito a esplorare le rappresentazioni mentali e i valori che caratterizzano l’attività di ricerca scientifica. L’originalità del suo lavoro e la varietà dei suoi studi hanno rivoluzionato il modo in cui si comprende la storia delle scienze, portando alla luce le influenze culturali e sociali sulla pratica scientifica. Profondamente rispettata, Daston ha anche giocato un ruolo cruciale nel mentorship di numerosi giovani ricercatori, contribuendo alla formazione di una nuova generazione di studiosi.
Michael N. Hall: meccanismi biologici dell’invecchiamento
Il terzo premiato è Michael N. Hall, un esperto svizzero dell’Università di Basilea, noto per le sue ricerche sui meccanismi biologici dell’invecchiamento. Hall ha scoperto due proteine, TOR1 e TOR2, fondamentali per la regolazione della crescita cellulare e del metabolismo in risposta ai nutrienti. Il suo lavoro è di importanza vitale non solo per la comprensione del processo di invecchiamento, ma anche per la lotta contro malattie legate all’età come il cancro, il diabete e le patologie cardiovascolari. La sua ricerca pionieristica ha aperto nuove strade nel campo della biologia cellulare e della genetica, influenzando notevolmente approcci di prevenzione e trattamento.
Omar Yaghi: materiali nanoporosi per applicazioni ambientali
Infine, il Premio Balzan va a Omar Yaghi, rinomato esperto dell’University of California Berkeley, per i suoi straordinari contributi nello sviluppo di materiali nanoporosi. Questi materiali, conosciuti come strutture metallo-organiche e strutture organiche covalenti , sono al centro di ricerche contro il cambiamento climatico e altre sfide ambientali. Yaghi ha innovato nei metodi di sintesi e progettazione, aprendo opportunità per applicazioni pratiche come la cattura del carbonio e l’immagazzinamento dell’idrogeno. I suoi risultati non sono solo pionieristici, ma rappresentano anche soluzioni potenziali a problemi urgenti per la sostenibilità del nostro pianeta.
Il valore del premio e il futuro della ricerca
Ogni premiato del Premio Balzan riceverà 750.000 franchi svizzeri, un incentivo significativo per il loro lavoro e soprattutto per il sostegno a progetti di ricerca per giovani studiosi. La Fondazione Internazionale Balzan richiede che almeno il 50% dell’importo venga reinvestito in iniziative di ricerca, sostenendo così la futura generazione di scienziati. Questo aspetto evidenzia l’impegno della Fondazione nell’incoraggiare non solo i premiati, ma anche le menti emergenti nel produrre ricerche di alta qualità in diverse aree di studio.
Le categorie premiate nel 2025
In un contesto in continua evoluzione, è importante notare che il Premio Balzan non si limita solo all’assegnazione annuale. Il presidente del Comitato generale Premi, Marta Cartabia, ha recentemente annunciato le categorie premiate per il 2025, che includeranno Scienze dell’antichità , Storia dell’arte contemporanea, Atomi e misura ultraprecisa del tempo e Terapia genica. Questo approccio rotativo permette di esplorare vari filoni di ricerca, facendo emergere aree di studio che spesso ricevono meno attenzione nei circuiti di premi prevalentemente tradizionali.
La storia del premio e la sua importanza
Dal 1961, il Premio Balzan è stato assegnato a un totale di 185 premiati, apportando significativi contributi al mondo della ricerca. Con oltre 102 milioni di franchi svizzeri distribuiti, la Fondazione rappresenta un pilastro vitale per la promozione della cultura e della scienza, finanziando ricerche che vanno oltre i confini nazionali e disciplinari. Grazie a questa iniziativa, viene favorito un dialogo interculturale all’insegna della conoscenza e della cooperazione, principi fondamentali per affrontare le sfide globali contemporanee. La Fondazione Balzan continua a essere un simbolo di eccellenza e impegno nella promozione della ricerca a livello mondiale.