Presunti abusi della polizia locale: testimonianze di due cittadini stranieri sul caso di violenze a torino

Presunti abusi della polizia locale: testimonianze di due cittadini stranieri sul caso di violenze a torino

Indagine su 15 agenti della polizia locale di Torino per lesioni, falso e peculato: testimonianze di cittadini stranieri denunciano violenze durante arresti e custodia in commissariato.
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Indagine su 15 agenti della polizia locale di Torino per presunti maltrattamenti, lesioni e peculato, con testimonianze di cittadini stranieri che denunciano violenze durante arresti e custodia. - Gaeta.it

Un’indagine riguardante presunti maltrattamenti da parte di alcuni agenti della polizia locale di torino ha raccolto nelle ultime ore nuove testimonianze da parte di cittadini stranieri vittime di episodi violenti. I fatti risalgono a diverse settimane fa, e coinvolgono 15 agenti del reparto sicurezza urbana accusati di lesioni, falso e peculato. Le parole delle persone ascoltate in incidente probatorio dicono molto sulle modalità dei presunti abusi denunciati.

Racconti choc: le violenze subite da s.T. e la sua identificazione degli agenti

S.T., marocchino di 31 anni, ha descritto in dettaglio la sua esperienza nelle mani della polizia locale, portando alla luce episodi di aggressioni fisiche molto gravi. L’uomo ha raccontato di aver ricevuto un pugno a mani nude da un agente, mentre un altro lo avrebbe colpito con un manganello estensibile, strumento usato tipicamente per il controllo dell’ordine pubblico. Particolarmente dolorosi e umilianti i colpi ricevuti nella zona inguinale.

Pressioni e riconoscimenti durante l’ospedale

Il 31enne ha anche parlato delle pressioni subite durante la sua permanenza in ospedale: un agente gli avrebbe detto “cammina bene e non dire bugie”, mentre un altro gli bisbigliava insulti all’orecchio. Durante l’incidente probatorio, S.T. ha esaminato gli album fotografici forniti e ha saputo indicare in modo chiaro chi tra gli agenti è stato responsabile delle diverse azioni. Ha anche escluso con precisione altri nomi, spiegando che qualcuno, pur presente, non ha partecipato agli abusi. S.T. ha riferito anche di un agente che gli ha restituito il cellulare, rotto durante l’arresto, pur non essendo stato il responsabile del danneggiamento.

La testimonianza di m.m. e le accuse di maltrattamenti in commissariato

Un altro testimone, M.M., egiziano di 36 anni, ha portato una versione altrettanto dura delle presunte violenze subite dagli agenti. L’uomo ha spiegato che gli abusi non si sono limitati al momento dell’arresto, ma sono proseguiti anche in auto di servizio e nella sede della polizia, più precisamente al comando di piazza ortiz. Qui, gli agenti gli avrebbero messo un cappuccio sulla testa, impedendogli di vedere, mentre lo picchiavano.

Circostanze dell’arresto e negazioni

M.M. era stato fermato sotto sospetto di furto di cellulare su un autobus, dopo essere stato notato da un’agente donna impegnata in un servizio antitaccheggio. L’uomo però è stato assolto sia per il furto che per la resistenza, in un processo conclusosi ad aprile. Durante l’interrogatorio, gli agenti hanno sostenuto che lui si fosse autoinflitto ferite sbattendo la testa contro la parete dell’ufficio, ma M.M. ha negato questa versione, spiegando di essere già molto ferito all’arrivo. Ha raccontato che, nonostante avesse chiesto un’ambulanza, gli è stato risposto che a decidere erano loro.

In più, ha denunciato che durante l’arresto gli sono stati sequestrati un accendino in argento, il telefono e tra 200 e 300 euro in contanti. Il denaro restituito è risultato poi essere meno della metà di quello preso al momento della cattura.

Il quadro giudiziario e le indagini aperte su quindici agenti

Il procedimento penale che coinvolge i 15 agenti della polizia locale di torino si concentra sulle accuse di lesioni personali gravi, falsificazione di atti e peculato, nozze nelle procedure d’arresto e nel trattamento dei fermati. La pm sabrina monteverde e il giudice andrea morando hanno ascoltato stamattina più testimonianze in incidente probatorio. Gli avvocati della difesa, andrea e maurizio tonnarelli e sabrina franzone, erano presenti per rappresentare gli indagati.

Le denunce raccolte sembrano indicare una prassi di aggressioni fisiche e umiliazioni nei confronti delle persone fermate, spesso di origine straniera. Alcuni fermati riportano di violenze continue anche dopo l’arresto, in sede di custodia negli uffici di polizia. In più la sottrazione o il danneggiamento degli oggetti personali costituiscono un ulteriore motivo di contestazione. Il fascicolo è ancora aperto e ulteriori prove e testimonianze saranno probabilmente ascoltate nei prossimi giorni.

Gli sviluppi di questo caso si seguono con attenzione in città, tra tensioni e richieste crescenti di chiarezza sull’attività della polizia locale e il rispetto dei diritti dei cittadini durante i controlli.

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