Questa mattina, la città di Torino è stata teatro di un acceso presidio organizzato dai collettivi femministi, in particolare da quelli vicini al centro sociale ASKATASUNA. L’evento si è svolto davanti al COLLEGIO SAN GIUSEPPE, in concomitanza con un convegno promosso da Federvita, intitolato “Per una vera tutela sociale della maternità”. Gli slogan alzati dal gruppo di manifestanti hanno avuto un forte impatto, come il provocatorio “Obiettore ti sprangheremo senza fare rumore”. In aggiunta, i muri del collegio sono stati imbrattati con scritte contro la Chiesa, contro Federvita e contro l’assessore regionale MAURIZIO MARRONE.
Dettagli della protesta e delle sue rivendicazioni
La manifestazione ha visto un raggruppamento di diverse voci, unite dalla loro opposizione all’iniziativa di Federvita. Gli attivisti hanno denunciato le politiche proposte, esprimendo forte dissenso nei confronti di ciò che considerano una strumentalizzazione della maternità e dell’assistenza sociale. Tra le frasi proferite, si trovano messaggi particolarmente incisivi scritti sui muri come “Federvita sottoterra”, “Cloro sul Clero, sassi su Marrone” e altre dichiarazioni di protesta diretta. Cristina ZACCANTI, coordinatrice regionale del POPolo della FAMIGLIA, ha raccontato con tono preoccupato delle difficoltà incontrate dalle giovani durante la protesta, sottolineando come queste si sentano costrette a utilizzare i loro corpi per bloccare l’ingresso al convegno e, quindi, impedire l’accesso ai partecipanti.
La tensione tra i gruppi pro e contro le politiche di Federvita è palpabile; la manifestazione di oggi è solo l’ultimo atto di una lunga serie di contrasti che hanno caratterizzato il dibattito su questi temi. I collettivi femministi, animati dalla lotta per diritti repensati e un approccio inclusivo, si ergono contro ciò che considerano una narrazione univoca sull’assistenza alla maternità.
Reazioni politiche e comunicazioni ufficiali
L’assessore alle politiche sociali MAURIZIO MARRONE ha commentato lo svolgimento dell’evento dichiarando che l’epilogo violento dei contrasti sulle questioni sociali segna un deterioramento del dibattito pubblico. Ha espresso un forte disappunto verso le intimidazioni e le aggressioni subite durante la manifestazione e ha chiesto ai partiti politici, tra cui PD, M5S e AVS, se condannassero le minacce di morte e la violenza osservata oggi. Marrone ha specificato che queste azioni sono il frutto delle menzogne e delle strumentalizzazioni emergenti, anche da parte di figure istituzionali, rendendo difficile una discussione serena su misure di vera tutela sociale.
Le parole di Marrone dimostrano come il clima di odio e intolleranza stia diventando sempre più presente, trasformando temi sociali essenziali in battaglie ideologiche. Il politico ha lanciato un appello, tra le righe, affinché le istituzioni si astengano dal promuovere un narrativo che può generare conflitti e divisioni. “È tempo di riflettere su come le nostre parole e azioni possano contribuire a una spirale di odio – ha concluso Marrone – invece di costruire un dialogo costruttivo.”
Quindi la situazione attuale a Torino è sintomatica di un malcontento fermentato e di una crescente polarizzazione sociale su temi di sfruttamento e tutela materna, che richiede attenzione immediata e una riflessione profonda da parte della comunità e delle istituzioni.