quattro arresti a milano dopo assalti con esplosivo a tre sportelli bancomat in una notte

quattro arresti a milano dopo assalti con esplosivo a tre sportelli bancomat in una notte

Quattro persone arrestate a Milano per tentato furto pluriaggravato dopo esplosioni ai bancomat Postamat di via Carlo Marx, via Caldera e via Freikofel, grazie a indagini con intercettazioni e video.
Quattro Arresti A Milano Dopo Quattro Arresti A Milano Dopo
Quattro persone sono state arrestate a Milano per il tentato furto con esplosivi di tre bancomat, sventato grazie all’intervento della polizia e alle indagini basate su video e intercettazioni. - Gaeta.it

Una sequenza di esplosioni ai bancomat di milano ha provocato l’intervento della polizia, che ha fermato quattro persone ritenute coinvolte negli attacchi avvenuti la notte dell’8 agosto 2024. Gli indagati avrebbero tentato di svaligiare tre sportelli atm in rapida successione, utilizzando cariche esplosive per forzare gli erogatori. Le misure restrittive sono scattate grazie a un’indagine condotta sulla base di immagini e intercettazioni.

I fatti della notte: tre bancomat presi di mira con le stesse modalità

Nella notte tra il 7 e l’8 agosto, tre sportelli automatici di poste italiane a milano sono stati colpiti a distanza di pochi minuti l’uno dall’altro. Gli obiettivi erano i “postamat atm” di via Carlo Marx, via Caldera e via Freikofel. In ciascuno di questi siti, ignoti hanno dapprima effettuato un prelievo di modesta entità per aprire il bocchettone erogatore delle banconote. Successivamente, hanno inserito un dispositivo esplosivo all’interno del vano destinato a erogare i soldi. Questo metodo ha portato a tre deflagrazioni intendendo spezzare i meccanismi di sicurezza e accedere al denaro.

Nonostante la carica esplosiva sia stata fatta esplodere in tutti gli episodi, i malviventi non sono riusciti ad asportare alcuna cifra. L’allarme dato dagli stessi meccanismi automatici e il tempestivo intervento delle forze dell’ordine hanno impedito la fuga con il bottino. Le esplosioni hanno causato danni materiali ai sportelli ma non feriti. Tutti gli eventi sono stati registrati dai sistemi di videosorveglianza installati nei pressi degli atm.

Inchiesta e arresti: come la polizia ha collegato i quattro sospetti

Nei giorni successivi agli attacchi, la squadra mobile di milano ha avviato l’indagine basata su dati oggettivi. Sono stati attentamente analizzati i filmati di sorveglianza e i tabulati telefonici delle utenze sospette. Le intercettazioni tecniche hanno permesso di individuare conversazioni e spostamenti compatibili con la presenza dei sospetti sul luogo dei fatti.

A valle di queste verifiche il gip del tribunale di milano ha emesso quattro provvedimenti cautelari. Tre uomini italiani di 46, 40 e 31 anni sono stati trasferiti in carcere. Un quarto, di 32 anni, è tenuto all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Gli indagati sono accusati in concorso di tentato furto pluriaggravato, porto in luogo pubblico di materiale esplosivo e furto aggravato di un’auto utilizzata nella notte degli assalti.

L’impiego della stessa tecnica in tutti e tre i tentativi, la vicinanza temporale degli eventi e le tracce raccolte dagli investigatori hanno consentito di ricostruire la dinamica del tentativo criminale. L’analisi del materiale probatorio ha infatti delineato un quadro condiviso, sufficiente per le misure restrittive.

Dettagli tecnici e modus operandi: cosa emerge dagli accertamenti

I quattro indagati avrebbero agito seguendo un copione preciso. Il passaggio iniziale del prelievo mirato a sbloccare il bocchettone è risultato fondamentale per poter inserire il manufatto esplosivo all’interno dell’erogatore. Quest’ultimo esplodeva all’interno, laminando le parti di sicurezza e tentando di far uscire le banconote custodite.

Le ricerche della squadra mobile hanno permesso anche di collegare i quattro a un episodio di furto dell’auto usata per muoversi rapidamente tra i vari obiettivi in città. Questo mezzo sembrerebbe essere stato rubato poco prima della serie di tentativi. Il possesso e trasporto dell’esplosivo è stato valutato dalla giustizia come elemento aggravante che ha concorso alla decisione di applicare misure cautelari restrittive.

Il meccanismo utilizzato in questi attacchi conferma come gruppi criminali puntino a metodologie che richiedono tempi brevi e la capacità di agire in più punti nell’arco della stessa notte. L’efficacia del sistema di sicurezza e l’intervento poliziesco hanno invece impedito il successo dei colpi. Le immagini video hanno offerto indicazioni precise sui movimenti e i comportamenti dei quattro sospettati. Da qui sono partite le ondate di intercettazioni e pedinamenti.

Già nelle prime fasi dell’indagine le prove raccolte hanno messo in luce la frequente collaborazione tra i fermati, così da strutturare il tentativo illegalmente coordinato e ridurre i rischi durante l’azione. La polizia continua a indagare per verificare eventuali collegamenti con altri reati analoghi avvenuti nella regione.

Change privacy settings
×