La tragedia che ha colpito genova il 12 marzo scorso, con la morte di francesca testino, funzionario della regione liguria, resta sotto i riflettori degli inquirenti. La donna è stata travolta da una palma caduta improvvisamente mentre attraversava la strada in pieno centro città. A più di un anno dall’accaduto, il caso potrebbe coinvolgere altre persone a carico delle responsabilità legate alla manutenzione del verde pubblico cittadino.
Accertamenti sulle cause del crollo della palma
Il giudice per le indagini preliminari, carla pastorini, ha chiesto approfondimenti all’agronomo fabrizio cinelli, incaricato di ricostruire la dinamica e le cause della caduta dell’albero. Nel quesito affidato al tecnico, si sollecita di verificare se vi siano ulteriori responsabilità oltre a quelle finora ipotizzate. L’obiettivo è capire se azioni o omissioni di altri soggetti possano aver contribuito direttamente o indirettamente al crollo della pianta.
L’albero in questione era classificato con livello di rischio C, considerato quindi da sorvegliare con controlli regolari. Gli inquirenti vogliono capire se la classificazione fosse corretta, ma soprattutto se i monitoraggi effettuati fossero adeguati e puntuali. L’ultimo controllo risale a settembre 2024, sette mesi prima dell’incidente. La domanda resta aperta: c’erano segnali di pericolo evidenti ignorati o sottovalutati?
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Indagini e figure coinvolte nella gestione della palma
Per questo incidente il pm fabrizio givri ha iscritto nel registro degli indagati dodici persone, tra cui dipendenti e ex dipendenti di aster, la società municipale responsabile del verde pubblico e delle piante cittadine. Tra loro anche un consulente esterno. Gli avvocati che assistono gli indagati, come andrea boselli e i fratelli bogliolo, stanno valutando la posizione dei rispettivi clienti sotto ogni profilo.
Da parte dei familiari di francesca testino, assistiti dall’avvocato emanuele lamberti, si è sollevata l’ipotesi che non si tratti di un evento casuale, bensì di un episodio con precise responsabilità, forse legate a mancanze o errori nella manutenzione dell’albero.
Verifica della manutenzione ordinaria e straordinaria
Un nodo centrale dell’inchiesta riguarda la qualità degli interventi eseguiti nel tempo sulla palma. Il fascicolo giudiziario punta a verificare se la manutenzione ordinaria e quella straordinaria siano state svolte in modo conforme alle norme. Oltre all’adeguatezza degli interventi si cercherà di capire se l’inclinazione crescente della pianta negli ultimi anni sarebbe dovuta far sospettare un rischio imminente di cedimento.
Il percorso d’indagine dovrà mettere a fuoco se la gestione del verde abbia previsto controlli specifici per valutare stabilità e salute dell’albero e se fossero state adottate misure preventive per evitare una caduta.
Analisi della classificazione dell’albero risalente al 2018
Nel 2018 la palma venne classificata come livello C, ovvero un albero da monitorare ma non da abbattere. Tale valutazione fu affidata a un consulente esterno scelto da aster. Ora il giudice pastorini esige di verificare se quella valutazione fosse corretta e supportata da dati che giustificassero di non intervenire con misure drastiche.
Questa analisi determina un passaggio chiave nelle indagini, in quanto potrebbe far emergere eventuali errori o carenze nei criteri di valutazione adottati all’epoca e nel periodo successivo. I risultati potrebbero influire sulle responsabilità di chi ha seguito e gestito la pianta dal 2018 fino al giorno del crollo.
Le indagini, dunque, proseguono con l’obiettivo di circoscrivere tutte le cause, tecniche e umane, che hanno portato a questo grave incidente nel cuore di genova.