Pendolaria 2023: la crisi del trasporto pubblico nel Lazio tra treni inefficienti e viaggiatori in calo

Pendolaria 2023: la crisi del trasporto pubblico nel Lazio tra treni inefficienti e viaggiatori in calo

Il Rapporto Pendolaria di Legambiente denuncia la grave crisi delle ferrovie nel Lazio, con linee inefficienti e un calo del 34% nell’uso dei mezzi pubblici negli ultimi quindici anni.
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Pendolaria 2023: la crisi del trasporto pubblico nel Lazio tra treni inefficienti e viaggiatori in calo - Gaeta.it

Il Rapporto Pendolaria di Legambiente offre uno sguardo allarmante sulla situazione delle ferrovie nel Lazio, rivelando che le linee Roma Nord-Viterbo e Roma-Lido figurano tra le peggiori d’Italia. Questo documento, presentato mercoledì, segnala una riduzione del 34% nell’uso dei mezzi di trasporto pubblico regionale negli ultimi quindici anni. In queste condizioni, il presidente di Legambiente Lazio, Roberto Scacchi, descrive il contesto come “terrificante”, sottolineando le gravi ripercussioni sulla qualità della mobilità e sull’ambiente.

Pochi convogli e frequenti soppressioni

La linea che collega Roma a Viterbo sta affrontando una situazione drammatica. Solo nei primi dieci mesi del 2024, il Comitato Pendolari della Ferrovia Roma Nord ha fatto sapere che oltre 5.000 corse sono state soppresse. A questo numero si aggiungono le 7.000 corse cancellate nel 2023. Gli utenti si trovano spesso a dover affrontare attese insostenibili e disagi quotidiani. La Roma-Lido non è da meno: attualmente, solo sei treni sono operativi, mentre i lavori di ristrutturazione, inizialmente previsti per la primavera 2023, sono stati posticipati a fine 2025. Questi fattori contribuiscono a un servizio che, di fatto, non riesce a rispondere alle esigenze dei pendolari, rendendo sempre più difficile l’accesso a una mobilità efficiente.

Treni obsoleti e mancanza di investimenti

Un altro problema di notevole rilevanza è l’età media dei convogli. In Lazio, i treni delle linee gestite da Cotral hanno un’età media di ben 33 anni, quasi tre volte superiore ai 12,7 anni dei treni di Trenitalia. Questo divario mette in evidenza anni di abbandono e scarsa manutenzione. Legambiente ha messo in evidenza come tale situazione influisca pesantemente sulla qualità del servizio offerto, con treni spesso inadeguati e privi di comfort. Questo non solo ostacola l’esperienza dell’utente, ma aggrava anche i problemi legati ai tempi di percorrenza e alla sicurezza.

Diminuzione degli utenti e aumento del traffico privato

Sebbene il Lazio si trovi tra le regioni con un numero significativo di corse giornaliere, circa 1.245, il numero di utenti è in drammatico calo. Negli ultimi quindici anni, il numero di viaggiatori giornalieri è sceso da oltre 600.000 nel 2009 a meno di 350.000 nel 2023. Questa diminuzione del 34% sta portando i pendolari a fare scelte drastiche, spostandosi verso l’utilizzo di mezzi privati. Ciò non solo incrementa l’inquinamento atmosferico, ma contribuisce anche a una crescente congestione stradale, aggravando ulteriormente una situazione già tesa e insostenibile.

Piccole luci nel buio del trasporto romano

Nonostante queste problematiche, ci sono segnali incoraggianti in altre aree. Scacchi ha rivelato che, a Roma, sono previsti nuovi tram, cosa mai vista negli ultimi vent’anni. Questa novità potrebbe rappresentare un passo in avanti verso una mobilità pubblica più sostenibile e moderna. Tuttavia, riguardo il settore ferroviario, la situazione rimane critica, soprattutto con il recente disinvestimento nel progetto per la chiusura dell’anello ferroviario da parte del Ministero dei Trasporti. Un gap che non fa altro che evidenziare la necessità di migliorare il sistema viario della Capitale per garantire un accesso equo alla mobilità e preservare la qualità ambientale. La strada da percorrere appare lunga, ma il tema trasporto pubblico merita un’attenzione costante e determinata per stimolare reali cambiamenti.

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