A Reggio Calabria, circa trecento lavoratori del settore forestale della Valle del Mercure si sono riuniti davanti a Palazzo Campanella in coincidenza con la seduta del Consiglio regionale. I manifestanti, sostenuti da sindaci e associazioni, hanno protestato per la crescente preoccupazione riguardo alle possibili perdite di circa 1500 posti di lavoro nel settore. La manifestazione è stata promossa dall’Associazione Liberi Imprenditori Forestali in collaborazione con Confartigianato Cosenza, un’iniziativa che sottolinea l’importanza della questione occupazionale nell’area.
Le ragioni della protesta
L’attenzione dei manifestanti si è focalizzata sull’abrogazione dell’emendamento Laghi, proposto dal consigliere regionale della Lista De Magistris. Questo emendamento, condiviso dalla maggioranza del presidente Occhiuto, stabilisce il divieto di installare impianti per la produzione di energia da biomasse all’interno dei parchi nazionali e regionali calabresi. Questo provvedimento ha acceso un intenso dibattito, poiché la sua applicazione rischia di compromettere significativamente le attività delle imprese locali, oltre a ledere direttamente i posti di lavoro.
I lavoratori e i rappresentanti dei comuni coinvolti, tra cui Mormanno, Acquaformosa e Castrovillari, hanno espresso la loro ansia per la situazione attuale, sottolineando come l’emendamento rischia di mettere in difficoltà la centrale che attualmente contribuisce con una significativa somma di 25 milioni di euro all’economia regionale. Le ricadute occupazionali saranno drastiche se questo flusso di denaro venisse a mancare, come ha evidenziato Giovan Battista Benincasa dell’Associazione Liberi Imprenditori Forestali. La richiesta di un intervento efficace da parte del Consiglio regionale è ora più forte che mai, mentre i lavoratori attendono le decisioni del Governo riguardo a una possibile impugnazione della legge regionale “Omnibus”.
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Il sostegno degli amministratori locali
La partecipazione attiva dei sindaci nella protesta mette in luce quanto questa situazione stia influenzando la comunità locale. I sindaci di vari comuni, tra cui Laino Borgo e Cassano allo Ionio, sono scesi in piazza indossando le fasce tricolori, segno di una unità che trascende le barriere politiche. Maria Angelina Russo, sindaca di Laino Borgo, ha messo in evidenza l’emergere di una vera e propria bomba sociale se non si troveranno soluzioni rapide al problema occupazionale. Nonostante i tentativi di dialogo avvenuti in Commissione Agricoltura, le questioni sollevate non hanno ricevuto risposte soddisfacenti da parte del presidente del Consiglio regionale.
La determinazione di questa protesta fa intendere che la situazione è assai più complessa di quanto possa sembrare. Antonio D’Angelo di Confartigianato Cosenza ha chiaramente espresso come la larga affluenza di lavoratori rappresenti un problema collettivo e non un caso isolato. Molte famiglie dipendono finanziariamente da quest’industria, mentre l’incertezza riguardante i contratti di lavoro si aggrava ogni giorno.
Incontro con i rappresentanti politici
Nel tentativo di portare avanti la loro voce, una delegazione di consiglieri del Partito Democratico, guidata da Amalia Bruni, ha avviato un incontro con i lavoratori per ascoltare le loro istanze e raccogliere suggerimenti utili. Questa iniziativa è vista come un passo essenziale verso la risoluzione di una crisi che presenta elementi di urgenza. I lavoratori stanno cercando di farsi sentire non solo per il loro attuale impiego, ma anche per garantire un futuro più sicuro per le prossime generazioni nel settore forestale, un comparto fondamentale per l’economia locale.
La mobilitazione continua, mentre i manifestanti sperano che la loro voce arrivi ai livelli decisionali e che si attivino misure che possano garantire una reale sostenibilità occupazionale in Calabria.