Quarant’anni dal disastro di Stava, mattarella ricorda le vittime con una cerimonia a tesero

Quarant’anni dal disastro di Stava, mattarella ricorda le vittime con una cerimonia a tesero

Il 19 luglio 2025 si commemorano i 40 anni dal disastro di Stava a Tesero, Trentino, con la partecipazione del presidente Sergio Mattarella che ricorderà le 268 vittime e parteciperà a cerimonie anche a Rovereto.
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Il 19 luglio 2025 si celebra il 40° anniversario del disastro di Stava, tragedia del 1985 che causò 268 vittime. A Tesero, il presidente Mattarella parteciperà alle commemorazioni ufficiali per ricordare le vittime e riflettere sull’importanza della memoria storica. - Gaeta.it

Il 19 luglio 2025 segna il quarantesimo anniversario del disastro di Stava, tragedia che causò la morte di 268 persone. A Tesero, nel Trentino, si svolgeranno commemorazioni ufficiali, con la partecipazione del presidente della repubblica Sergio Mattarella. L’evento richiama l’attenzione sulla devastazione causata dal crollo degli argini della discarica mineraria nel 1985 e sul ricordo delle vittime. Mattarella visiterà il cimitero dove riposano e parteciperà a una cerimonia presso il teatro comunale di Tesero prima di raggiungere Rovereto per un’altra commemorazione storica.

Il disastro di Stava: dinamiche e conseguenze della tragedia del 1985

Il 19 luglio 1985, poco dopo mezzogiorno, l’argine superiore del bacino della miniera di Prestavel crollò improvvisamente. Questo bacino fungeva da discarica per i residui dell’attività mineraria nella zona. La rottura dell’argine provocò la fuoriuscita di una enorme quantità di fango, che si stima avesse uno spessore tra i 20 e i 40 centimetri. Il materiale si mosse lungo la valle di Stava a circa 90 chilometri orari, estendendosi su una superficie totale di quasi 435mila metri quadri, percorrendo una lunghezza di oltre 4 chilometri.

Devastazioni materiali a Tesero

La massa di fango raggiunse la confluenza tra il rio Stava e il torrente Avisio, travolgendo tutto ciò che incontrava lungo il suo percorso. La potenza della colata di detriti causò la devastazione completa di tre alberghi, la distruzione di 53 abitazioni e la demolizione di sei capannoni industriali. Oltre a questo, otto ponti andarono distrutti e nove edifici subirono danni gravi, alterando pesantemente l’assetto del territorio.

Vittime e danni materiali: un bilancio sofferto della tragedia

Nonostante la statistica allarmante, la cifra ufficiale delle vittime del disastro di Stava si attesta a 268 persone. Le famiglie coinvolte e la comunità locale pagarono un prezzo altissimo per quella che era una catastrofe annunciata, dovuta alla fragilità delle strutture di contenimento dei rifiuti minerari. I passaggi dei mezzi di soccorso e la difficoltà di accesso all’area rimasero ostacoli nel primo intervento.

Il paese di Tesero fu uno dei luoghi maggiormente colpiti, le sue strade, case ai ponti subirono ingenti danni. Il crollo e la rapidità del dissesto impedirono l’evacuazione degli abitanti e la prevenzione della tragedia. A causa dell’intensità dell’evento, la memoria collettiva rimane pesantemente segnata da quella giornata, con molte famiglie che ancora oggi ricordano le persone perdute.

Le celebrazioni del quarantesimo anniversario e il ruolo istituzionale di mattarella

Per ricordare le vittime e mantenere viva la memoria di quell’evento, il presidente della repubblica Sergio Mattarella ha scelto di partecipare alle cerimonie a Tesero. Il 19 luglio visiterà il cimitero dove si trovano le sepolture delle persone decedute. In seguito prenderà parte all’evento commemorativo organizzato nel teatro comunale del paese. La presenza del capo dello stato sottolinea il valore civile della ricorrenza e l’attenzione del paese verso una tragedia che ha segnato profondamente la storia locale e nazionale.

Dopo le commemorazioni a Tesero, Mattarella si sposterà a Rovereto per partecipare al centenario della campana “Maria Dolens”. Questa campana, fusa con il bronzo dei cannoni delle nazioni coinvolte nella prima guerra mondiale, rappresenta un simbolo di pace e memoria. L’incontro alle 12.30 nella città trentina ricorda la volontà di un’Europa in pace, ripercorrendo i momenti più difficili del novecento. Il doppio evento tra ricordo civile e simbolo storico evidenzia l’impatto di queste date nel tessuto sociale italiano.

Le celebrazioni evidenziano non solo la tragedia di Stava, ma anche l’impegno nel mantenere viva la memoria storica della pace e dei sacrifici passati, attraverso il gesto pubblico del capo dello stato e le manifestazioni nelle valli trentine.

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