Per la prima volta a Brescia atto di riconoscimento da madre intenzionale in coppia omogenitoriale

Per la prima volta a Brescia atto di riconoscimento da madre intenzionale in coppia omogenitoriale

a Brescia riconosciuta ufficialmente la maternità intenzionale in una coppia omogenitoriale, grazie alla sentenza della Corte Costituzionale e al sostegno del Comune e delle istituzioni locali
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A Brescia è stato riconosciuto ufficialmente il diritto di maternità anche alla madre intenzionale in una coppia omogenitoriale, grazie a una nuova normativa ispirata da una recente sentenza della Corte Costituzionale. - Gaeta.it

Nel Comune di Brescia è stato formalizzato un atto senza precedenti: il riconoscimento di maternità da parte della madre intenzionale di una bambina nata da una coppia omogenitoriale. Questo passaggio rappresenta un primo passo concreto dopo la sentenza della Corte Costituzionale dello scorso maggio, che ha aperto la strada al riconoscimento legale di entrambe le madri, anche se una sola è la genitrice biologica.

L’atto di riconoscimento in comune a brescia

Questa mattina, nella sala dei matrimoni del Broletto di Brescia, si è svolta la cerimonia ufficiale. La bambina, che ad agosto festeggerà il suo primo compleanno, era stata riconosciuta alla nascita unicamente dalla madre biologica. Ora, con questo nuovo atto, anche la madre intenzionale ha assunto ufficialmente lo status genitoriale.

Una cerimonia simbolica e pratica

Erano presenti entrambe le mamme, insieme ad alcuni membri della famiglia, e l’avvocata Ippolita Sforza che ha seguito la procedura legale. La cerimonia ha avuto un valore simbolico e pratico, segnando un traguardo fondamentale nel riconoscimento dei diritti delle famiglie omogenitoriali nel territorio bresciano.

Il ruolo della sentenza della corte costituzionale

Il riconoscimento della madre intenzionale si basa sulla recente sentenza della Corte Costituzionale, emessa a maggio di quest’anno. La decisione ha modificato alcuni aspetti della normativa, permettendo a entrambe le mamme di ottenere un riconoscimento ufficiale anche quando solo una delle due ha dato alla luce il bambino.

Novità legislative e strumenti nuovi

Questa pronuncia ha fornito nuovi strumenti agli enti locali e ai tribunali per includere nel registro anagrafico il genitore non biologico, superando restrizioni precedenti. Brescia è tra i primi Comuni a tradurre questi principi in un atto pratico, accogliendo le richieste delle coppie omogenitoriali di vedersi riconosciuti entrambi i diritti genitoriali.

Reazioni e prospettive future a brescia

La sindaca di Brescia, Laura Castelletti, e l’assessora Anna Frattini hanno preso parte alla cerimonia, sottolineando il valore di questo gesto pubblico. Castelletti ha affermato che ogni famiglia ha diritto a un riconoscimento legale che rispecchi la propria realtà.

Diverse coppie hanno già iniziato l’iter per ottenere lo stesso riconoscimento. Questo indica un interesse crescente e una tendenza a voler superare le barriere burocratiche legate alle famiglie diverse, in attesa di ulteriori chiarimenti normativi da parte dello Stato.

Un modello per altre realtà

La vicenda di Brescia si inserisce in un contesto nazionale dove i diritti delle persone Lgbt e delle loro famiglie stanno ottenendo progressi importanti, benché non privi di ostacoli e dibattiti. La procedura attivata in Comune offre un modello per altre realtà, mostrando come si possono applicare le modifiche legislative nel concreto.

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