Il progetto “Chiavi di Libertà” sarà presentato domani dalle ore 10 alle 12 presso l’Istituto Salesiano E. Minichini di Napoli, e rappresenta un’iniziativa significativa nell’ambito del bando “Liberi per Crescere”, promosso dall’Impresa Sociale “Con i Bambini”. Questa iniziativa mira a migliorare le condizioni di vita dei minori figli di detenuti, un tema sempre più rilevante dato il contesto carcerario italiano e le conseguenze che ha sui legami familiari di chi vive in tali situazioni.
Obiettivi e modalità del progetto
“Chiavi di Libertà” è ideato per supportare i minori che affrontano il difficile compito di vivere con un genitore in detenzione. Parte di un Partenariato che include come capofila l’associazione Telefono Azzurro CAM, il progetto si propone di creare un modello di presa in carico personalizzata. La sofferenza dei bambini in questa condizione non è solo emotiva ma è amplificata anche da una povertà educativa, vista la mancanza di risorse e sostegno. Il progetto è finalizzato a garantire i diritti e il benessere di questi giovani, attraverso azioni concrete.
Il progetto si articola in sei azioni specifiche, denominate “Chiavi”, che mirano a garantire un ambiente favorevole, promuovere legami affettivi, fornire supporto socio-educativo e formativo ai detenuti, garantire inclusione sociale e offrire formazione. Queste azioni sono organizzate per attuare i diritti espressi nella Carta dei Diritti dei Figli dei Detenuti, le cui aree verticali toccheranno vari aspetti del supporto sociale e educativo.
Leggi anche:
Le figure chiave dell’incontro
L’evento di presentazione del progetto vedrà la partecipazione di figure istituzionali e accademiche significative, tra cui Giuseppe Acocella, Rettore dell’Università Telematica Giustino Fortunato. Saranno presenti anche Samuele Ciambriello, Garante dei Detenuti della Regione Campania, e Lucia Castellano, Provveditore dell’Amministrazione Penitenziaria della Campania. Queste personalità giocheranno un ruolo cruciale nel promuovere il progetto e nel sottolineare l’importanza di affrontare la questione del supporto ai figli dei detenuti.
Altri relatori includono Giovanni Galano, Garante Regionale dell’infanzia e dell’adolescenza, e Nicola Nardella, Presidente della VIII Municipalità del Comune di Napoli. La presenza di rappresentanti locali come Rosida Baia, Vicesindaco di San Marco Evangelista, e Carmen Cardillo, Assessore alle Politiche Sociali dello stesso comune, dimostra l’impegno della comunità nel sostenere il progetto. Anche il Presidente del Tribunale di Napoli Nord, Pierluigi Picardi, e il Direttore della U.O.C. di Pediatria Santobono-Pausillipon, Paolo Siani, porteranno la loro esperienza e visione su questo fondamentale tema. Infine, il dottor Dario Bacchini, docente di psicologia dello sviluppo all’Università Federico II, e Nicola Caprio, Presidente del CSV Napoli, apporteranno contributi importanti alle discussioni.
La situazione attuale e la necessità di intervento
Le carceri italiane stanno affrontando sfide enormi, con una qualità di vita per i detenuti che lascia molto a desiderare. Le conseguenze non si limitano ai soli detenuti, ma si amplificano nei loro rapporti con i figli, che spesso vivono una condizione di isolamento e difficoltà economica. Il progetto “Chiavi di Libertà” rappresenta quindi un tentativo di riparare a questa situazione, garantendo assistenza non solo agli adulti coinvolti ma ponendo un forte focus sui minori. È essenziale che i bambini abbiano la possibilità di mantenere un legame affettivo sano con i genitori.
Gli ambiti previsti dal progetto rispondono espressamente a questa esigenza. Creare un ambiente sicuro e affettuoso, oltre a fornire un supporto educativo e formativo, è critica per il futuro dei minori coinvolti. L’attivazione delle sei “Chiavi di Libertà” è vocata a favorire una rete di protezione e inclusione per questi ragazzi, in modo tale da mitigare gli effetti dell’assenza genitoriale e contribuire a un sano processo di crescita e sviluppo.
Il progetto “Chiavi di Libertà” non rappresenta solo un intervento sociale, ma si pone come una necessità attuale e urgente, affrontando in modo diretto le problematiche legate alla genitorialità in un contesto detentivo e al benessere dei minori.