La giunta regionale del Piemonte ha approvato un bando dedicato alla rimozione dell’amianto dagli edifici di proprietà di Comuni, Province e della Città metropolitana di Torino. I fondi stanziati ammontano a più di 3 milioni di euro e saranno disponibili entro luglio 2025. L’intervento si concentra sulla bonifica di strutture a rischio, con l’obiettivo di tutelare salute e ambiente nelle aree interessate.
Il bando dedicato alla bonifica degli edifici pubblici con amianto
La Regione Piemonte ha istituito un bando per il triennio 2025-2027 mettendo a disposizione 3 milioni e 141mila euro per finanziare la rimozione dell’amianto dagli edifici pubblici. L’attenzione è rivolta a immobili posseduti da Comuni, Province e dalla Città metropolitana di Torino. Il bando aprirà entro luglio 2025, dando via a una nuova fase di interventi contro la presenza di questo materiale pericoloso.
Il criterio principale per accedere alle risorse sarà la valutazione del rischio effettuata sulle singole strutture. Questa analisi terrà conto dello stato di degrado dei manufatti contenenti amianto e del potenziale pericolo di esposizione. Solo in caso di evidenza di rischi per la salute pubblica o per l’ambiente si potrà procedere con la rimozione urgente e necessaria.
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Non si tratta solo di un’azione isolata. Con questo percorso la Regione intende intervenire con priorità sulle situazioni più critiche, limitando possibili esposizioni e incidenti collegati all’amianto. Il quadro normativo e la disponibilità economica regionale concordano quindi con un piano che punta a ridurre la presenza di questo materiale tossico nelle strutture pubbliche.
Il ruolo della Regione e la mappatura dell’amianto nel territorio piemontese
L’assessore all’Ambiente ed energia, Matteo Marnati, ha evidenziato come questa iniziativa si inserisca in un quadro di attività regionale di più lunga durata. Da anni la Regione Piemonte è impegnata nella lotta all’amianto e sta sviluppando una mappatura dettagliata della sua presenza sul territorio.
L’aggiornamento di questi dati, realizzato con il supporto dell’Arpa Piemonte, coinvolge tecniche di telerilevamento e l’uso di reti neurali artificiali per individuare coperture amiantifere di origine antropica. La mappatura copre anche i siti naturali più delicati, così da monitorare non solo le aree urbane ma anche quelle industriali o ex minerarie.
La Regione, con una struttura dedicata in fase di definizione, sta predisponendo il nuovo Piano regionale amianto. Questo strumento strategico servirà a coordinare gli interventi futuri, indirizzando risorse e tecnologie verso gli edifici e i luoghi di maggior rischio.
La gestione delle aree contaminate e gli interventi sui siti di interesse nazionale
Particolare attenzione è stata riservata alla bonifica dei Siti di interesse nazionale più noti in Piemonte. Tra questi spiccano Casale Monferrato e Balangero, legati alle attività industriali che hanno lasciato un’eredità pesante in termini di contaminazione.
Casale Monferrato, in provincia di Alessandria, è coinvolta a causa dell’ex stabilimento Eternit, mentre la cava di Balangero rappresenta un esempio di area mineraria con estese tracce di amianto. La Regione ha da tempo affiancato gli interventi di bonifica in queste zone e continua a coordinare le attività necessarie per ridurre i rischi.
L’esperienza accumulata in questi sinistri è una base importante per ottimizzare le strategie di intervento anche negli altri territori regionali, soprattutto nelle aree urbane dense e nei complessi edilizi pubblici.
Prospettive per il futuro e incentivi per i privati
Durante il recente incontro del Comitato strategico amianto è emersa la volontà di allargare le azioni di contrasto anche agli edifici privati nei prossimi anni. La Regione Piemonte intende promuovere iniziative che spingano i proprietari a rimuovere amianto dalle loro proprietà.
Il progetto non si limita solo alla rimozione: si punta anche a facilitare l’installazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili, con particolare attenzione al fotovoltaico. L’idea è di collegare la bonifica dei tetti in amianto all’adozione di soluzioni per l’energia pulita.
Questa duplice finalità mira a rimuovere materiali pericolosi e, al tempo stesso, a favorire la transizione energetica con impianti distribuiti sul territorio. Rimuovere coperture danneggiate permetterà di migliorare la sicurezza edilizia e ambientale, mentre installare pannelli solari contribuirà a ridurre l’impatto ambientale complessivo.
Le azioni future dovranno dimostrare la capacità di coinvolgere non solo la pubblica amministrazione ma anche i cittadini, creando sinergie sul territorio per abbattere la presenza dell’amianto in Piemonte.