Pellegrinaggio di speranza sulle orme della laudato sì nelle diocesi campane dal 16 maggio

Pellegrinaggio di speranza sulle orme della laudato sì nelle diocesi campane dal 16 maggio

Un pellegrinaggio in Campania dal 16 maggio, promosso da monsignor Antonio Di Donna e vescovi locali, unisce preghiera e riflessione sulle ferite ambientali con l’impegno per la rinascita sociale e spirituale.
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Il 16 maggio parte in Campania il pellegrinaggio "Sulle orme della Laudato sì", un cammino di preghiera e riflessione per sensibilizzare sulle ferite ambientali del territorio, coinvolgendo diocesi, cittadini e autorità fino a Napoli. - Gaeta.it

Un pellegrinaggio prenderà il via il 16 maggio in alcune diocesi della Campania, con l’obiettivo di ricordare le ferite ambientali lasciate sul territorio e favorire una consapevolezza nuova. L’iniziativa, denominata “Sulle orme della Laudato sì”, prevede un cammino di preghiera e riflessione lungo diverse tappe fino a Napoli, in coincidenza con l’anniversario dell’enciclica di papa Francesco. Il progetto coinvolge vescovi e cittadini, attraverso la visita di luoghi segnati dall’inquinamento e la promozione di impegni concreti per il futuro.

L’evento e le sue motivazioni principali

Il presidente della conferenza episcopale campana, monsignor Antonio Di Donna, ha dettagliato il senso di questo pellegrinaggio durante una conferenza stampa tenuta ad Acerra, nella provincia di Napoli. Ha spiegato che non si tratta di una via Crucis nel senso tradizionale, bensì di un percorso di speranza, che vuole testimoniare la volontà di non ripetere gli errori del passato legati all’inquinamento delle terre locali. Il percorso inizierà il 16 maggio dal santuario di Pompei e si concluderà l’8 giorni dopo in piazza del Gesù, a Napoli, in occasione della data che segna l’anniversario dell’enciclica Laudato sì.

Di Donna ha sottolineato che non tutte le diocesi della Campania saranno attraversate, bensì solo quelle più colpite da criticità ambientali. Gli organizzatori puntano a coinvolgere i residenti delle aree interessate, che potranno unirsi ai camminatori durante il tragitto o nelle varie soste notturne, presso le diocesi ospitanti. Questo aspetto collettivo vuole rafforzare il valore del pellegrinaggio, facendolo diventare occasione di condivisione e riflessione sulla situazione ambientale.

La dimensione spirituale e sociale del cammino

A caratterizzare il pellegrinaggio non ci sarà solo una denuncia delle condizioni di degrado ambientale, ma soprattutto un messaggio di speranza e di rinascita spirituale e sociale. Monsignor Di Donna ha ricordato che, dopo una sentenza importante della corte europea dei diritti dell’uomo, sono iniziati alcuni interventi concreti. Il lavoro del commissario straordinario per le bonifiche, Francesca Vadalà, sta per giungere a una fase decisiva con la consegna di una relazione al governo italiano, che potrà indirizzare le successive azioni di recupero.

Il pellegrinaggio si propone anche come un percorso di riconciliazione, in cui chiedere perdono e riflettere sulle responsabilità collettive. In questo senso, viene chiamato in causa ciascuno, per ripensare ai momenti in cui si è ignorata la situazione ambientale e a cosa si può fare ora per cambiare il corso delle cose.

Le testimonianze dei partecipanti e la dimensione umana

Il padre missionario Daniele Moschetti ha descritto il cammino come particolare e intenso. Dal suo punto di vista, si tratta di un pellegrinaggio che attraversa terre deturpate dall’uomo per motivi economici, un’area segnata da scelte sbagliate e interessi che hanno compromesso l’ambiente. Ha evidenziato come il cammino lungo paesaggi feriti diventi una forma concreta di preghiera e di presa di coscienza.

Monsignor Gaetano Castello, vescovo ausiliario di Napoli, ha rimarcato il valore dell’iniziativa come segnale di una crescente attenzione pubblica e dello spirito di collaborazione tra gruppi religiosi e istituzioni civili. Ha ricordato l’importanza dell’appuntamento finale a Napoli, organizzato con la presenza anche delle autorità civili per discutere insieme dei progressi fatti e delle questioni ancora aperte. La presenza delle componenti diverse vuole consolidare l’idea che il percorso di recupero ambientale e sociale richiede l’impegno di tutti.

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