Un’indagine della guardia di finanza di caserta ha portato alla notifica di inviti a fornire deduzioni a quattro dipendenti del comune di mondragone. Sono accusati di non aver incassato somme dovute per i servizi cimiteriali tra il 2009 e il 2014, causando un danno erariale stimato in circa 320 mila euro. L’inchiesta, coordinata dalla procura regionale della corte dei conti per la campania, si concentra sulla gestione delle entrate legate ai servizi del cimitero municipale.
Le indagini della guardia di finanza e il ruolo della procura della corte dei conti
Le verifiche sono state effettuate dalla compagnia della guardia di finanza di mondragone su mandato del procuratore della corte dei conti mauro senatore, con la supervisione del procuratore regionale antonio giuseppone. L’obiettivo è stato stabilire se il comune abbia rispettato le norme nel riscuotere i pagamenti previsti per i servizi cimiteriali. L’attività investigativa ha approfondito la gestione finanziaria legata alle entrate dell’ente comunale, concentrandosi specialmente sulle somme non riscossE che avrebbero dovuto essere riscosse dai cittadini per le operazioni riguardanti il camposanto.
Il periodo contestato e le omissioni rilevate
Il controllo ha preso in esame il periodo dal 2009 al 2014, anni durante i quali si ipotizza che gli agenti comunali coinvolti abbiano omesso di riscuotere importi spettanti, creando così una perdita economica rilevante per il municipio. La procedura è partita da segnalazioni e ha condotto a una documentazione accurata delle mancanze rilevate, con l’accusa di danno erariale nei confronti dei funzionari coinvolti.
Leggi anche:
Gestione delle tariffe e regolamento ormai obsoleto dei servizi cimiteriali
Il regolamento comunale che disciplina i servizi cimiteriali risale al 1996 e non ha subito aggiornamenti negli anni, né sotto il profilo normativo né sotto quello economico. Questa situazione ha contribuito alle irregolarità nella riscossione delle tariffe, senza che venissero applicati adeguamenti in base agli indici istat o modifiche necessarie al regolamento stesso. La mancata revisione delle tariffe ha mantenuto quindi inalterata la base di calcolo dei pagamenti, mentre l’attività dei dipendenti avrebbe dovuto prevedere un adeguamento periodico dei costi.
Negligenze dei dipendenti e impatto economico
I quattro dipendenti dell’area di polizia mortuaria hanno mostrato omissioni sia nell’incasso delle somme dovute sia nell’adeguamento dei valori tariffari. Queste negligenze hanno causato un mancato introito per il comune che, non ricevendo le somme spettanti, ha subito un danno economico diretto stimato in centinaia di migliaia di euro.
Le richieste di chiarimenti e l’eventuale risarcimento del danno erariale
I quattro dipendenti indagati hanno ricevuto dalla corte dei conti la richiesta formale di fornire deduzioni riguardo le presunte irregolarità nella gestione delle entrate cimiteriali. Dovranno spiegare e giustificare le loro azioni o omissioni relative al periodo contestato. L’autorità giudiziaria punta a capire se il danno sia stato frutto di negligenza, dolo o altro tipo di responsabilità amministrativa e contabile.
Ipotesi di risarcimento e rilevanza del caso
Oltre alla richiesta di chiarimenti, la corte dei conti potrebbe richiedere un risarcimento per il mancato introito comunale. La somma di circa 320 mila euro rappresenta il danno erariale contestato e al momento è sotto analisi per definire la responsabilità effettiva di ciascuno dei dipendenti coinvolti.
Le indagini si pongono come un richiamo rigoroso sulla gestione delle risorse pubbliche nelle amministrazioni locali, soprattutto in settori delicati come quello dei servizi cimiteriali. Gli esiti di questa vicenda potranno influenzare futuri controlli e aggiornamenti normativi nella gestione delle entrate comunali.