Pm cardona albini impugna il proscioglimento dei due istruttori legati alla morte di andrea demattei

Pm cardona albini impugna il proscioglimento dei due istruttori legati alla morte di andrea demattei

Il processo sulla morte di Andrea Demattei nel torrente Entella prosegue con l’appello del pm Francesco Cardona Albini contro il proscioglimento di due istruttori e sei vigili del fuoco coinvolti nel soccorso.
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Il processo sulla tragica morte del giovane canoista Andrea Demattei nel torrente Entella vede coinvolti vigili del fuoco e istruttori, con l’appello del pm che ha rinviato l’udienza per chiarire le responsabilità nella gestione del soccorso. - Gaeta.it

La vicenda che riguarda la tragedia del giovane canoista Andrea Demattei nel torrente Entella è tornata al centro dell’attenzione giudiziaria. L’appello presentato dal pubblico ministero Francesco Cardona Albini ha fatto rinviare l’udienza in corso contro sei vigili del fuoco, coinvolti nella gestione del soccorso dopo l’incidente avvenuto a gennaio 2023. Il caso rimane complesso e i prossimi sviluppi giudiziari chiariranno le responsabilità sulle fasi di intervento e soccorso.

La posizione degli istruttori e il ruolo del pubblico ministero

I due istruttori, assistiti dagli avvocati Silvia Morini e Guido Motta, erano stati inizialmente assolti. Questa decisione ora si trova in discussione a seguito dell’appello del pubblico ministero. Qualora la Corte d’appello annullasse il proscioglimento, si aprirebbe la possibilità di un processo anche per loro, unendoli al procedimento che vede coinvolti i vigili del fuoco.

Il pm sta anche valutando se procedere con imputazioni o archiviazioni riguardo ai soccorritori presenti subito dopo l’incidente. La questione nasce da un’indagine sulla gestione dell’emergenza, soprattutto in relazione al rischio ipotermia che poteva essere stato sottovalutato da parte dei sanitari. La giurisdizione ha deciso di esaminare gli atti su decisione della giudice Carla Pastorini che ha trasmesso i documenti per valutare con attenzione la condotta dei medici intervenuti.

La morte di andrea demattei e il procedimento in corso

Andrea Demattei, giovane canoista di 14 anni, è deceduto nel gennaio 2023 dopo essere rimasto incastrato con la sua canoa nel torrente Entella, all’altezza di Chiavari. La dinamica dell’incidente ha visto il ragazzo bloccato tra tronchi e un pilastro di un ponte, con la conseguenza di una lunga esposizione all’acqua fredda del fiume. La causa del decesso è stata stabilita come ipotermia dovuta al tempo trascorso immerso nell’acqua gelida.

Dopo l’incidente, sono stati avviati diversi procedimenti giudiziari. In particolare, il pm Cardona Albini ha deciso di impugnare la sentenza di proscioglimento emessa per due istruttori che avevano accompagnato Andrea in quella giornata. Questo passo ha influenzato la prosecuzione del processo nei confronti dei sei vigili del fuoco, impiegati nelle operazioni di soccorso. La prima udienza fissata è stata posticipata e rinviata all’11 dicembre 2025, data in cui il tribunale d’appello dovrà pronunciarsi sul proscioglimento o meno degli istruttori.

Contestazioni sulla gestione dei soccorsi e le accuse rivolte agli imputati

Secondo l’accusa, rappresentata dal pm Cardona Albini, diversi errori nelle modalità di soccorso avrebbero contribuito alla morte di Andrea. Il ritardo nell’estrazione della vittima dall’acqua e alcune manovre ritenute scorrette sono al centro delle contestazioni. La lunga permanenza del ragazzo nell’acqua fredda avrebbe potuto essere evitata con un intervento più rapido ed efficace.

Le posizioni degli imputati, tra cui i sei vigili del fuoco, vengono difese da una squadra di avvocati, tra cui Giorgio Zunino, Roberta Barbanera, Nadia Solari e Paolo Costa. I difensori sostengono che tutte le procedure previste per incidenti simili sono state rispettate. Dal loro punto di vista l’azione di soccorso è stata condotta seguendo le norme e le pratiche standard.

I prossimi sviluppi processuali e le attese per il secondo grado

Il rinvio dell’udienza al prossimo dicembre è una tappa decisiva. In quella data il tribunale d’appello dovrà decidere se confermare o ribaltare il proscioglimento dei due istruttori. Questa decisione avrà un impatto diretto sul corso del processo ai sei vigili del fuoco, che attualmente vedono separarsi le posizioni degli imputati.

Il pm continua a osservare con attenzione l’evolversi degli accertamenti riguardanti anche i sanitari intervenuti al momento del soccorso. Se emergeranno elementi a supporto di un eventuale procedimento penale, si potrebbe allargare il numero di persone imputate. Il caso è seguito con rigore per capire a chi attribuire responsabilità precise in relazione alla tragedia avvenuta lungo il torrente Entella.

L’attesa è legata anche alle richieste della famiglia Demattei, assistita dall’avvocata Rachele De Stefanis, che punta a fare chiarezza sugli errori commessi. Lo svolgimento del processo nei prossimi mesi continuerà a far luce sulle fasi cruciali di quel pomeriggio di gennaio 2023, quando la vita di Andrea si è spezzata in circostanze ancora oggi oggetto d’indagine.

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